Sono più o meno le 18:30 del giorno fatidico quando mi accorgo (con colpevole ritardo) che la Beta di Star Wars Battlefront è disponibile nello store della mia One (lasciata giustamente accesa nell’attesa). La prima reazione è urlare di gioia. La seconda buttarsi a scaricarlo. E qui inizia la mia avventura sui campi di battaglia della saga fantascientifica più famosa di sempre.

Meglio di quanto mi aspettassi

Allora, il primo capitolo di questo hands on è in realtà una premessa.

Primo, chi scrive è un fan di Star Wars e un GRANDE fan della saga Battlefront (uno dei migliori titoli per quel genere nelle vecchie console, al primo che dice il contrario, un Sith gli verrà spedito a casa), se non conoscete Star Wars non so neanche perché siete qua, sciò.

Secondo, sono un grande fan della Dice, e un amante dei Battlefield.

E a questo punto, voi potreste giustamente pensare che questo articolo non parta proprio obiettivamente, e avete ragione, ma in maniera diversa rispetto a quello che immaginate.

Infatti, ho vissuto con la tremenda convinzione, che Star Wars Battlefront sarebbe stato un terribile e triste fiasco. Perché voi direte?

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Perché l’ultimo lavoro della serie Battlefield (sviluppato stavolta da Visceral) è un tale Battlefield Hardline, che nonostante le mie innumerevoli ore di gioco è uno, anzi due gradini sotto Battlefield 4, e cinque sotto Battlefield 3. Perché voi direte nuovamente? Perché ci si aspetta, che in un nuovo gioco, vengano inserite delle nuove meccaniche, delle cose più divertenti e la grafica venga migliorata. E come tutti potremo convenire (sia hater che lover di BF) negli ultimi episodi della saga, ciò non è avvenuto.

Indi per cui, temevo che il trend negativo non potesse fermarsi, al massimo stallare.

Secondo, Battlefront esce esattamente a 10 anni dall’ultimo episodio della saga, e nonostante l’ultimo gioco sia vecchio, beh, è dannatamente difficile da battere o anche solo da raggiungere, pertanto temevo che sarebbe stato un giochetto in confronto a quel giocone che era Battlefront 2. Ebbene staynerdiani, sono contento di dirlo: mi sbagliavo.

Fare l’impossibile

Partiamo dal primo punto, temevamo più o meno tutti, che Battlefront sarebbe stato un Battlefield in salsa Star Wars, e devo dire che in base al vecchio adagio che “piuttosto che niente, è meglio piuttosto” mi ero abituato all’idea. Invece una rediviva Dice ha schivato la finisher del tempo (per usare un paragone del wrestling) e si è rialzata.

Infatti appena si gioca a Battlefront si ha la netta impressione di giocare ad un gioco nuovo. Anzi, un gioco mai visto. Non un Battlefield, nè un CoD, nè un Halo. Un gioco nuovo. Deo gratia.

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Prime Impressioni

Eliminate le doverose premesse, veniamo al dunque: il gioco parte subito in quinta rendendo disponibili tre diverse modalità di gioco: conquista dei pod, assalto dei camminatori e sopravvivenza.

Sono partito con il primo che mi è capitato sotto mano, ovvero una simpatica missione su Sallust (un pianeta vulcanico) in cui su una piccola mappa, vengono sparate dall’orbita delle capsule le cui due fazioni devono conquistare tenendole sotto il proprio controllo per un tempo limitato.

La prima impressione appena spawnato è stata questa: “MIODDIO LA GRAFICA.”

Ebbene si, una cosa che salta subito all’occhio è la qualità delle armi, i riflessi e le ambientazioni, quindi la grafica si può definire di prima qualità.

Ma come ogni videogiocatore esperto sa, la grafica è solo un contorno. E diciamocelo, se la bistecca fa cagare, voi non tornate in quel ristorante, per quanto siano buone le verdure grigliate.

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Andiamo a prendere quella capsula

Parto subito forte e mi metto a girovagare per la mappa, ficco il naso a destra e a sinistra, metto un piede in una buca lavica e rischio la vita, insomma, la solita vita del ribelle intergalattico. Finalmente prendo coscienza dei comandi, sparacchio un po’ e mi avvio verso un pod per utilizzare al meglio la vita di quella povera ribelle (si, ci sono sia maschi che femmine). Purtroppo per quella giovane donna intraprendente, tre simpatici stormtrooper stavano guardando proprio il masso da cui è spuntata lei, e quindi, la mia prima vita di Battlefront è finita in una fucilazione sommaria. Comunque, per dirla tutta, la modalità Claim the pod è misto tra deathmatch e cattura la bandiera, giusto per non scontentare i pro del KR.

