A Romics 2019 abbiamo seguito un interessante incontro sulle affinità tra le due opere più note di Hideaki Anno: Evangelion e Nadia

Che Neon Genesis Evangelion sia un’opera fondamentale dell’animazione giapponese è ormai noto a tutti. Basti pensare alla querelle nata dopo la pubblicazione dell’anime su Netflix e al grande clamore nato dal famoso adattamento di Gualtiero Cannarsi per comprendere la portata epocale di un prodotto che ha radicalmente cambiato l’animazione giapponese, gettando le basi della cultura otaku che conosciamo nel bene e nel male.

Impossibile dunque non interessarsi al panel Blood Type: Blue Water, organizzato dall’associazione culturale EVA IMPACT sulle affinità tra Neon Genesis Evangelion e Nadia – Il mistero della pietra azzurra al quale abbiamo assistito a Romics 2019.

romics evangelion nadia

Entrambi gli anime sono stati prodotti da un appena nato Studio Gainax e diretti dal celebre Hideaki Anno; allo stesso modo, il character design dei due anime è stato curato da Yoshiyuki Sadamoto, al pari delle musiche composte da Shiro Sagisu. Ma le somiglianze tra i due prodotti non sono ovviamente finite qui: il panel, infatti, esplora le diverse sfumature caratteriali di Nadia e i vari personaggi comprimari mostrando l’influenza di Anno nella caratterizzazione generale, pur non avendo particolari libertà sul soggetto creato da un altro maestro nipponico, Hayao Miyazaki.

La protagonista della serie, ad esempio, racchiude in sé diverse peculiarità dei Children, ad esempio il narcisismo e la permalosità che molti hanno visto in Asuka Soryu Langley; tuttavia, se nel caso della pilota britannica le motivazioni dietro il suo temperamento siano strettamente legate alla sua infanzia, Nadia non ricorda il suo passato e le scoperte della ragazza su questo fronte non cambiano comunque questo suo lato ribelle. L’assenza di ricordi è però il filo che collega Nadia a Rey Ayanami, la silenziosa pilota EVA che ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama della seconda opera di Studio Gainax.

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Porcospini e Barbarie

Quanto a Shinji, l’elemento più evidente che accomuna i due protagonisti è la morte della madre e, allo stesso tempo, di una figura paterna presente e amorevole che stia al proprio fianco: va anche detto che Gendo Ikari si rivela essere una persona ben più severa del padre di Nadia, il che giustifica anche il famoso dilemma del porcospino di Shinji.

Ultima ma non meno importante similitudine tra i due protagonisti è il loro ruolo di predestinati, persone il cui futuro è strettamente correlato a qualcosa di molto importante per la collettività, ma soprattutto più grande di loro, al punto da diventare un fardello spesso ingombrante e che diventa un elemento di pregiudizio nei rapporti interpersonali con i vari personaggi secondari.

A tal proposito, sono presenti ulteriori affinità con i comprimari di entrambe le avventure: un esempio eccellente è lo sviluppo narrativo dell’imperatore Neo, considerabile il “villain” di Nadia, il quale condivide con Rei un percorso di formazione e presa di coscienza radicale, evolvendo da semplici pedine ad elementi determinati che finiscono per ribellarsi a chi li comandava, sfruttando la loro mancanza di forza senza alcun tipo di rispetto.

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Altro paragone eccezionalmente convincente è l’estrema somiglianza tra Electra, membro della ciurma del Capitano Nemo e Ritsuko, integerrima dottoressa della Nerv: partendo dall’evidente somiglianza in termini di character design, entrambi i personaggi sono spiriti irradiati dal potere della scienza e nascondono le loro debolezze dietro ad una razionalità che non ammette errori e ripensamenti.

Tra le differenze più marcate tra le due opere vi è invece l’uso dei dialoghi: Nadia è infatti un racconto ricco di conversazioni tra i personaggi e, benché non manchino conversazioni di spessore anche in Neon Genesis Evangelion, spesso e volentieri le scene della seconda opera di Anno sono spesso accompagnate da silenzi e monologhi interiori, mettendo in scena momenti di introspezione fondamentali per la crescita dei personaggi.

A chiudere queste riflessioni, non mancano poi speculazioni sul futuro di Evangelion e la possibilità che Anno inserisca ulteriori riferimenti a Nadia nel quarto e ultimo film della tetralogia di Neon Genesis Evagelion: basti pensare che alcune musiche già apparse in Nadia hanno fatto da sfondo a diverse scene dei film e persino alcune battute fondamentali della serie sono state recuperate in alcuni contesti.

A margine del panel, le riflessioni di Blood Type: Blue Water hanno portato alla realizzazione di un volume contenente diverse illustrazioni realizzate appositamente per rappresentare il dualismo che permea Neon Genesis Evangelion e Nadia, oltre ad una mostra itinerante che sarà allestita in diversi festival del fumetto, oltre a Romics.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.