Non solo sparatutto: ecco i migliori videogiochi di strategia ambientati nella Seconda guerra mondiale

Quante volte parlando di videogiochi ambientati nella Seconda guerra mondiale ci vengono in mente solo TPS o FPS? Da un certo punto di vista si può dire che la categoria degli sparatutto abbia in un certo qual senso adombrato tutti quegli altri giochi di strategia che abbiano quel conflitto come sfondo.

Poiché quindi il rischio di perdere di vista dei titoli molto interessanti, che sfortunatamente non godono della stessa risonanza mediatica dei primi è alto, qui ci porremo l’obiettivo di mettere in luce tutti quei videogiochi che meritano di essere giocati per chi si dica un appassionato di giochi di strategia o anche di Seconda guerra mondiale. Ma prima di partire andrebbero spiegati alcuni punti: quali sono i criteri per cui un videogioco di strategia può considerarsi un buon videogioco? La risposta è semplice, al di là della grafica che costituisce sempre e comunque un elemento imprescindibile di un gioco, qui non riveste il ruolo principale, anzi, più che altro bisogna tener conto di tre punti principali.

Meccaniche del gioco: uno strategico (sia in scala grande come può essere un Hearts of Iron o in scala più piccola come Company of Heroes) ha una meccanica tutta sua, ebbene quanto è facile da apprendere? Quanto tempo occorre prima di iniziare a padroneggiare le meccaniche di gioco? In entrambi i casi si rischia di avere tra le mani un prodotto eccessivamente complesso che rischia di rimanere ad uso e consumo del produttore e magari di qualche suo amico, oppure ridicolmente semplice, tale da annoiare subito il pubblico.

Tipologia e varietà di gioco: non tutti gli strategici sono uguali ovviamente, e si possono distinguere grosso modo in due grosse categorie: a scenari (come ad esempio Warcraft, Panzers etc) oppure globale (come tutti gli strategici della Paradox, i Total War o Civilization). Il giudizio dovrà quindi riguardare le dinamiche per cui ogni scenario o ogni nuova partita (a seconda del tipo) possa regalare nuove emozioni e panorami di gioco nuovi e divertenti ogni volta senza scadere nel banale o nel ripetitivo.

Accuratezza storica: siccome il gioco si propone di rappresentare uno spaccato di storia ben preciso che non lascia spazio ad equivoci, è importante che la realtà storica venga rappresentata in modo quanto più veritiero possibile. Un esempio: se in un gioco strategico vengono rappresentati gli italiani che combattono contro gli inglesi in Africa, ma hanno veicoli e armi naziste, è un errore su cui tutto sommato si può soprassedere in un videogioco. Sarebbe invece un errore più grande, sul quale non si dovrebbe soprassedere, magari non far vedere per niente gli italiani in uno scenario ambientato durante la battaglia di El Alamein, in cui erano ben presenti.

Ecco quali secondo noi ad oggi sono i migliori videogiochi di strategia che abbiano la Seconda guerra mondiale come ambientazione.

seconda guerra mondiale

Hearts of Iron IV

Hearts of Iron IV è il titolo della Paradox che affronta gli anni subito precedenti e poco susseguenti alla Seconda guerra mondiale. Non è un gioco a scenari, ma è un gran strategico in tempo reale. Segue una linea di sviluppo libera in cui il giocatore può gestire il paese prendendo tutte le scelte che vuole, quindi seguendo l’andamento storico del secondo conflitto mondiale oppure prendere tutt’altra strada. La stessa opzione può essere scelta per l’intelligenza artificiale, la quale può avere un focus storico oppure totalmente libero, a seconda delle scelte e dell’andamento della partita. La stessa libertà di scelta la si era già vista in molti altri giochi Paradox o come negli stessi strategici della saga Total War.

Hearts of Iron IV è senza ombra di dubbio il miglior gioco strategico ambientato durante la Seconda guerra mondiale in circolazione. Il lavoro della Paradox è a dir poco encomiabile, si tratta di un gioco infatti completo sotto tutti i punti di vista: la gestione del paese, la produzione, l’industria, il commercio, la diplomazia e ovviamente la guerra. Il gioco riesce ad unire una meccanica di gioco completa ad un realismo travolgente. All’inizio della campagna si può decidere di prendere uno dei principali protagonisti della guerra (quindi Germania, Russia, Gran Bretagna, Giappone, Italia, Stati Uniti e Francia) oppure se si vuol provare una partita più sfiziosa il gioco non preclude la possibilità di scegliere un altro stato, sia esso uno dei partecipanti minori alla guerra oppure uno che storicamente è rimasto neutrale e guidarlo nel corso di quei fatidici anni ‘30 e oltre.

