Marianne, la serie Netflix dedicata agli amanti dell’horror che non potete perdervi.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da qesta nuova produzione Netflix: Marianne. Si tratta di una serie horror francese, scritta e diretta da Samuel Bodin che parla di Emma, una giovane autrice di romanzi dell’orrore. I suoi libri hanno un unico importante leitmotiv, parlano della strega Marianne. La stessa entità malefica di cui scrive, vive nella realtà di Emma, infesta non solo i suoi sogni, ma porta anche concretamente le tenebre nella sua città natale, Elden. Ma non vogliamo parlarvi della trama. Non c’è nulla di peggio, e per certi versi inutile, che spendere tempo e parole su qualcosa che mai come in questo genere di prodotti, è bello scoprire da soli. Perché horror non è solo lo spavento dello spettatore, è anche la sua confusione, l’intrigante e morbosa voglia di scoprire dove la storia vada a parare, quale tipo di male voglia rappresentare.

L’ignoto, quello che dietro l’angolo lascia intravedere qualcosa di profondamente grottesco. Queste sono le cose che rendono efficace un prodotto horror, e Marianne, ha tutti questi elementi. Alla fine vi basta sapere che si parla di streghe. Ma non quelle simpatiche con la scopa per volare, né quelle fascinose e trendy dei serial più teen. No, le streghe vere, quelle che non hanno nulla di umano e stringono un patto potente con forze demoniache, quelle malvagie fino al midollo, che manipolano la testa delle persone e le portano alla follia.

Samuel Bodin tratta la materia in lungo e in largo durante gli otto episodi che compongono la serie televisiva, e lo fa prendendo in prestito moltissimi archetipi del genere, contornando il tutto con altrettante citazioni. La stessa Emma scrittrice di romanzi horror, che per di più uccide il proprio protagonista (contro il volere di qualcuno) porta subito alla mente Stephen King, IT, Miseri non deve morire. Il parallelismo tra quello che Emma scrive e quello che succede nella sua realtà, con la possibilità in qualche modo di plasmarla, ci ha ricordato anche Alan Wake, per cambiare media (siamo pur sempre su Stay Nerd).

Ma Marianne è una fucina di riferimenti anche nella messa in scena, da Paranormal Activity, ai film di James Wan, Drag me to hell di Sam Raimi, un pizzico di Dario Argento qui e lì… Come potete immaginare, da tutto ciò ne deriva un immaginario non troppo originale, e questo è certo. Ma non è importante se rimane efficace. E Marianne è efficace, ve lo assicuro. Perché c’è maestria nel gestire la tensione, nelle inquadrature, nel creare la giusta atmosfera destabilizzante, nel cambiare registro di continuo passando dal body horror all’occulto con tanto di sfumature varie da ghost story. Gli effetti visivi, non sempre di fattura eccelsa, sono comunque usati benissimo perché inseriti in frangenti improvvisi, spesso flash di pochi istanti, jump scare insomma, ma di quelli che funzionano abbastanza.

Marianne Netflix

Insomma Marianne sviluppa una storia tutto sommato semplice, che nasconde le sue note più curiose più che altro nel passato dei protagonisti, che opportunamente si mostra con parsimonia nell’arco della serie. L’incontro tra Emma e i suoi amici d’infanzia, ritrovati dopo anni, lascia presagire da subito che nel gruppo qualcosa di grosso ha destabilizzato il loro legame, cosi come ovviamente è tutto da scoprire da dove nasce il collegamento tra Emma e Marianne.

La serie, priva di momenti filler, alterna quindi episodi più dedicati alla minaccia sovrannaturale del presente con momenti in cui svela poco a poco parte del background, e lo fa con un ritmo abbastanza sostenuto. Certo, non tutti i personaggi sono interessantissimi, e a volte nemmeno gestiti alla perfezione. Penso soprattutto ad un paio di compari di Emma che oltre ad avere poco da dire, hanno anche reazioni non molto credibili in qualche situazione, o il prete della città di Elden, troppo sopra le righe nell’economia della storia e con una caratterizzazione per renderlo un minimo interessante che emerge solo nell’epilogo della seria.

Ci sono però anche personaggi che spiccano particolarmente per carisma, e per fortuna sono proprio i principali della serie. Merito di due attrici in particolare: la bella Victoire Du Bois che interpreta la giovane scrittrice ribelle donando mille sfumature al personaggio di Emma, rendendolo affascinante e non stucchevole, e Mireille Herbstmeye, bravissima nel ruolo di una  delle forme di Marianne, a distorcere il volto e rendersi davvero un personaggio grottesco e inquietante.

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La serie Netflix Marianne infine, è anche una serie che dà un bel senso di completezza, racconta tutto quello che deve raccontare fino in fondo, non lascia indietro nulla, non annacqua la vicenda e tiene botta per quel che riguarda ritmo e atmosfera fino alla fine, quando altri prodotti meritevoli del genere, come ad esempio Hill House, perdeva un po’ di pathos verso la fine. Di sicuro, è la serie tv più spaventosa che potete trovare su Netflix. Da vedere.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!