La terza incarnazione di Rocksmith guarda al futuro con un abbonamento online e un sistema didattico sempre più espanso

rocksmith+

l debutto di Rocksmith nel 2011 fu un mezzo disastro. Un disastro slegato da eventuali meriti o demeriti del gioco, semmai al mercato dei giochi musicali ormai saturo oltre ogni limite. Un paradosso incredibile se si pensa che il titolo Ubisoft puntava a distruggere un luogo comune del periodo, ovvero: i giochi musicali non ti insegnano a suonare nella realtà. Fortunatamente il colosso francese non ha mollato la presa e, dopo un revamp nel 2014, Rocksmith+ è tornato in una veste rinnovata sotto ogni punto di vista, ma con un obiettivo chiaro: diventare il tool perfetto per imparare a suonare.

Prima di iniziare a parlare di Rocksmith, mi sento obbligato a descrivervi il mio status di musicista: ho iniziato a suonare il basso elettrico intorno ai 15-16 anni, sia con maestri che con metodi da autodidatta. Da sempre mi sono affibbiato l’etichetta di “bassista operaio”, di livello medio tendente all’alto, con pochi virtuosismi da sfoggiare ma una granitica devozione al metronomo e alla ritmica. Ho suonato tanti generi diversi e altrettante esperienze, fintanto che il tempo e il lavoro mi permettevano di farlo. Non confondete queste righe per una sorta di flex, semmai come base per comprendere come ho vissuto la mia esperienza con questo titolo e la mia incredibile gioia nel provarlo.

L’esistenza di Rocksmith, per dirne una, mi ha permesso di fare pratica in modo diverso con il mio strumento: oltre ad essere più affine alla mia passione videoludica, il basso è uno strumento a tratti noioso da suonare da soli, perciò avere un modo di fare pratica in modo nettamente più divertente e didattico. Il client di gioco è accessibile solo tramite Ubisoft Connect, il launcher PC della casa francese ed è necessaria una connessione Internet continua, al contrario del precedente venduto come titolo classico e senza abbonamento. Rocksmith+ invece richiede un pagamento mensile, trimestrale o annuale a vostro gusto, che garantisce però anche una serie di aggiunte gradite come un’applicazione ad hoc per telefono da usare per rilevare l’input sonoro attraverso il microfono del vostro device. Resta più che consigliato il cavo ad hoc jack-USB, venduto anche sul sito ufficiale del gioco, che azzera qualunque lag oltre a poter essere usato come interfaccia audio a basso costo. Insomma, qualunque sia il vostro setup Rocksmith+ vi permette di suonare in libertà con il vostro strumento, anche acustico all’occorrenza.
Una volta eseguito il setup iniziale, che consiste nel comunicare al gioco che strumento usate ed un’essenziale accordatura, avete due strade distinte da poter percorrere: imparare o suonare direttamente.

rocksmith plus

Sul versante didattico, Rocksmith+ propone una buona gamma di lezioni adatte a chi ha preso in mano una chitarra con quattro corde (sic!), ma offre anche esercizi avanzati ottimi per consolidare e migliorare le proprie abilità. Gli argomenti affrontati non approfondiscono più di tanto la teoria ma sono perfetti per la pratica, senza farsi mancare nemmeno una parte riservata a salute e benessere dove apprendere fondamentali di postura e diteggiatura che, col passare del tempo, sono forse più importanti degli esercizi di scala o altro. Se invece vogliamo suonare, Rocksmith+ propone una vastissima discografia che spazia davvero in ogni genere: mi sono divertito a suonare come un pazzo Linoleum dei NOFX, passando poi anche per pezzi inaspettati come Death Stranding di CHVRCHES e, perché no, provare ad emulare le gesta di Cliff Burton (o Eddie Munson di Stranger Things) con Master of Puppets dei Metallica. Nel mezzo, anche artisti etnici, new age, pop e tanto altro, ma è impossibile non notare l’assenza di determinati nomi e canzoni di maggior richiamo e la presenza di cataloghi regionali che contengono brani diversi in base alle licenze. Un problema considerevole per un gioco musicale che, mai come prima, è essenziale che attecchisca alle masse prima ancora che ai musicisti. Musicisti che troveranno comunque fantastico il lavoro svolto nelle canzoni: non solo sono trascritte in modo perfetto, ma offrono una difficoltà dinamica che aumenta sia le note sia le tecniche da applicare per eseguirle a dovere. Laddove ci dovessimo trovare in difficoltà, Rocksmith+ permette di rallentare o ripetere segmenti di canzone per migliorare.

rocksmith+

Per farvi capire, arrivati alle battute finali, quando sono riuscito ad apprezzare Rocksmith+, vi basti sapere che mi sto attivando per l’acquisto di una chitarra elettrica. Non so a che livello riuscirò ad arrivare, ma è indubbio che l’offerta di Ubisoft è valida, per quanto va considerato un’investimento iniziale non trascurabile: al di là dell’abbonamento mensile (14,99€), con possibilità di trimestrale (39,99€) e annuale (99,99€), non dobbiamo dimenticarci l’eventuale acquisto di uno strumento. In cambio, però, avrete a disposizione il massimo che la didattica musicale possa offrire in termini di coinvolgimento, un po’ meno se invece cercate un videogioco in termini più canonici: in quel caso, forse è consigliabile dare un’occhiata alla versione 2014.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.