L’attenzione ai dettagli del team svedese è a dir poco pazzesca, il mondo del 1936 è stato ricreato nei minimi dettagli, ogni paese ha i politici, i militari e gli ammiragli del tempo senza errori; questi potranno essere inseriti all’interno dello staff di governo oppure al comando delle armate, a gusto personale del giocatore.

L’unica pecca che si può trovare in un gioco come Hearts of Iron IV è che si tratta di un gioco dalla meccanica un po’ complessa, prima di padroneggiare bene le dinamiche di gioco si deve passare un po’ di tempo a studiarle e a sperimentare. Non è sicuramente un gioco che va preso alla leggera, ma dal momento in cui si iniziano a comprendere le dinamiche del gioco le soddisfazioni saranno immense, molto al di sopra di qualsiasi altro strategico in circolazione. E questo punto a onor del vero, è valido per tutti gli strategici targati Paradox, non solo Hearts of Iron IV.

Pur avendo una meccanica abbastanza complessa, HOI IV (come viene abbreviato in gergo) per via di una ricostruzione globale magistrale, una componente aleatoria quasi totalmente assente, una grafica molto godibile, il realismo dell’avanzamento tecnologico e la più totale libertà di azione, sia in termini di scelta del paese sia in termini di decisioni politiche e militari, lo collocano al primo posto degli strategici ambientati durante il secondo conflitto mondiale.

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Order of Battle World War II

Qui abbiamo invece uno strategico di diverso spessore, per gli amanti del genere strategico a turni ad esagoni questo gioco ambientato durante la Seconda guerra mondiale ricorda lo stile dell’acclamato Civilization per certi aspetti, ma vi si discosta sotto molti altri.

Qui abbiamo un’impostazione di gioco un po’ differente: innanzi tutto si può scegliere tra fare una campagna, oppure divertirsi in maniera più spensierata giocando qualche scenario classico del secondo conflitto mondiale. Anche la campagna comunque ha una suddivisione interna a livelli e capitoli in cui si possono selezionare tutta una serie di opzioni inerenti le difficoltà o le modalità. Ma al netto di tutto, la storyline rimane comunque abbastanza incasellata all’interno dell’andamento storico della guerra, quindi il giocatore potrà giocare nei panni dell’una o dell’altra fazione, ma sempre senza discostarsi dalla realtà storica dei fatti.

Il gioco è caratterizzato da una varietà di livelli comunque molto godibile e la possibilità di arricchire le proprie fila con navi, uomini e mezzi. Anche il sistema di gioco è molto intuitivo e si presta ad una partita e ad uno stile molto immediato. Nel complesso è un buon gioco free-to-play a cui dedicarvisi senza impegno, anche se alcuni elementi in più si dovranno comunque acquistare per godere appieno di tutto il pacchetto del gioco.

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Panzer Corps 2

Acclamato seguito del vecchio Pazer Corps, la Slitherine ha rimesso sul mercato un gioco che al tempo fece un buon successo, migliorando sensibilmente la grafica e snellendo alcune dinamiche di gioco. Anche qui abbiamo un grande strategico ad esagoni e a turni, dove si comandano le truppe al di sopra di questa sorta di scacchiera molto grande in cui vengono rappresentati molti degli scenari classici che hanno caratterizzato l’andamento della Seconda guerra mondiale. Ogni scenario riproduce in maniera molto fedele la topografia dell’invasione della Francia, della Russia o del desertico nord Africa.

Il giocatore veste nei panni di un comandante, le cui caratteristiche positive e negative sono personalizzabili, e prenderà parte alle fasi più importanti della propria fazione nel corso della guerra, a partire dall’invasione tedesca della Polonia. Il sistema di gioco risulta molto semplice e intuitivo, ma al tempo stesso il gioco offre un buon grado di sfida per ogni scenario, tale per cui non bisogna mai dare per scontata la propria strategia. Subito prima di iniziare una missione si possono fare degli acquisti e schierare nuove truppe e rinforzi che prenderanno subito parte allo scenario; la quantità di rinforzi schierabili è calcolata sulla base di un limite di popolazione e di crediti che aumenteranno a seconda dell’andamento delle missioni. All’interno della semplificazione grafica del conflitto il gioco mantiene un buon livello di realismo.

