Critica tiepida verso Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Recensioni miste per la pellicola di Johannes Roberts

Sono discordanti i pareri della critica su Resident Evil: Welcome to Raccoon City, nuovo film ispirato al celebre franchise di videogiochi horror. La pellicola non sembra aver scaldato il cuore dei recensori specializzati, che sottolineano da un lato l’estrema fedeltà del lavoro di Johannes Roberts in questo reboot della saga cinematografica, ma che allo stesso tempo non lesinano nel mostrare le imperfezioni del prodotto.

La sensazione generale (sposata anche dal nostro redattore, del quale potete leggere la recensione cliccando sul link in calce alla notizia) è che non si sia fatto abbastanza per rendere migliore il risualto. Molto recensori sembrano affermare che Roberts si sia limitato a fare il compitino, senza osare. Abbastanza per non figurare in uno dei peggiori film di videogiochi, ma decisamente troppo poco per essere considerato un bel film.

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I pareri della critica: Welcome to Raccoon City non fa abbastanza

Tra i giudizi riportati dalla fonte spiccano alcune parole che riassumono bene i difetti di Welcome to Raccoon City agli occhi della critica. Per Ferdosa Arbi di ScreenRant, il nuovo Resident Evil è “diverntente nella forma ma scarso nella sostanza“. Pur essendo “fedele ai giochi e capace di intrattenere” risulta essere un lavoro riuscito a metà.

Parere non dissimile quello di Taylor Lyles di IGN. “Welcome to Raccoon City non è certamente il peggior adattamento tratto da un videogioco o anche solo il peggior film di Resident Evil, ma in entrambi i casi lo standard è piuttosto basso. Il regista Johannes Roberts merita un po’ di riconoscimento per essersi attenuto molto più fedelmente al materiale originale rispetto a Paul W.S. Anderson. Ma una breve durata, un terzo atto frettoloso e la mancanza di elementi per renderlo davvero spaventoso da guardare al buio lo rendono molto meno bello da vedersi”.

Molto più duro il parere di Kymber Myers del Los Angels Times. “Potrebbe sembrare ingeneroso definiri il film di Roberts come una versione zombieficata di quello di Anderson, ma quando un film è così morto di cervello, la metafora è guadagnata. “Resident Evil: Welcome to Raccoon City” potrebbe premiare i fan di lunga data dei videogiochi tornando alle origini della serie, ma altri si ritroveranno a voler lasciare la città, proprio come i personaggi del film”.

Come detto c’è anche chi sembra voler trovare lati positivi nel film. Ne è un esempio il commento della giornalista di Deadline, Valerie Complex. “La narrazione è più efficiente, fa bene il suo dovere nel creare tensione, con una migliore costruzione dei personaggi. In altri punti il film appare lento e sconnesso, con effetti grafici inferiori alla grafica dei videogiochi per PlayStation 2. Mettendo sui piatti della bilancia i lati positivi e negativi, è un film discreto, ma che cerca di fare molto in così poco tempo”.

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Il parere di Stay Nerd: la nostra recensione di Welcome to Raccoon City

Anche il nostro portale, attraverso le parole del redattore ed editor Davide Salvadori, ha espresso il proprio parere sul nuovo Resident Evil. Da esperto della serie videoludica, il nostro editor ha espresso la sua opinione, non nascondendo una certa delusione nel complesso. Un parere che, nel complesso, non si discosta più di tanto da quello già espresso dagli altri critici. Potete leggere le impressioni sul film e la recensione qui di seguito.

Come sempre non ci resta che lasciare la parola a voi lettori. Che cosa ne pensate del giudizio della critica? Diteci il vostro parere lasciandoci un commento e partecipando con noi alla discussione su questo film.

(fonte: ScreenRant)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.