A Romics 2021 abbiamo avuto il piacere di intervistare Katjia Centomo ed Emanuele Sciarretta. Qui sotto trovate una parte dell’intervista e poi quella completa nel video.

Siamo in compagnia di una grandissima del mondo del fumetto italiano, ovvero Katjia Centomo e con Emanuele Sciarretta che ha collaborato con lei alla realizzazione di “7 crimini”, che è una realtà differente rispetto al mercato italiano perché va a interrogare dei mondi che negli ultimi tempi probabilmente non sono stati descritti nel giusto modo. Come è nato questo progetto con Tunué?

Centomo:

L’idea è nata con Emanuele, che non ha collaborato con me, è stata proprio un’opera scritta a quattro mani. Son contenta infatti che ci hai dato l’occasione per specificarlo, perché è facile pensare che un avvocato collabori con una sceneggiatrice, ma non è così. Non è stato facile infatti lavorare in due sulla scrittura, ma l’idea è nata insieme. Si era già sperimentato come il diritto unito alla conoscenza del fumetto avesse un effetto molto efficace, era successo per un romanzo però era stata una piccola cosa. Così ci siamo detti: perché non facciamo qualcosa di più importante? La passione per il fumetto c’è sempre stata, anche da parte sua, e abbiamo parlato con Tunué dell’idea di una collana di storie che usassero il fumetto per coinvolgere, emozionare il lettore e fargli conoscere una materia che magari può sempre ai più distante. Invece Emanuele mi ha fatto capire quanto il diritto faccia parte della nostra vita, della nostra quotidianità, quanto sia lo specchio del nostro pensiero ed in continua evoluzione così come lo è la società. Nel momento in cui sono riuscita vederlo in questo mondo l’ho trovato estremamente interessante e abbiamo deciso dunque di regalare questa chiave anche agli altri.

intervista centomo sciarretta romics

Quanto può influire sul pubblico l’utilizzo di un medium come quello del fumetto riguardo una tematica che magari noi, non addetti ai lavori, possiamo percepire distante?

Sciarretta:

Senza dubbio è dirompente. Il fumetto non è un romanzo, neanche un film, è qualcosa che consumi in un lasso di tempo strettissimo quindi se ti interessa lo leggi tutto d’un fiato, e poi vai sulla parte finale che è l’approfondimento che ti spiega nella realtà quel delitto che andiamo ad esaminare in quel singolo numero.

Quindi c’è un approfondimento ben più specifico rispetto alle altre opere di fruizione che abbiamo a disposizione di solito.

Centomo:

Assolutamente sì. La parte del dossier, che è la seconda parte di ogni volume, è stata affidata ad esperti, come giuristi, magistrati, perfino Massimo Picozzi che è testimonial della serie e si è appassionato al progetto e introduce ogni volta il dossier. Emanuele ha curato chiaramente questa parte in modo specifico. E questa è una appendice importante tanto quanto il fumetto…

L’intervista completa nel video qui sotto: