Un po’ di curiosità su Pulp Fiction di Quentin Tarantino

Più di 25 anni fa usciva nelle sale cinematografiche Pulp Fiction. Il film di Quentin Tarantino è un ormai un cult indiscusso, nonché uno dei migliori film del regista. L’opera si aggiudicò inoltre la Palma d’Oro a Cannes nel 1994 e si presentò agli Oscar con 7 nomination, portandosi a casa la statuetta per la miglior sceneggiatura originale.
Senza dubbio la maggior parte di voi l’ha visto più di una volta, ma siete davvero sicuri di conoscere tutto su questo masterpiece tarantiano?
Vi sveliamo 15 curiosità su Pulp Fiction. Diteci nei commenti se ne eravate a conoscenza!

1- I dubbi di Uma Thurman26

Mia Wallace rappresenta uno dei ruoli iconici di Uma Thurman, eppure l’attrice inizialmente non era convinta della parte, al punto di rifiutarla. Per sostituirla Quentin Tarantino pensò a Jennifer Aniston, ma poi decise di fare un ultimo tentativo con la Thurman, chiamandola e leggendole tutto il copione al telefono. Dopo un simile gesto, l’attrice accettò la parte.

Ma non era l’unica perplessità di Uma Thurman, poiché infatti l’affascinante Mia Wallace aveva dei dubbi sulla scena della gara di twist al Jack Rabbit Slim’s. L’attrice non amava la canzone You Never Can Tell di Chuck Berry, scelta dal regista. Tarantino rispose all’attrice affermando: “Fidati di me, è perfetta.” Possiamo dire che abbia fatto bene a fidarsi di lui.

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2- La scelta del cast

Tarantino, come sappiamo, è un perfezionista per ciò che riguarda la scelta del cast e difficilmente gli si di può dire di no. Lo abbiamo visto con Uma Thurman, ma aggiungiamo un po’ di curiosità.
Per esempio sappiamo che creò il personaggio di Winston Wolf su misura per Harvey Keitel, e i ruoli di Zucchino e Coniglietta appositamente per Tim Roth e Amanda Plummer.

Stesso discorso per il personaggio di Jules, scritto pensando proprio a Samuel L. Jackson, nonostante il ruolo per poco non andò a Paul Calderón, che stupì il regista con un eccellente provino. Fu lo stesso S. L. Jackson che, volendo a tutti i costi il ruolo, tornò a Los Angeles per ripetere il suo provino e alla fine Tarantino scelse di dare una botta al cerchio e una alla botte, selezionando Samuel L. Jackson per il personaggio di Jules, e scegliendo comunque Calderòn per il ruolo di Paul.

Per il ruolo di Butch, finito poi a Bruce Willis, fu invece all’inizio considerato Sylvester Stallone come possibile interprete.

Anche se è quasi impossibile immaginare chiunque tranne Samuel L. Jackson e John Travolta nei panni di Jules e Vincent, Tarantino per poco non è andato in una direzione totalmente diversa.
In fase di pre-produzione infatti aveva ragionato su Gary Oldman e Tim Roth come possibili Jules e Vincent. Oldman veniva da una grande performance attoriale in True Romance, ruolo e interpretazione che affascinarono il futuro regista di Pulp Fiction. Alla fine Tim Roth venne scelto comunque, ma per il ruolo di Zucchino.

3- Fratelli Vega, legati dal destino

Le cose non andarono come Tarantino sperava inizialmente, invece, per il ruolo di Vincent Vega, che infatti era stato pensato per Michael Madsen. Il regista, durante la stesura dello script, diede quasi per scontato che Madsen avrebbe accettato la parte, ma nel frattempo l’attore aveva dato l’ok per il ruolo di Virgil Earp in Wyatt Earp. Non proprio la stessa cosa in termini di successo e visibilità, tra l’altro. Ad ogni modo Tarantino fu costretto a “ripiegare” su John Travolta, rifiutando la candidatura di Daniel Day-Lewis: una scelta che si rivelò perfetta.

