10 romanzi ambientati a Tokyo, per viaggiare con la fantasia

Forse siete amanti del Giappone, non avete ancora avuto occasione di visitarlo e cercate qualcosa che ve lo racconti nel miglior modo possibile. Oppure ci siete stati, ve ne siete innamorati e ora volete rivivere le atmosfere che avevate trovato tra le sue strade. E cosa meglio delle pagine di un libro può prendervi per mano e accompagnare la vostra fantasia in un luogo diverso e lontano? Ecco quindi una lista di dieci romanzi che raccontano la città di Tokyo, catturandone aspetti e sfumature sempre diverse.

La banda di Asakusa – Kawabata Yasunari

Kawabata Yasunari è il primo scrittore nipponico a essere stato insignito del Premio Nobel per la letteratura, nel 1969. Fin dagli esordi, la sua produzione è legata alla cosiddetta Shinkankakuha, la Scuola della nuova sensibilità, simbolo del modernismo in Giappone nel corso degli anni Venti. E proprio il suo primo  romanzo lungo, La banda di Asakusa, rappresenta una delle opere più significative di questo movimento. Nel libro, l’autore segue le vicende dei membri della “Banda Kurenai”, una compagnia teatrale di Asakusa, il quartiere di Tokyo che negli anni Venti e Trenti del Novecento si era affermato come centro di divertimento popolare e fulcro della vita artistica della capitale. 

Nella sua cronaca, Kawabata ci offre una vera e propria visita guidata della città nel suo massimo periodo di splendore. Tra le sue pagine riusciamo a ritrovare e a vivere tutte le atmosfere descritte: la vista dei moderni edifici in cemento che spiccano accanto ai locali tradizionali; i rumori delle strade e le canzoni jazz che risuonano alla radio; gli odori e i sapori che si sprigionano nelle cucine dei ristoranti e infine le luci, le forme in costante movimento e i colori, tra cui risalta il rosso scarlatto, filo conduttore della narrazione.

La ragazza del Kyushu – Seicho Matsumoto

Seicho Matsumoto è forse il più importante rappresentante del Suiri, il giallo psicologico giapponese. A questa corrente appartiene anche La ragazza del Kyushu, pubblicato in Giappone nel 1961 e approdato per la prima volta in Italia nel 2019. La trama si delinea a partire dall’incontro tra Kinzo Otsuka, noto avvocato penalista di Tokyo e la giovane Kiriko, che dal Kyushu si reca nel suo ufficio per convincerlo a difendere suo fratello, accusato ingiustamente di omicidio. L’uomo tuttavia rifiuta di occuparsi del caso per ragioni di carattere apparentemente economico; rifiuto che segnerà il destino di Kiriko. “Tutto il sistema è colpevole se i poveri non possono ottenere giustizia”.
Tra delitti e investigazioni, la storia mostra le ingiustizie legate a estrazione sociale e provenienza geografica, mettendo in evidenza il divario tra la provincia e la grande capitale nel Giappone degli anni Sessanta.

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Norwegian Wood – Haruki Murakami

Tra i migliori romanzi ambientati a Tokyo e tra quelli che hanno contribuito a consacrare il mito letterario di Haruki Murakami all’estero, c’è Norwegian Wood.  Un bestseller che si tinge di tinte malinconiche, come lasciano già presagire il titolo, ispirato a una canzone dei Beatles e la dedica rivolta a tutti gli amici “che sono morti e a quelli che restano”. In un lungo flashback nel viaggio che lo porterà ad Amburgo, il protagonista rivive gli episodi del suo passato che hanno segnato la sua transizione verso la vita adulta, ricordando gli affetti della sua giovinezza a Tokyo. È un romanzo introspettivo e intimo, che parla di morte, di sofferenza, di solitudine, ma anche di crescita e maturazione, con quello stile di narrazione onirico che appartiene solo a Murakami.

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Tokyo Decadence – Ryu Murakami

Pubblicato nel 1988, Tokyo Decadence  è considerato uno dei romanzi più rappresentativi non solo della produzione di Ryu Murakami, ma di tutto il panorama letterario erotico postmoderno. Il romanzo è infatti incentrato sulle vite di alcune prostitute che, in una Tokyo decadente, cercando di conservare la propria dignità, nonostante gli abusi, le crudeltà e le umiliazioni che subiscono quotidianamente. Alienate da una metropoli che le riduce a semplici oggetti, queste donne vivono il sesso come un atto meccanico, senza alcun coinvolgimento emotivo. Le perversioni che le circondano, però, non le impediscono di sperare in un cambiamento impossibile e di rifugiarsi nei propri sogni e nel ricordo di un passato idealizzato.  
Uno spaccato di società tratteggiato con una brutalità disarmante, ma che ci mette davanti agli occhi una realtà che spesso vogliamo ignorare.  

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Le quattro casalinghe di Tokyo – Natsuo Kirino

Proseguiamo questa lista di interessanti romanzi ambientati a Tokyo.
Natsuo Kirino
è sicuramente una delle scrittrici giapponesi di cui più abbiamo sentito parlare negli ultimi anni. Legata principalmente alla produzione di romanzi gialli, ha raggiunto la notorietà con Le quattro casalinghe di Tokyo, pubblicato nel 1997. Il libro racconta la storia di quattro donne costrette, per sbarcare il lunario, a coprire i turni di notte in una fabbrica di cibi precotti. Un lavoro duro e faticoso che si aggiunge alle quotidiane difficoltà di vivere in un Paese che le vorrebbe solo come “brave madri e mogli ubbidienti”. Ma la monotonia delle loro giornate si tinge di rosso quando una di loro uccide il marito, non potendone più sopportare la violenza e i tradimenti. Questo omicidio aprirà un baratro sotto i piedi delle protagoniste, che si ritroveranno coinvolte in una spirale di sangue, morte e corruzione.