Anche qui si può scegliere tra la modalità campagna e la modalità scenario, tramite quest’ultima il giocatore può decidere di giocare qualche singolo combattimento senza dover affrontare tutto l’andamento del conflitto.

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Steel Division 2

Con questo di recente uscita, 2019, la Eugen Systems mette sul mercato un ottimo strategico dall’impronta assai diversa rispetto gli altri tattici o strategici attualmente in circolazione. Innanzi tutto per quanto riguarda lo scenario bellico, si tratta infatti di un videogioco incentrato solo ed esclusivamente sull’Operazione Bagration, l’operazione militare che vede l’Unione Sovietica sferrare l’attacco decisivo alla Germania e scacciarla dalle attuali zone della Bielorussia e della Polonia orientale.

Il gioco in quanto tale invece è assai interessante, unisce elementi tattici di giochi come Panzers o Company of Heroes ad elementi strategici come Panzer Corps con una grafica molto appagante. Il giocatore ha a disposizione una forza militare da schierare sul campo entro dei limiti ben precisi, oltre a questo può anche impostare relativi ordini di comando a supporto delle proprie unità. Gli scontri avvengono lungo la dinamica linea del fronte che attraversa tutto il campo di battaglia con un realismo veramente ben costruito, con unità di supporto, aerei, accerchiamenti e scontri a fuoco. La mappa di gioco è ulteriormente arricchita dalla presenza di punti strategici e nevralgici di controllo per la riuscita delle missioni.

Steel Division 2 è un ottimo gioco per chi abbia voglia di provare l’ebrezza di uno strategico che possa gestire l’avanzata dinamica di un fronte bellico, mentre è anche dotato di modalità multiplayer e cooperativo per chi volesse sperimentare un gioco così interessante in compagnia e rivivere molti scenari del fronte orientale.

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Codename: Panzers Phase 1, Phase 2

Un capitolo imprescindibile per gli amanti dei giochi strategici, anche se andrebbe fatta una piccola precisazione: a livello puramente tecnico Panzers rientra all’interno della categoria dei tattici, categoria che si differenzia dagli strategici per il genere di setup di missioni e impostazioni di queste ultime, ma alla fine possono essere considerati entrambi membri della stessa famiglia. Panzers, Phase 1 e Phase 2

Entrambi i capitoli di Panzers sono divisi in campagne e missioni, il giocatore veste nei panni di un ufficiale che prende parte al conflitto (uno per ogni schieramento, quindi uno per ogni campagna), e seguirà le sue operazioni fino al termine della campagna. Pur trattandosi di due giochi venduti separatamente è come se costituissero due capitoli di un unico videogioco: il primo infatti è incentrato sull’invasione tedesca della Polonia, della Francia e della Russia, con le rispettive campagne alleate della controffensiva dell’Armata Rossa sino a Berlino e dello Sbarco in Normandia con gli anglo americani fino alla fine della guerra.

Il secondo capitolo invece è per lo più focalizzato sulla guerra in nord Africa, ma la novità più interessante è che è il primo gioco sulla Seconda guerra mondiale a prendere in considerazione gli italiani come forza in campo, invece di relegarla al margine o nasconderla proprio. In Panzers Phase 2 abbiamo infatti la campagna dell’asse gestita per lo più dagli italiani fino ad El Alamein, dove inizierà la campagna alleata fino a giungere ai combattimenti in Italia tra gli alleati e l’asse.

In entrambi i giochi il setup delle missioni rimane simile: si ha a disposizione una squadra per affrontare la missione, squadra che può essere ampliata e modificata prima di partire per ogni missione tramite dei crediti che verranno forniti a seconda del buon completamento della missione precedente. Le missioni hanno una varietà assai interessante, si va dal classico cerca e distruggi ad una più dinamica caccia all’obiettivo, in ogni caso le missioni sono tutte ben strutturate e ben costruite, così come la difficoltà sempre crescente. Il tutto crea un mix strategico e tattico senza tempo, godibile sia da vecchi giocatori sia da nuovi che abbiano voglia di sperimentare una categoria di gioco considerata un po’ datata.

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Sudden Strike 4

Si tratta di un ibrido a metà tra uno strategico e un tattico puro, Sudden Strike 4 con la classica gestione delle proprie truppe dall’alto rappresenta una versione un pochino più nuova e moderna del vecchio Panzers. Il gioco è dotato di tre campagne differenti e ben fatte, che faranno rivivere al giocatore le principali fasi militari dei fronti di guerra più conosciuti della Seconda guerra mondiale per un totale di 20 missioni.