Michael Madsen e John Travolta comunque sono legati tra loro da un’altra curiosità. Il vero nome di Mr. Blonde, il personaggio de Le Iene interpretato proprio da Michael Madsen, è Vic Vega, ed è il fratello di Vincent Vega di Pulp Fiction, che appunto è interpretato da John Travolta. Tarantino pensò addirittura a realizzare uno spin-off dedicato ai due fratelli chiamato “Vega Brothers”, per raccontare le vicende precedenti a Le Iene e a Pulp Fiction. Alla fine il progetto non andò in porto poiché entrambi gli attori erano troppo vecchi per recitare nelle loro versioni più giovani. Un problema che, ad oggi, con la tecnologia di cui si dispone, sarebbe stato agilmente superato.

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4- Tarantino e Rodriguez

Quentin Tarantino era indeciso sulla scelta del ruolo interpretare, ma alla fine optò per Jimmie Dimmick, perché voleva assistere alla scena dell’overdose di Mia dietro la camera da presa. Una curiosità di cui probabilmente non siete a conoscenza, è il fatto che Tarantino chiese all’amico Robert Rodriguez di dirigere parte delle scene in cui il regista interpreta Jimmie, sebbene poi non risulti accreditato.

5- Ezechiele…

Proseguiamo la nostra lista di curiosità su Pulp Fiction. La famosa citazione tratta dal libro di Ezechiele, ripetuta più volte dal Jules di Samuel L. Jackson era stata pensata inizialmente per il film Dal tramonto all’alba, e infatti compariva nella versione iniziale della sceneggiatura. Qui il pastore Fuller, interpretato da Harvey Keitel, avrebbe dovuto recitarla durante uno scontro con i vampiri, ma alla fine venne tagliata. Tarantino pensò bene di riutilizzarla e sfruttarla per il suo Pulp Fiction, con i risultati che conosciamo bene.

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6- Un successo da capogiro

Pulp Fiction è un cult e un film di successo, questo lo sapete tutti. Quello che forse non sapete riguarda le proporzioni di tale successo: il film infatti è costato solamente 8 milioni di dollari, di cui ben 5 milioni utilizzati per pagare il cast artistico, a fronte di un incasso al box office di oltre 200 milioni di dollari. Quando si dice sbancare il botteghino…

7- Rufus Winnfield?

Verso la fine di Pulp Fiction, Jules Winnfield dice di volersi ritirare e andare in giro per il mondo a vagabondare. Ebbene, vi ricordate in pianista girovago di Kill Bill Vol. 2, tale Rufus, interpretato proprio da Samuel L. Jackson? Strana curiosità. Secondo molti, visti i tanti richiami dell’universo cinematografico tarantiniano, potrebbe trattarsi della stessa persona.

8- Cosa c’è nella valigetta?

Qual era il misterioso contenuto della valigetta? Nel tempo si sono fatte avanti le più disparate ipotesi, dall’anima di Marsellus al vestito dorato di Elvis. Roger Avary, che ha collaborato alla stesura dello scrpt, ha ammesso che inizialmente la valigetta avrebbe dovuto contenere i diamanti del colpo del film Le Iene. Un’idea che sembra fantastica, ma che fu valutata da Tarantino e lo stesso Avary come poco originale.
Tarantino, durante un’intervista rilasciata anni fa, parlò così in merito al contenuto della valigetta: È qualunque cosa lo spettatore voglia che sia.”
Facile così, vero?

9- 265 volte fuck

Nei film di Quentin Tarantino, ed in particolar modo Pulp Fiction, si fa un uso piuttosto smodato di parolacce ed imprecazioni. Eppure, se facciamo i conti, potrebbero sorprendervi. La parola “fuck” è infatti ripetuta 265 volte in 154 minuti di film, per un totale di 1,72 al minuto.
Numeri da record? Non proprio, perché c’è chi ha fatto di peggio.

Addirittura si tratta “soltanto” del 28° film con il maggior numero di fuck nella storia, di una posizione sotto Le Iene dello stesso Tarantino, in cui la parola viene usata per 269 volte, ma con una media al minuto allucinante se consideriamo che la durata del film è inferiore, ovvero 99 minuti.

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10- Bad motherfucker

Se avete visto Pulp Fiction dimenticherete difficilmente la scritta “Bad Motherfucker” sul portafoglio di Jules, un accessorio che è stato replicato sul mercato e di cui molti fan sono in possesso.
Ebbene, dietro questo portafoglio c’è una curiosità di cui forse non siete a conoscenza: era di Quentin Tarantino, che ha voluto usarlo per il suo film.

