Dopo tanta attesa è arrivato Psychonauts 2, un fantastico sequel per il cult di Tim Schafer

Sedici anni fa, quando uscì il primo Psychonauts, ci trovavamo nell’epoca d’oro del platform tridimensionale. Contrariamente a oggi infatti il genere era in forma smagliante, e un po’ su tutte le console si trovavano opere di grande qualità nelle quali saltellare in giro per i livelli. Nonostante questo però Tim Schafer (un autore dal curriculum stellare) e la sua neonata Double Fine Production ebbero non poche difficoltà a trovare qualcuno disposto a produrre Psychonauts. Alla fine Majesco si prese la responsabilità, ed è difficile non ringraziarla ancora oggi: nonostante l’ambiente affollato, l’opera prima di Double Fine era un capolavoro in grado di mettere in ombra anche i più blasonati platform dell’epoca (sì, anche Super Mario Sunshine). Il gameplay era fantastico, certo, ma il punto più alto del gioco era da ricercarsi nel racconto, nella sua scrittura e nella direzione artistica. Alla fine tutti gli elementi costruivano qualcosa che chiunque abbia giocato non è certamente riuscito a dimenticare. Stupisce quindi che siano stati necessari sedici anni e una campagna Kickstarter per farci tornare nei panni di Raz, dati i risultati del primo capitolo e anche il portfolio che nel frattempo si è costruita Double Fine Productions. Come sedici anni fa, però, tanta tribolazione ha portato ancora una volta a gioco eccezionale.

psychonauts 2 recensione xbox series xbox one pc playstation 4 playstation 5

Quando si tratta di grandi opere i sequel portano sempre in dote qualche preoccupazione: il linguaggio si evolve, viene meno l’effetto sorpresa ecc. Non è questo il caso di Psychonauts 2, che costruisce brillantemente sulle fondamenta del primo capitolo, elevando, smussando e raffinando tutto. I punti di forza sono ancora tutti al loro posto, mentre gli aspetti più farraginosi sono stati ripuliti per un risultato al passo con i tempi, un platform sempre frizzante e divertente con alle spalle un racconto solido e dei personaggi che rimangono impressi.

Siamo dopo le vicende del primo capitolo e della parentesi VR. Raz finalmente arriva al quartier generale degli Psiconauti, il gruppo di agenti di cui ha sempre sognato di fare parte. Certo, è uno stagista, ma meglio di niente. Il racconto si impenna subito, e tra colpi di scena e ritorni dal passato si sviluppa in una spy story dal tono scanzonato ma comunque in grado di toccare con leggerezza argomenti delicati senza spogliarli di valore.

Quando parliamo di argomenti delicati, in Psychonauts 2, ci riferiamo a patologie e disturbi mentali: i diversi livelli che Raz andrà ad affrontare altro non sono che la mente di diversi personaggi, ognuno con le sue fragilità e i suoi traumi, ma non solo. Il cast sopra le righe dell’opera di Tim Schafer ben si presta a raccontare queste condizioni in modo leggero, mentre la fantastica scrittura aiuta sì a far ridere, ma anche a mostrare delicatezza in modo che situazioni serie non vengano mai trattate come macchiettistiche. Contemporaneamente però i livelli, e quindi le menti che esploreremo, sono un caleidoscopio non solo di colori, ma anche ti intuizioni brillanti e metafore che troviamo trasposte in un ottimo level design.

Ti potrebbe interessare anche: Astro Bot: Rescue Mission – Il passo avanti della realtà virtuale che aspettavamo è un platform bellissimo

psychonauts 2 recensione xbox series xbox one pc playstation 4 playstation 5

Psychonauts 2 infatti non è mai didascalico, ma costruisce i mondi attorno al sentire dei singoli personaggi, rappresentandone le fragilità e le problematiche attraverso una direzione artistica sublime e a una costruzione dei livelli sempre nuova e perfettamente aderente al racconto e alla personalità che si vuole tratteggiare. È impossibile non rimanere stupiti nel vedere con quale agilità Double Fine ha costruito interi livelli attorno da gare di cucina per poi passare a un festival di musica rock anni ’60 o a una biblioteca. In questo modo Psychonauts 2 si rinnova sempre, non perdendo mai di mordente, mentre riesce a rimanere anche sempre coerente alla sua natura di platform pieno di collezionabili da raccogliere e segreti da scoprire – a loro volta legati alla mente specifica che stiamo esplorando.