Nonostante il gioco base comprenda appunto la campagna della Germania, quella degli Alleati e quella dell’Unione Sovietica, sono stati rilasciati dei DLC che contribuiscono ad arricchire l’esperienza di gioco aggiungendo anche la guerra nel Pacifico, la campagna in nord Africa e la Guerra di Inverno. Risulta essere degno di nota come con queste espansioni il gioco introduca due eserciti spesso assenti: gli italiani e i finlandesi. Mentre l’espansione del Pacifico apre anche a scontri aerei avanzati e permette di giocare e governare unità navali come le portaerei.

La novità interessante delle campagne riguarda la presenza e la possibilità di scegliere dei generali per le proprie armate, questi non comandano direttamente le truppe sul campo, ma tramite delle abilità man mano sbloccabili influiscono positivamente le proprie truppe conferendo dei bonus specifichi per ognuno. Fra i molti si potrà scegliere ad esempio tra George Patton, Giovanni Messe, Heinz Guderian, Georgij Zhukov e tanti altri. La strategia di questo gioco risiede nell’utilizzo di una forza limitata senza possibilità di rinforzo sistematico, il che lo colloca più nel filone dei tattici ad onor del vero, ma come detto con Panzers, eccezion fatta per questa differenza, tattici e strategici sono praticamente cugini molto stretti.
Con la possibilità di poter giocare anche in multiplayer questo gioco si piazza senza ombra di dubbio all’interno dei migliori giochi di strategia basati sul secondo conflitto mondiale.

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Company of Heroes 2

Sempre sulla stessa lunghezza d’onda di Panzers, Company of Heroes è un altro gioco che può considerarsi a metà tra uno strategico e un tattico. Nonostante sia passato qualche anno dall’uscita di questo titolo, era infatti il 2013, è un prodotto molto ben fatto e con la grafica migliorata rispetto al primo capitolo, assieme ad altre migliorie tecniche, si colloca in una buona posizione all’interno degli strategici e dei tattici basati sulla Seconda guerra mondiale.
La campagna, anche se incentrata solo ed esclusivamente nel teatro europeo che coinvolge Russia, Germania e anglo americani, è curata molto bene e si può godere, rispetto al “collega” Panzers, di battaglie e scontri a fuoco molto più grandi e massivi, che contribuiscono a creare un’atmosfera sicuramente molto immersiva.
Degno di nota per questo gioco anche il multiplayer, modalità molto ben bilanciata e che consente scontri e schermaglie tra giocatori in classiche partite a obiettivi strategici.

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Infine una piccola postilla per qualche strategico hardcore. In tutto quello che è il mare magnum di giochi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, andando a cercare nella categoria dei giochi di strategia se ne possono trovare alcuni interessantissimi, che però possono risultare molto complessi, come ad esempio Decisive Campaigns, Gary Grisby’s War in the East, Gary Grisby’s War in the West e Command OPS. Questi cinque giochi in particolare condividono una caratteristica tra loro. Sono dei gran strategici incentrati solo sulle mere operazioni militari, quindi a differenza di Hearts of Iron IV ad esempio non prendono in considerazione tutte quelle scelte politiche e amministrative che precedono l’andamento del conflitto.

Qui la disposizione e lo schieramento delle truppe lungo i fronti bellici è a dir poco impressionante, tutte le divisioni con le varie tipologie sono riprodotte al dettaglio. Non solo, gli attacchi, gli avanzamenti e lo schieramento etc seguono delle regole molto rigide e tutto è calcolato al minimo dettaglio, senza lasciare niente al caso. Un giocatore che voglia cimentarsi in uno di questi giochi dovrebbe considerare l’idea di dover affrontare un gioco con una mole di meccaniche e regole veramente molto grande, il che ovviamente si rende necessaria per il livello di dettaglio, ma alla lunga potrebbe rischiare di disincentivare un giocatore dal provare uno strategico di questo tipo.

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Valerio Tinalli
Laureato in storia medievale e consumatore abituale di videogiochi a tema storico, deformazione professionale, quindi strategici, tattici e così via. Oltre a questo non manca nemmeno la passione per il G.D.R., di qualunque forma sia. Se questo non basta a completare il quadro, si aggiungano anche una passione per Dylan Dog, Tolkien e Lovecraft. Ma nonostante tutto, l'interesse principale rimane comunque la rappresentazione della storia in tutti i prodotti culturali. Sul comodino tengo sempre Clausewitz, giusto per tenere alto lo spirito prussiano.