La scritta pare essere un riferimento al theme di Isaac Hayes per il film Shaft del 1971, ed a rendere più affascinante la questione aggiungiamo che lo stesso Samuel L. Jackson interpretò poi John Shaft nel remake del 2000, e anche nel recente sequel del 2019. I casi della vita. O forse no…

11- Dick Miller in Pulp Fiction

Il grande Dick Miller, venuto purtroppo a mancare di recente all’età di 90 anni, prese parte a Pulp Fiction in un piccolo ruolo: Monster Joe, il proprietario della discarica. Non ve lo ricordate? È normale, perché purtroppo la scena è stata tagliata per questioni di ritmo, sebbene il regista l’abbia poi fatta inserire nell’home video release. Tarantino tra l’altro ha dichiarato che Miller è uno dei suoi attori preferiti.

12- Pulp Fiction nasce in un un negozio di video-noleggio

L’idea di Pulp Fiction a Tarantino era venuta già a fine anni Ottanta, ben prima di scrivere e dirigere Le Iene. All’epoca lavorava ancora come commesso di Video Archives, un video-noleggio della periferia di Los Angeles, e insieme a lui c’era l’amico e collega Roger Avary. Tarantino e Avary passavano il loro tempo parlando di film e avevano deciso di mettersi anche a scriverli. “Non era così complicato”, ha raccontato Avary: “In fondo si trattava soltanto di scrivere quello che già ci dicevamo”.

13- “Tarantino analfabeta funzionale”

Nella versione originale Yolanda “Coniglietta”, personaggio interpretato da Amanda Plummer si chiama Honey Bunny, che era il nome del coniglio domestico dell’amica di Tarantino, Linda Chen.
Chen era una dattilografa ed ha avuto un ruolo ben più importante di quel che si crede nella genesi di Pulp Fiction. Si sedeva spesso al fianco di Tarantino, durante la fase di script, e ragionava con lui.

Il lavoro di riscrittura ha richiesto infatti tre mesi quando normalmente sarebbero bastate due settimane, proprio a causa del terribile modo di fare di Quentin Tarantino di scrivere a mano, con una pessima calligrafia e la tendenza a scrivere parole come vengono pronunciate.

Alla fine, Chen disse di lui: “È genio folle, ma è un analfabeta funzionale. C’era una media di 10mila errori grammaticali per pagina. Dopo averli corretti, lui cercava di rimettere gli errori, perché gli piacevano”.

 

14- Pulp Fiction VS Le ali della libertà

Il 4 ottobre del 1994 è una data storica per il cinema. Oltre a Pulp Fiction uscì nelle sale anche Le ali della libertà, dando agli spettatori l’imbarazzo della scelta per quale dei due vedere prima.
La cosa assurda riguarda però i riconoscimenti per queste due opere. Entrambi i film ottennero infatti 7 nomination agli Oscar, e se Pulp Fiction – come abbiamo detto – si è portato a casa solamente quella per la sceneggiatura originale, Le ali della libertà è rimasto addirittura a secco.
La magra consolazione per entrambi è che quell’anno a sbaragliare la concorrenza c’era un film come Forrest Gump di Robert Zemeckis.

15- Jules, un look nato per errore

Originariamente per Jules era previsto un look massive afro per tutta l’opera, una sorta di omaggio ai film di blaxploitation di cui Tarantino è un grande fan.

Eppure le cose andarono diversamente, e Samuel L. Jackson ci ha spiegato come sia finita sulla sua testa quella parrucca Jheri-curl:

“Quentin è un grande fan dei film di blaxploitation. Nella sua mente, Jules doveva avere questo grande look Afro, ma purtroppo ha mandato una giovane, bianca a comprare una parrucca Afro. E lei ha comprato una parrucca Jheri curl, pensando che fosse una parrucca afro…”

Alla fine Samuel L. Jackson ha provato la parrucca, e Tarantino si è convinto a tenerla, abbandonando l’idea originale. In definitiva, un errore di una stagista ha dato vita a un look iconico.

Eravate a conoscenza di tutte queste curiosità su Pulp Fiction?

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.