Ben presto annoiato dall’inutilità di una piccola mappa in cui la gente si crivellava senza un senso apparente (conosco gente che va matta per queste cose, non è una critica, de gustibus…) mi sono spostato su altri lidi. E ho trovato la mia ragione di vita.

Tiratelo giu!

Assalto dei camminatori. Mamma mia. Una modalità che unisce azione e tattica. La perfezione?

Questa modalità prevede che in base alla vostra fazione voi dobbiate favorire o osteggiare l’avanzata dei celeberrimi AT-AT nelle lande di Hoth (nella Beta sono disponibili solo Sallust per Claim the pod e Hoth per Walker Assault). Se siete ribelli, dovrete raggiungere dei relè di puntamento e difenderli fino all’acquisizione dei bersagli (gli AT-AT) da parte dei vostri bombardieri (i celebri Y-Wing) unici mezzi capaci di disattivare gli scudi dei camminatori e renderli quindi vulnerabili. Se siete le fiere forze dell’Impero dovrete fermare i ribelli e tenere disattivati i relè di puntamento. E qualora quei dannati bombardieri colpissero i vostri super camminatori, evitare che questi ultimi subiscano troppi danni.

Man mano che il gioco avanza, i camminatori si spingono avanti nella mappa e se riescono a raggiungere la posizione di tiro dopo circa 10 minuti di gioco, distruggeranno i proiettori di scudi, permettendo il bombardamento da parte dell’Impero sulla base ribelle. Invece, nel caso che tutti i camminatori fossero abbattuti, i ribelli vincerebbero la battaglia. Tutto semplice no?

Si. Ed è questa la cosa fantastica, con piccole e semplici cose, si crea una battaglia che richiede un approccio tattico e di movimento.

Le armi e i potenziamenti

Dopo diverse ore di gioco (in realtà un’enorme mole di ore, ma vabbè) devo dire che tutte le armi comprabili sono ben bilanciate, andando solo ad influenzare lo stile di gioco. Ad esempio il fucile ribelle è più adatto alle lunghe distanze, mentre quello imperiale più potente ma meno preciso, nello stretto fa più male. La mitragliatrice risulta devastante su bersagli fuori copertura ma carente di una mira precisa, e la pistola a mio parere risulta veramente farlocca (d’altronde è una pistola, tutti hanno i fucili e tu prendi una pistola, bah), ma ho notato che un discreto numero di giocatori la usa, pertanto forse era semplicemente non di mio gusto.

In battaglia oltre che la vostra arma e la buona volontà potrete portare sino a 3 potenziamenti (due assegnabili ai comandi classici di granate e azioni speciali e uno al tasto che di solito fa cambiare l’arma) che risultano fondamentali per il vostro stile di gioco.

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Ad esempio dopo averle sbloccate col livello e acquistate con la moneta del gioco (ottenibile facendo punti, pertanto nulla di impossibile) potrete portare con voi una granata anti fanteria, una granata anti corazzati e droidi, un fucile di precisione ed un jetpack. I potenziamenti al vostro personaggio invece (quelli attivabili col la Y o il triangolo) sono due, sovraccarico a ioni per la vostra arma principale (il che la rende anti veicolo), un flebile ma utile scudo ad energia personale e un potenziamento per il fucile di precisione. Attenzione, abbiamo detto una cosa vitale in quest’ultimo discorso: fucile da cecchino, croce per alcuni e delizia per altri: questo è da sempre una bestia nera negli FPS. Chi lo rendeva sbagliato (vedi le quick di CoD) o chi di difficile utilizzo e di conseguenza di obbligatorio “camperamento” (vedi Bf). Battlefront riesce nell’impresa di renderlo un’arma utile ma non O.P.! E come? Col sistema di cooldown.

