SpeedRunners è il gioco perfetto per Nintendo Switch, soprattutto se avete qualche amico e poco tempo

Quando abbiamo saputo che Speedrunners sarebbe approdato su Nintendo Switch, oltre ad aver avuto un sussulto di gioia, abbiamo pensato “Era ora!”, perché probabilmente se c’è un titolo perfetto per la console ibrida della Grande N è proprio questa piccola perla indie di DoubleDutch Games.

Se non sapete di cosa stiamo parlando, facciamo un passo indietro: siamo nel 2016, quando su Steam compariva la versione Early Access del gioco, che oltre a tutti i problemi che si porta dietro un qualsiasi gioco in accesso anticipato, ci regalava anche qualcosa di rapido, facile, e divertente con cui spezzare un po’ la fatica del lavoro, o regalarci una pausa studio: praticamente l’equivalente videoludico di un KitKat.

Il cuore del gioco è infatti semplice quanto goloso: quattro personaggi, tra l’altro caratterizzati divinamente in una maniera cartoonesca pronta a strapparvi un sorriso, corrono all’impazzata all’interno di uno stage, pieno zeppo di ostacoli, appigli, pareti da scalare e quant’altro. L’obiettivo è non uscire fuori dall’inquadratura, altrimenti si è eliminati, un po’ come nel classicissimo Micromachines. Una volta che sono rimasti solo due concorrenti in gara, o comunque quando passa un certo periodo di tempo, lo schermo inizia a rimpicciolirsi man mano, fino a raggiungere le dimensioni di un piccolo rettangolo. Chi rimane indietro, perde.

speedrunners nintendo switch

Run to the hills, run for your lives

Insomma, la roba più banale del mondo, eppure funziona, soprattutto ora che SpeedRunners è arrivato su Nintendo Switch, quattro anni dopo. Meglio tardi che mai, no? E funziona perché il gameplay è il classico easy to learn, hard to master, facile da apprendere, ma difficile da padroneggiare. I comandi sono semplicissimi: si corre con la levetta analogica, c’è un tasto per saltare, uno per abbassarsi, uno per utilizzare il potenziamento, e un altro per attivare il turbo.

Ma oltre alla semplicità del tutto, sono tante le chiavi del successo di SpeedRunners. Innanzitutto le piste: sebbene non siano così vaste, tanto da risultare spesso dei circuiti in cui si finisce per girare in loop in attesa dell’errore di uno dei giocatori, hanno un level design davvero curato. Gli ostacoli e i potenziamenti sono piazzati in modo da rendere ogni “giro” dall’esito imprevedibile, ed anche a livello visivo sono colorati e ben disegnati, spesso con animazioni di sfondo davvero indovinate.

In più sono praticamente infinite: le piste ufficiali sono una quindicina, ma avrete accesso anche a quelle create dagli altri utenti grazie all’editor di livelli, con i quali potete cimentarvi per aggiungere ulteriore longevità al gioco.

Gli stessi potenziamenti poi sono studiati in maniera da ridurre la fortuna al minimo. Pensate a un Mario Kart ad esempio, dove è impossibile schivare un guscio blu, e non c’è particolare merito di chi l’ha scagliato nel colpire un avversario. Qui invece le armi a disposizione del giocatore richiedono precisione e tempismo sia nel lanciarle, che nel tentativo di evitarle.

C’è di tutto nell’arsenale di SpeedRunners: missili, valanghe, bombe, oggetti con cui ostacolare il proprio avversario e perfino un arpione, che consente, se il colpo va a segno, di scambiare la posizione con il proprio bersaglio.

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Dai, che la prossima la vinco io

Le partite poi durano poco: sono al meglio dei tre round, e per completare un quadro ci si mettono anche cinque minuti. Cinque minuti di grida, rabbia e sfottò al proprio avversario, che 99 volte su 100 finiscono con la domanda “Ne facciamo un’altra?”, tanto è addictive il gioco.

E Nintendo Switch, una console pensata per il multiplayer locale, dove si può staccare un joy-con in qualunque momento e prestarlo a un amico, è assolutamente l’habitat naturale di un prodotto del genere, un gioco mordi e fuggi che però non vi stancherete mai di giocare.

Insomma, se il vostro forte sono le serate multiplayer con gli amici, probabilmente avete trovato un gioco perfetto da aggiungere alla vostra collezione. Da soli invece è decisamente meno interessante.

Per carità, il livello di sfida lo rende comunque interessante, soprattutto ai livelli alti (la difficoltà facile e quella media sono quasi imbarazzanti), ma la modalità campagna dura pochissimo. Quattro livelli con tre piste ciascuno, ed un boss finale da affrontare per poi sbloccarlo come personaggio giocabile. Dura meno di un pomeriggio insomma.

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Nessuno è perfetto

E ci sono poi effettivamente due piccole note dolenti: la prima è che in modalità handheld soffre di un po’ di lag. Niente di insopportabile e che non si possa risolvere con una patch, e poi soprattutto se siete in compagnia di altri tre amici probabilmente è comunque meglio giocarlo collegati alla dock e a un televisore, ma il bello di SpeedRunners su Nintendo Switch del gioco è proprio quello di poterlo portare ovunque. E in un gioco dove anche il decimo di secondo è importante per non essere eliminati, il lag è probabilmente l’ultima cosa che vorremmo vedere.

E poi c’è il prezzo. Il gioco in sé non costa molto, con 15 euro vi portate a casa la versione base, che ha tutto il necessario per farvi divertire e vale assolutamente il suo prezzo. Comprende quattro personaggi base, più i quattro boss che sbloccherete giocando la campagna.

Per la versione Deluxe invece si parla di 27 euro, che forse iniziano a diventare un po’ eccessivi. Vengono aggiunti tantissimi nuovi personaggi e delle scie colorate, un effetto ottico che si attiva quando usate il turbo. La buona notizia è che gli extra sono divisi in piccoli pacchetti da 4-5 personaggi l’uno, che costano 3 euro, per cui potete tranquillamente comprare il gioco base, scegliere il DLC con i personaggi che più reputate sfiziosi, e bella lì.

Ma se avete una Nintendo Switch e tre amici con cui sfidarvi, mollate immediatamente questa recensione e fiondatevi sull’eShop. Non ve ne pentirete.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.