Questa struttura a livelli si impernia attorno a un hub centrale piuttosto vasto, costituito da quattro macroaree, ognuna a sua volta da esplorare e ricca di segreti, missioni secondarie e sfide da scoprire. L’estetica da spy story anni ’60, tra fantasie che richiamano Woodstock e i Jefferson Airplane al retrofuturismo tanto caro allo sviluppatore, dona un carattere unico alla produzione anche al di fuori delle menti dei personaggi. È impossibile non rimanere colpiti dal livello di dettaglio e cura di ogni singola ambientazione, così come è impossibile non affezionarsi ai personaggi anche grazie a un character design ispiratissimo, ma non solo.

Psychonauts 2 è un gioco con molti dialoghi (almeno per essere un platform), e molto del background narrativo è lasciato alla voglia del giocatore di esplorare e intraprendere dialoghi anche piuttosto lunghi. Durante l’esplorazione incontreremo i nostri compagni di avventure nelle aree che compongono l’hub centrale intenti a svolgere attività spesso improbabili, e sarà quindi possibile parlarci attraverso classici dialoghi a risposta multipla. In questo modo è possibile scoprire di più sul chi sono, cosa li ha portati a lavorare come psiconauti, sempre con il tono scanzonato e surreale tipico delle opere di Schafer.

psychonauts 2 recensione xbox series xbox one pc playstation 4 playstation 5

Vicino a un racconto solido, inclusivo, divertente e sempre in crescendo c’è anche dell’ottimo gameplay. Psychonauts 2 è un platform tradizionale come si è accennato, suddiviso in livelli pieni di collezionabili, ma c’è anche dell’altro, come un abbozzo di crescita del personaggio attraverso la possibilità di spendere punti abilità per potenziare le skill, e una serie di missioni secondarie che è possibile trovare girando per la mappa. Il tutto torna sempre a risolversi con l’esplorazione attenta, la risoluzione di piccoli puzzle e la ricerca di oggetti, ma il modo in cui il gioco invita il giocatore a scoprire ogni anfratto è certamente stimolante perché, contrariamente al solito, questa esplorazione è anche funzionale a scoprire più nel dettaglio i personaggi e il mondo di gioco, come si è visto.

Rispetto al primo capitolo, Psychonauts 2 è un platform molto più scorrevole e rifinito, ed è evidente soprattutto nel combattimento, più dinamico e fluido, ma ancora una volta molto ragionato, con nemici da affrontare con il potere giusto prima che con la violenza nuda e cruda – che è comunque una via percorribile. Ci si muove nel campo di battaglia con facilità, si schiva velocemente e grazie al lock-on non c’è neanche più il rischio di perdere di vista l’obiettivo o di sbagliare la mira. C’è però da constatare però come i combattimenti siano abbastanza marginali nell’economia del gioco, che si incentra molto di più sui suoi altri aspetti.

Ti potrebbe interessare anche: Ratchet e Clank Rift Apart è il miglior gioco della serie. Ma basta?

Questa maggiore reattività e fluidità complessiva durante le sezioni d’azione è dovuta anche alla resa tecnica del gioco – che abbiamo provato su Xbox Series X e PC grazie a un codice fornitoci da Microsoft. Su Series X il gioco gira solidamente a 60fps se si opta per il 4K, o addirittura a 120fps se si gioca a 2K. Su PC invece l’unico limite è dettato dal vostro hardware, ma il gioco è ben ottimizzato e non abbiamo notato nessun problema. Graficamente, inoltre, la versione Xbox Series X non fa rimpiangere per niente il gioco su PC a dettagli massimi, e questo è un ottimo risultato per la next-gen di Microsoft. D’altra parte, il gioco non è certamente particolarmente pesante, tanto da essere disponibile anche per le piattaforme di vecchia generazione, ma nonostante questo la sublime art direction fa cadere la mascella quanto, se non di più, altri titoli della prossima generazione.

La domanda vera in conclusione è una sola: Psychonauts 2 è all’altezza di quel cult è il suo predecessore? La risposta è un secco e sicuro “sì”. Double Fine Production ha confezionato un’avventura platform brillante in ogni sua componente, con un gameplay fantastico in grado di rinnovarsi sempre e una narrazione eccellente, che tratta temi forti con delicatezza umorismo riuscendo, in fondo, a parlare dell’animo umano e quindi di noi tutti. Ci troviamo inoltre di fronte a un gioco artisticamente eccellente, ispiratissimo e con una narrativa ambientale di rara finezza. Psychonauts 2 è semplicemente un gioco da non perdere, e uno di quei platform che ricorderemo negli anni a venire.

Potete trovare Psychonauts 2 su Amazon o su Xbox Game Pass.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.