Un report di Bloomberg evidenzia alcuni problemi di produzione in casa Sony: un milione di PlayStation 5 in meno sul mercato?

Bloomberg sembra dipingere uno scenario poco confortante per la PlayStation 5, prospettando che la produzione della console di Sony possa essere ridotta di un milione di unità in vista del prossimo mese. Il report, fimato da Takashi Mochizuki, segnala come l’azienda voglia ridurre da 16 a 15 i milioni di copie distribuite sul mercato, prospettando una vendita massima di 14.8 milioni di console.

Il motivo di questa decisione sembra ancora una volta avere a che fare con la crisi dei componenti. In linea di massima, sembra che da parte della casa di produzione non ci siano i presupposti per soddisfare la richiesta. Richiesta che, stando così le cose, prospetta un calo nelle previsioni di Sony stessa, proprio prima della finestra natalizia. Già le vendite del trimestre concluso a Settembre sono apparse in calo (benché leggero) rispetto a quelle previste inizialmente. I risultati sono stati comunque di tutto rispetto, almeno stando alle stime dello chief financial officer Hiroki Totoki.

Stando al report diffuso da Bloomberg, Sony starebbe vivendo una piccola crisi di produzione anche per quanto riguarda la richiesta di videogiochi. Nell’articolo si legge come alcuni publisher vicini al colosso giapponese starebbero ricevendo una domanda maggiore per i propri giochi su PC. Le vendite in questo periodo premierebbero meno la versione per console dei vari titoli.

Da notare come Totoki avesse rivelato già a maggio, nel corso di un incontro scaturito a seguito dei risultati finanziari di Sony a fine aprile, che la penuria di PlayStation 5 sarebbe proseguita fino al 2022. All’epoca Totoki avrebbe affermato “Non credo che la domanda si stia calmando quest’anno. Anche se ci assicurassimo molti più dispositivi e producessimo molte più unità di PlayStation 5 l’anno prossimo, la nostra offerta non sarebbe in grado di soddisfare la domanda”.

L’impressione è che la domanda non sia scemata. Nonostante questo la leggera riduzione di unità di PlayStation 5 fa riflettere sulle future scelte di Sony. Quale che sia la motivazione della decisione presa dall’azienda, nel prossimo futuro la Ps5 sarà ancora una console desiderata, ma difficilmente acquistabile nell’immediato.

playstation 5 sony produzione

Ridotta la produzione di PlayStation 5: Sony vittima della crisi dei componenti? Forse no…

I problemi logistici e la carenza di componenti sono dunque diventati più gravi per Sony? Forse non è così che stanno le cose.

La ripresa delle vendite post Covid ha aumentato la domanda, ma l’offerta non si è dimostrata capace di soddisfarla nel corso di questi mesi. Da Luglio a Settembre 2021, Sony ha piazzato 3.3 milioni di console, un milione in più rispetto al trimestre precedente. Questo testimonia che se da un lato la carenza di chip semiconduttori ha inequivocabilmente colpito il settore del gaming, centellinando le unità a sua disposizione, Sony è riuscita comunque ad ottenere numeri di tutto rispetto. Anche a fronte delle difficoltà di distribuzione, i prodotti Sony sono ricercati e comprati.

In generale, la divisione gaming è quella più in salute per Sony, con i suoi 5.68 miliardi di dollari di guadagni nel secondo trimestre dell’anno. Dati che superano di gran lunga due sezioni importanti come quelle relative al cinema e alla musica. Le vendite sono state trainate da giochi come Ratchet & Clank: Rift Apart e le Director’s Cut di Ghost of Tsushima e Death Stranding. Tutti titoli che sembrano aver portato a casa grandi risultati.

PS5 è disponibile in due versioni: una con il lettore ottico per leggere i giochi in formato fisico, che costa 499 euro, e una completamente digitale, venduta a 399 euro.

(fonte: Bloomberg)

Se questo articolo ti interessa leggi anche:

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.