Tom Hiddleston parla di Loki su Disney+

Ci sarà molto da vedere su Disney+, parola di Loki. Almeno questo è quanto emerge dalle dichiarazioni dell’attore britannico, il quale ha parlato di alcuni retroscena sulla serie Tv che vedrà il dio degli inganni come protagonista.

Hiddleston ha rilasciato un’intervista in cui si è espresso a tutto tondo sul nuovo show che lo vedrà protagonista e che sarà uno dei titoli di punta del nuovo servizio di streaming della Casa di Topolino.

“Tutto ciò che posso rivelarvi è che si intitolerà Loki. E sarà un nuovo inizio, anche se non posso dirvi per quale motivo” ha detto l’interprete.

Le sue affermazioni si sono quindi concentrate sul Marvel Cinematic Universe. “Lascia sempre sorpresi e divertiti osservare come queste produzioni alla fine abbiano questo effetto che sul pubblico, creano un legame con gli spettatori”.

Sul suo personaggio per concludere ha detto. “Ero a conoscenza sin dalla prima volta che fosse una figura complessa. È intelligente, ma anche vulnerabile. Dentro di lui convivono ira e smarrimento. È perso, ferito, ma non manca mai di manifestare il suo senso dell’umorismo. Quando mi offrirono la parte pensai fosse un’opportunità senza pari entrare a far parte di questa serie di film. E  comparso in questa ragnatela di film. Non mi sarei tuttavia mai aspettato potesse ottenere un successo simile”.

Da quando si sa sulla serie Disney avrebbe chiesto a Michael Waldron, noto per aver sceneggiato Rick & Morty, di collaborare alla stesura del progetto.

Se la voce fosse confermata potrebbe dare qualche impressione in più su quello che sarà il taglio della futura serie per il servizio streaming: pur distante dai toni politicamente scorretti della serie di Adult Swim, potremmo aspettarci qualcosa con un contenuto un pochino più adulto.

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(fonte: THR.com)

 

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.