Lilli e il Vagabondo prende tutta la tenerezza del cartone animato e la ripropone con simpatia nel suo live action

L’era dei live action Disney. Una grande, enorme fetta di intrattenimento contemporaneo, nato dalla volontà – di facciata – di far riscoprire la meraviglia dei classici che hanno contraddistinto la casa di Topolino e dalla prospettiva – ben più trainante e veritiera – di portar il maggior numero di pubblico nelle sale (e, senza nemmeno pensarci, nelle casse della compagnia).

Principesse, giovani cresciuti nella giungla, persino la ricostruzione in digitale dell’intera Savana per il dramma amletico dell’erede al trono Simba. Ogni cartone della vasta panoramica dell’universo Disney ha saputo trovare il proprio corrispettivo “vivente”, in una produzione che c’è e continuerà ad esserci, ampliando e modificando anche i suoi iniziali contorni – caso è, vista la risonanza dell’Aladdin del 2019 con Will Smith, il sequel che dovrebbe presto entrare in lavorazione.

L’arrivo di Disney Plus e Lilli e il Vagabondo

Superato, dunque, lo step più grande come il rifacimento in studio de Il re leone di Jon Favreau, e essendosi già cimentati nell’esplorazione della trasposizione live action di personaggi animali – su tutti da ricordare il lavoro, ancora una volta di Favreau, svolto con Il libro della giungla – non si poteva che prendere il via per l’esplorazione di un ulteriore titolo dell’epoca d’oro della Disney, che nel 1955 fece sognare grazie all’amore tra una cagnolina di casa e un furbo randagio.

Per inaugurare l’arrivo della piattaforma streaming Disney Plus, che dal 24 marzo sceglie di aprire i propri battenti anche in Italia, è il nuovo rifacimento di Lilli e il Vagabondo ad attendere i neofiti spettatori nella loro inedita esperienza disneyniana.

Un’opera che, decidendo per un casting di cani-attori, senza volontà di rendere totalmente fittizia la propria natura quasi analogica, viene apprezzata lì proprio nella concomitanza di un reale che vuole riportare a qualcosa di semplice, come a una storia familiare e di sentimenti, nutrita di quella dolcezza che tutti noi ricordavamo.

Nella chiarezza di un film che accoglie gli spettatori su Disney Plus come l’affettuoso abbraccio di una persona a noi cara, o lo scodinzolare euforico e emozionato di un piccolo amico a quattro zampe, Lilli e il Vagabondo si avvale di quell’aurea di calore tipica di certe pellicole che desiderano raccontare di posti confortevoli in cui si può sempre tornare, e che vogliono farlo ad un pubblico pronto a lasciasi immergere nelle premure di un mondo che oscilla tra il vero e la fiaba.

Tutta la tenerezza di un live-action

lilli vagabondo

 

Avvalendosi, dunque, dell’irresistibile presa dei suoi cuccioli protagonisti, senza l’alienante sensazione di vederli interagire e parlare, l’opera diretta da Charlie Bean segue con attenzione l’originale cartone animato del ‘55, sfruttando il potenziale slapstick del movimento dei cani e la comicità che l’interazione con gli umani può suscitare. 

Il congiungersi di due universi in cui è la tenerezza a unirli tra loro, come per la contrapposizione tra la viziata Lilli e il vagabondo senza nome, il cui rivendicare la propria libertà sembra sovrastare tutto il resto, va in verità soltanto a coprire quel senso di pienezza che da sempre e per sempre ricerchiamo e che può derivare dal sapere di poter ritornare, ogni qualvolta lo vogliamo, nella propria casa.

Inseguendo i protagonisti canini dal momento del loro incontro fino alle tormentose fughe, è nella simpatia leggera della sceneggiatura – scritta da Andrew Bujalski e Kari Granlund – che scopriamo le delizie di una pellicola completa pur nella sua modestia, capace tanto di regalare un sorriso, quanto di toccare con le sensibilità di tutti i suoi personaggi.

E, nella ripresa in carta carbone del film d’animazione, è ancora la scena di Bella notte quella che va commuovendo ora come aveva saputo fare sessantacinque anni prima. Il momento più romantico non soltanto della pellicola di Bean o del cartone dei registi Hamilton Luske, Clyde Geronimi e Wilfred Jackson, ma dell’intero universo della Disney, per una sequenza che va ricalcando la serata speciale trascorsa tra Lilli e il suo compagno giramondo e che ce ne fece innamorare.

Da Bella notte al doppiaggio di Tessa Thompson e Justin Theroux

lilli e il vagabondo

Un plauso che va aggiungendosi al riconoscimento speciale agli attori Tessa Thompson e Justin Theroux, doppiatori nella versione originale di Lilli e il Vagabondo, a cui le loro voci e intenzioni vanno aggiungendo spirito al carattere dei personaggi, riuscendo nella complicata impresa di aggiungere del loro al ruolo e saperne sfruttare le potenzialità al massimo.

Traendo dall’importanza di apprendere l’uno dall’altro e puntando sull’amabilità di protagonisti umani e animali, Lilli e il Vagabondo è il live action che si smarca dalle basse aspettative per rivelarsi un film quanto mai godibile. Un’opera fatta per le famiglie, di cui va parlando e a cui si rivolge.