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Appartamento 401 – Shūichi Yoshida

Dopo essersi fatto conoscere al pubblico italiano col noir a sfondo psicologico L’uomo che voleva uccidermi, lo scrittore Shūichi Yoshida torna nel 2019 con un nuovo giallo: Appartamento 401. Protagonisti della vicenda sono quattro ragazzi, tutti molti diversi tra loro, uniti soltanto dalla convivenza al numero 401 di un condominio annidato nel quartiere Setagaya e da un completo estraniamento nei confronti della società. Quando a loro si unisce un quinto coinquilino, ecco che nel quartiere iniziano a verificarsi strane aggressioni. Ne scaturisce un mistery avvincente, tutto giocato sull’incomunicabilità ed estraneità che fa da sottofondo alla vita di questi giovani. Seguendo una narrazione a cinque voci, l’autore mostra uno per uno i protagonisti, svelando i loro misteri, raccontando ciò che di loro stessi non vogliono mostrare agli altri e lasciando il messaggio che forse non possiamo mai conoscere del tutto le persone che abbiamo di fronte.

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Le ricette della signora Tokue – Durian Sukegawa

Dopo avervi parlato di omicidi, misteri e investigazioni, ecco invece una lettura che saprà sicuramente donarvi una ventata di aria fresca! Le ricette della signora Tokue, infatti è un libro apparentemente semplice, una vera e propria ode alla vita che ci mostra come spesso la felicità si annidi nelle cose più semplici.  Come la dolcezza della confettura con cui Tokue farcisce i dorayaki del Doraharu, nei sobborghi di Tokyo. In questo piccolo locale vediamo come, seppur timidamente, possa instaurarsi tra tre generazioni diverse un legame intimo e profondo, che porterà a realizzare come le piccole cose, che diamo per scontato o che sembrano insignificanti siano spesso quelle più importanti, di cui sentiremo la mancanza quando non ci saranno più.

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Tokyo Noir – Fuminori Nakamura

Fuminori Nakamura esordisce in Italia con il suo sesto romanzo, Tokyo Noir, un thriller filosofico che gli è valso nel 2010 il Premio Ōe Kenzaburō . Come suggerisce il titolo italiano, si tratta di un libro che vuole andare a indagare i tratti più oscuri e nascosti della città di Tokyo, mostrandone quel lato dark e spaventoso che non può essere percepito a prima vista. Per farlo, si seguono le vicende di Nishimura, abile ed esperto borseggiatore. Quando scopre un ragazzino nel goffo tentativo di rubare del cibo, proietta su di lui una sorta di riflesso della sua giovinezza. Decide così di prenderlo sotto la sua ala, difenderlo e guidarlo, instaurando con lui un rapporto intimo, quasi paterno, che dona una luce di speranza a tutta la storia.

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Moshi Moshi – Banana Yoshimoto

Come tipico dello stile a cui Banana Yoshimoto ci ha abituati nel corso degli anni, Moshi Moshi è una storia delicata, intima, che ci parla del senso di nostalgia delle protagoniste, della loro ricerca interiore e della loro rinascita. Con incredibile delicatezza, la scrittrice ci racconta le vicende della giovane Yoshie che, dopo la morte inspiegabile del padre, si ritrova a ospitare la madre nel suo appartamento a Shimokitazawa. Tra le atmosfere di questo vivace quartiere, di cui si catturano molti piccoli dettagli, le due donne inizieranno il loro percorso di elaborazione del lutto e di ricerca della verità su quella tragica perdita.

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Tokyo Orizzontale – Laura Imai Messina

Concludiamo questa lista con un romanzo che mostra Tokyo attraverso gli occhi di un autore straniero. Se avete mai letto il suo blog Giappone Mon Amour, ritroverete in questo libro lo stile delicato e sognante che contraddistingue Laura Imai Messina.Incrociando sei personaggi nell’arco di tre giorni, l’autrice sa rendere Tokyo la vera protagonista di tutto il romanzo, ritraendo perfettamente tutta la frenesia dei vivacissimi quartieri di Shinjuku e Shibuya, in cui si svolgono le vicende.

Quello che troviamo in Tokyo Orizzontale è un Giappone vero, quotidiano, fatto di città piene e di grande solitudine, di turisti chiassosi, di treni carichi nell’ora di punta, di impiegati in giacca e cravatta distrutti dopo una giornata di lavoro, di ubriachi accasciati fuori dalle stazioni. Un Giappone fatto di incontri e di esperienze, raccontato con una familiarità che vi farà sembrare di trovarvi davvero in quelle strade, in mezzo a tutte quelle persone. 

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Sara Zarro
Non sono mai stata brava con le presentazioni, di solito mi limito a elencare una serie di assurdità finché il mio interlocutore non ne ha abbastanza: il mio animale preferito è l’ippopotamo; se potessi incontrare un personaggio letterario a mia scelta questi sarebbe senz’altro Capitan Uncino; ho un’ossessione per la Scozia, l’accento scozzese e i kilt, derivata probabilmente da una infatuazione infantile per il principe della collina di Candy Candy; non ho mai visto Harry Potter e i doni della morte per paura di dover chiudere per sempre il capitolo della mia vita legato alla saga… Ah, ho anche un pony.