Ogni potenziamento ha un tempo prefissato per essere riutilizzato, evitando di rimanere a secco di granate, ma neanche causando una pioggia di esplosivi. Uguale con il fucile di precisione (un bellissimo fucile retro) che anche se in possesso dell’upgrade da tiratore scelto, ammesso che voi mettiate a segno colpi alla testa (un colpo in corpo riduce la salute di 90, su un massimo di 100) non potrete sparare più di 5-6 colpi a minuto, rendendovi di fatto forti, ma non determinanti. Se vi state chiedendo come funzioneranno le munizioni per le armi principali è presto detto: le armi saranno a surriscaldamento (ogni arma ha una sua cadenza e una sua resistenza al calore), se sparerete troppo esse si surriscalderanno e dovrete aspettare un tempo prestabilito (che varia da arma ad arma) prima di poterle riutilizzare la vostra fidata compagna. Azzeccando il tempo di scarico, potrete velocizzare il raffreddamento, in caso contrario vi ustionerete un attimo e l’arma ci metterà un po’ di più a raffreddarsi, rendendo la “ricarica” simile a Gears Of War.

Power Up vecchio stile

Come si farà a comandare veicoli, eroi o avere altre cose? Nella beta, e quindi probabilmente anche nel gioco principale, si potrà fare col vecchio metodo, raccogliendo dei power up spawnati a caso sulla mappa. Ad esempio si potrebbero trovare delle ricariche per il proprio power up personale (colpi a ioni e scudo ad energia) oppure un potenziamento speciale (un lanciamissili, una bomba particolarmente grossa, una grossa mina, una torretta brandeggiabile o torrette automatiche) o ancora si potrebbe finire dentro un AT-AT per un minuto o magari utilizzare un AT-ST fino a distruzione del veicolo. Inoltre alcuni power up vi garantiranno l’utilizzo di personaggi eroici fino a dipartita di quest’ultimo, rendendovi una macchina da guerra Sith o Jedi, che con pochi tasti potranno portare morte e distruzione al nemico. Finché costui non deciderà di accerchiarvi e spararvi fino a rendervi un colabrodo fumante. Si insomma stile Ordine 66… Con altri power up invece potreste finire…

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In cielo!

Eh si, sopra le vostre teste, mentre combatterete sfrecceranno diversi velivoli, caccia e intercettori che si daranno battaglia e cercheranno di aiutare la propria fazione.

Il comando dei velivoli è piuttosto intuitivo e nettamente più facile rispetto ai velivoli di precedenti giochi della DICE, permettendo al gioco di essere più divertente ed immediato per tutti (in alcuni BF i velivoli venivano usati solamente da professionisti o da gente che li usava come mezzi di trasporto). Mentre siete in cielo potrete colpire gli altri aviatori, cercare di mietere vittime a terra con delle non facili corse di fuoco oppure cercare di eliminare i camminatori o i veicoli avversari. Una volta abbattuti tornerete a terra e continuerete la battaglia. Ogni veicolo presenta fondamentalmente tre abilità, un turbo (o in un veicolo ribelle uno scudo temporaneo), la possibilità di lanciare razzi previo aggancio dell’avversario e l’uso delle armi principali (classici cannoncini).

Sopravvivi!

Nella Beta è prevista anche una piccola ma divertente modalità in cui controllando un povero ribelle si deve resistere ad ondate di imperiali in una piccola mappa. Non è nulla di che, ma il fatto che si potrà giocare in split screen con un amico la rende una gran cosa. Unica pecca è l’ A.I. dei nemici non modificabile nella Beta che vi farà sentire come Stallone in Rambo. (che forse, per certi versi è figo)

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Le pecche

Ai miei occhi sono saltati fuori due problemi evidenti, la ripetitività delle missioni (grazie al cazzo sono solo due, nelle stesse mappe) e un problema fondamentale di molti giochi di multiplayer della DICE: i compagni.

Infatti nonostante sia solo una beta, molta gente è già riuscita a farmi imprecare rumorosamente, dato che alcuni soldati sparavano verso le linee nemiche fregandosene altamente del relè a due passi da loro che stava per richiamare un bombardamento sui nostri AT-AT. Non le capirò mai quelle persone.

Conclusione

Chiudendo qui l’articolo posso dire con certezza che Battlefront mi ha colpito positivamente, probabilmente complice anche la bassa aspettativa che avevo ormai nei confronti di un gioco troppo atteso. La Beta risulta ben godibile lasciando sperare che tutte quelle possibilità di gioco bloccate siano almeno divertenti quanto le prime mostrate, rendendo così il gioco vasto e appagante.