Dopo Soul anche Luca esce in streaming su Disney Plus, ma la cosa non fa piacere ai dipendenti di Pixar

Sarebbero agitate le acque in casa Pixar, a causa della decisione di Disney di distribuire Luca direttamente in streaming. Alcune voci vicine agli studios riporterebbero di una forte disillusione da parte di Pete Docter e soci per il fatto che dopo Soul anche il film di Enrico Casarosa sia stato destinato a uscire direttamente su Disney Plus, senza avere la possibilità di approdare al cinema.

La scelta, dovuta senza dubbio alla situazione sanitaria globale, ha scatenato in passato il malumore degli esercenti. Ma, inizialmente, non sembrava aver incontrato l’astio degli studios. Almeno fino a oggi.

luca pixar disney

Malumore in Pixar: sgradita l’uscita di Luca su Disney Plus.

A rilanciare la notizia di alcuni “mal di pancia” all’interno della Pixar per la scelta di Disney si spostare Luca sulla piattaforma di streaming è una fonte autorevole. Si tratta di Matthew Belloni, ex direttore editorie di The Hollywood Reporter. La notizia è stata diffusa su Twitter, attraverso l’account personale di Belloni. Potete leggere il Tweet qui di seguito.

Ho appena parlato con un amico di Pixar, che sostiene che spostare Luca e Soul su Disney Plus abbia demoralizzato i dipendenti. “Dimentichiamoci i teatri, ma non siamo nemmeno degni di avere un accesso a pagamento?”.

La polemica sembra riguardare il fatto che Luca sarà distribuito gratuitamente sulla piattaforma. Il fatto che il film di Casarosa non sia stato distribuito su Disney Plus con un accesso a pagamento come successo con Mulan o Raya, pare aver causato estrema delusione nello studio. Un modo come un altro, sembra, di mettere in secondo piano i prodotti di animazione Pixar rispetto alla casa madre. O, almeno, così sarebbe stata percepita questa scelta.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.