Che la forza sia con voi… o forse no.

Quando il nuovo Battlefront venne annunciato lasciò tutti senza fiato, il primo trailer fu un qualcosa d’indescrivibile e caricò i fan di un hype senza precedenti, considerando anche che il tutto è amplificato dall’uscita a ridosso del nuovo film in arrivo nelle sale tra un mese (quell’episodio VII che sembra destinato a rilanciare nuovamente l’epopea sci-fi creata da George Lucas). Insomma con tutto l’interesse che gira in questo momento intorno al franschise EA e DICE sembravano avessero fatto (di nuovo) centro. Tutto troppo bello per essere vero, tutto troppo perfetto e come dice Constantine, “c’è sempre il trucco” e in questo caso è tutto di facciata.

battlefront recensione

Come ti vendo (e uccido) Star Wars: Battlefront

DICE aveva dichiarato di voler offrire un’esperienza rivolta a un pubblico più ampio, che oltre la sfera dei giocatori hardcore, andasse ad abbracciare anche tutti quei potenziali acquirenti attempati e poco portati al gaming competitivo per offrirgli la possibilità di coronare il sogno di una vita: poter rivivere le leggendarie battaglie viste nell’epica saga cinematografica di Star Wars. Il risultato è davvero molto vicino a queste dichiarazioni e se da una parte in molti giustificheranno il fatto che DICE ha portato nei salotti esattamente quello che aveva promesso, dall’altra ci sono tutti quei giocatori, sottoscritto incluso, che si aspettavano un titolo molto più profondo sotto il punto di vista del gunplay. Il risultato purtroppo è quantomai distante dalla qualità di molti FPS moderni (compreso Battlefield) e si traduce in un titolo piatto, poco avvincente, lento e inesorabilmente freddo, praticamente senz’anima. Sicuramente il passaparola che si genererà tra i fan della saga poco avvezzi a titoli simili farà si che Star Wars: Battlefront venderà una vagonata di copie, ma solo grazie al trucco escogitato da DICE nel ricreare graficamente un’esperienza quanto più vicina possibile ai film, dimenticandosi però di tutto il resto. In ogni caso seguendo la strada del fotorealismo e del fanservice più sfrenato, la ricetta per un Blockbuster confezionato ad hoc è servita.

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Come ti acceco con la grafica

Tecnicamente ci troviamo davanti ad un titolo pomposo, con ampie locations e una profondità dell’orizzonte praticamente infinita. Se ciò non bastasse texture sempre all’altezza e una serie di effetti in post processing, particellari e ambientali di grosso impatto, rendono questo nuovo Star Wars incredibilmente bello a vedersi. Il Frostbite 3 si dimostra essere un motore grafico così potente che le versioni console devono scendere a compromessi sul fronte risoluzione, con una PS4 che lo fa girare ad un accettabile 900p e una versione Xbox One che arranca con i suoi inspiegabili 720p, entrambe, tuttavia, viaggiano a 60 fotogrammi al secondo (con cali più o meno vistosi, maggiormente sulla versione One, nelle fasi concitate). Come dicevo, c’è da complimentarsi con DICE per aver colto visivamente l’universo creato da Lucas al millimetro, ma una tiratina d’orecchi per la scarsa ottimizzazione riservata alle versioni console è d’obbligo; come detto il titolo è si molto curato ma non impossibile da far girare a una risoluzione decente sugli attuali sistemi casalinghi.

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Stesso discorso per le animazioni dei personaggi se si sceglie di giocare in terza persona. Il risultato è davvero imbarazzante, in particolar modo quelle degli eroi e dei villain: i loro movimenti risultano irrealistici, poco convincenti e il contrasto che si va a creare con la maestosità delle locations è tale da spingere il giocatore a passare alla più comoda e “bella” visuale in prima persona. Sembra quasi che la terza persona sia stata introdotta in un secondo momento e in maniera del tutto frettolosa (anche se è da sempre presente in ogni titolo targato Battlefront). Altra grossa critica all’impianto tecnico che mi sento di dover fare è la totale mancanza d’interattività con lo scenario: abituato ai prodigi di distruzione visti nella serie Battlefield mi sarei aspettato altrettanta cura anche in Battlefront, cosa che sembra essere passata del tutto di mente agli sviluppatori. Le battaglie agli occhi di chi gioca appaiono statiche e poco coinvolgenti, fortunatamente il level design delle mappe (13 in tutto) alza il grado divertimento di qualche tacca, denotando un’attenta volontà di DICE nel ricreare campi di battaglia quantomeno interessanti e molto variegati, andando a colmare (in parte) la lacuna della staticità di cui sopra.

Come ti faccio calare la Forza

Il gioco si divide in due macrosezioni: la prima relativa al multiplayer e a tutte le modalità che ne conseguono, la seconda dedicata ai tutorial e alle missioni affrontabili sia in single che in co-op. Per quanto riguarda questa sorta di “single player”, a conti fatti sembra essere stato messo lì solo come riempitivo o più che altro come contentino per i giocatori che non amano poi troppo il multiplayer competitivo. In ogni caso si tratta unicamente di una serie di tutorial per prendere confidenza con i vari mezzi disponibili nel titolo, come ad esempio gli AT – ST, le Speeder bikes (che riescono da sole a regalare grosse emozioni, per fortuna), gli Snowspeeder, gli X-Wing, i Tie Fighter (e avanzando di livello si potrà pilotare persino il Millennium Falcon). Oltre a questo, ci verrà offerta la possibilità di rivivere le leggendarie battaglie viste nei film potendo scegliere se affrontarle nei panni degli Imperiali o dei Ribelli e più nello specifico se farlo con le icone storiche: Han Solo, Luke Skywalker e la principessa Leila dalla parte degli eroi, Dart Fener, l’imperatore Palpatine e Boba Fett per i villain. Onestamente mi sarei aspettato di vedere anche Chewbecca, ma vista l’intenzione di sommergerci con una serie infinita di DLC (a pagamento) di sicuro nel giro di qualche mese potremo contare su un roaster di eroi e villain ben più interessante.

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Prendendo in esame il multiplayer, vero fulcro del gioco, ci troviamo di fronte a una produzione del tutto rivolta ai casual gamer, con una struttura di livellamento dei giocatori praticamente inesistente e con la sola possibilità di scegliere l’equipaggiamento più adatto alle circostanze. Le modalità online saranno nove, e tutte si rifanno a quanto già visto nella serie Battlefield (Capture the Flag, Rush, Control point, Deathmatch a squadre e Fighter Squadron). DICE sembra voler andare sul sicuro, non introducendo nulla di davvero interessante ma rivisitando quanto di buono aveva fatto in passato. Degna di nota a mio avviso è la modalità “Assalto ai Camminatori” dove un totale di 40 giocatori potranno darsi battaglia divisi in due squadre da 20, la prima imperiale a scorta di due AT – AT (mai giocabili nel gioco, purtroppo) con lo scopo di raggiungere il campo ribelle, la seconda con i ribelli oppositori che dovranno attivare e difendere alcuni radiofari per permettere un attacco aereo ai caccia e destabilizzare gli scudi energetici degli AT – AT, e infliggergli quindi un considerevole quantitativo di danni. Oltre a questa si rivela interessante anche la modalità Fighter Squadron che ci vedrà impegnati nei cieli dei quattro pianeti attualmente disponibili (Tatooine, Endor, Hoth e Sullust) per dare battaglia ai rispettivi caccia nemici (dipende sempre con quale fazione decidiamo di schierarci). Una grave mancanza è l’assenza di battaglie spaziali, cosa che per un prodotto con licenza ufficiale Star Wars è quantomai d’obbligo.

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Come ti porto per mano nei campi di battaglia

Purtroppo la volontà di DICE ed EA di voler offrire un titolo accessibile a tutti ha portato ad una snellita e un alleggerimento di quelle dinamiche che da sempre contraddistinguono il gameplay degli FPS incentrati prevalentemente sul multiplayer. Quello che ne esce fuori è un’esperienza piatta, con poche variabili pratiche. Non esistono divisioni in classi, non esistono gradi di abilità specifici accumulabili o sbloccabili avanzando di livello, esiste solo la possibilità di scegliere un certo tipo di abilità da utilizzare e decidere l’equipaggiamento per affrontare le varie sessioni. Tutto qui. La varietà di armi inoltre è molto limitata, con circa 11 bocche da fuoco molto simili tra di loro e poco interessanti, insomma non si avverte un grosso cambiamento nel gunplay alternando equipaggiamenti e abilità diverse, si avverte unicamente il limite imposto da DICE atto a non creare un dislivello sostanziale tra i vari giocatori dispiegati in campo. Non basta il sistema di stelle per ripagare il giocatore hardcore dei 70€ spesi per un gioco che si limita a essere un semplice benchmark più che il gioco dedicato a Star Wars definitivo. Manca il divertimento, manca il coinvolgimento, manca la sfida. Sotto il punto di vista del gameplay sembra di ritrovarsi in mano un gioco concepito 10 anni fa e non basta un colpo d’occhio pazzesco a soddisfare il giocatore di FPS medio, come non basta la possibilità di utilizzare eroi o villain per convincere il giocatore di aver concepito un titolo variegato.

Come ti boccio Star Wars: Battlefront

Parliamoci chiaro, per quale motivo ricreare così scrupolosamente un universo se poi, pad alla mano, c’è solo il minimo sindacale? Per quale motivo non inserire una campagna di tutto rispetto visto il livello tecnico raggiunto? Forse la volontà di cavalcare l’hype del film (che ha già incassato 50 milioni di dollari solo in prevendite) ha portato DICE a creare un gioco bellissimo da vedere ma inesorabilmente privo di mordente a causa del poco tempo a disposizione. La cura riposta nell’aspetto tecnico lascia un senso di sconforto nel constatare le enormi potenzialità inespresse di questo titolo, come detto sarebbe bastata anche una breve campagna in single player che facesse rivivere le battaglie leggendarie con un minimo di filo narrativo. A mio avviso un’occasione mancata, un tentativo subdolo di sfruttare un marchio tanto amato per ottimizzarne il profitto investendoci relativamente poco.

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EA sposa questa politica da un bel po’ di anni e lo dimostra anche attraverso la grande quantità di DLC già annunciati. La poca cura riposta nella straticità del gameplay ridotto all’osso suona davvero come uno scherzo di cattivo gusto mi porta a bocciare questo Battlefront senza se e senza ma. Se siete amanti della serie vi consiglio di aspettare che scenda di prezzo o di rivolgervi al mercato dell’usato. Se proprio siete alla ricerca di un first person shooter solido, dall’ottima trama e giocabilità online e non, per quello c’è sempre Halo 5. In Battlefront la sensazione di “occasione mancata” si avverte già dopo qualche ora di gioco e quando ciò avviene significa che il prodotto ha inesorabilmente fallito.