La sottile differenza tra film dell’orrore e un orrore di film…

The Gallows è l’ennesimo film girato con l’abusatissima tecnica del found footage, insomma, si tratta di uno di quei film che vorrebbe simulare delle riprese reali per creare più suggestione con il contesto horror con cui di solito si sposa questo tipo di soluzione. Il problema di The Gallows, che in realtà condivide con decine di esponenti dello stesso filone che cercano il successo con il minimo sforzo, è che ormai sono usciti talmente tanti prodotti simili che stupire lo spettatore è veramente difficile. Ma in questo caso, è veramente l’ultimo dei problemi, visto che The Gallows non è solo uno dei film horror più brutti degli ultimi anni, ma anche uno dei più stupidi in assoluto.

THE GALLOWS

Il film di  Chris LofingTravis Cluff pecca su cosi tanti fronti che non so nemmeno da dove cominciare, quindi forse la cosa migliore, è partire con un veloce riassunto della storia. Un liceo americano popolato dai soliti nerd, bruti giocatori di football e seducenti cheerleader, nel lontano 1993, fu scenario di una terribile tragedia avvenuta durante uno spettacolo teatrale: uno studente di nome Charlie rimase accidentalmente impiccato per colpa di un apparente malfunzionamento della scenografia. Sono passati svariati anni e oggi, i nuovi studenti dello stesso liceo, stanno per ripetere lo stesso spettacolo. Questo antefatto ovviamente è raccontato come detto con il più becero degli espedienti: uno studente, tale Ryan, bullo sportivo festaiolo e un po’ rissoso, deve girare un filmino della lavorazione dello spettacolo, e quindi tutto ci viene raccontato attraverso il più odioso in assoluto dei personaggi, per il quale avere una qualsiasi empatia o forma di immedesimazione è assolutamente impossibile. Non che poi i restanti menbri del cast siano molto meglio. Tutti i giovani protagonisti di questo film attraversano tristi lande fatte di cliché quasi parodistici, recitazioni pessime e dialoghi idioti come poche altre volte ho udito, si, anche per la media del genere. Insomma, mezzo film se ne va senza che nulla accada e senza destare il minimo interesse. Ma questo è anche normale per gli horror, che solitamente si svegliano davvero dopo la prima metà. In questo caso no, il film continua a viaggiare tra il noioso e il surreale (in senso negativo) senza mai toccare una corda di inquietudine o tensione.

THE GALLOWS

Vi basti sapere che a un certo punto il nostro manipolo di coraggiosi e stolti ragazzi si addentrerà nel teatro della scuola di notte, inseguiti dal famigerato spettro di Charlie, il ragazzo morto nel 1993. Se la base poteva essere banale ma potenzialmente adatta quanto meno per imbastire qualche momento di ‘scagazzo’, i registi (ma si sono messi addirittura in due a fare sta roba?!) preferiscono invece perdere tempo mostrando quanto poco ci sanno fare con questo tipo di film. Ma dico io, possibile che un film che vorrebbe farmi credere essere il montaggio di un girato reale, abbia sempre un’inquadratura cosi puntuale, l’occhio della telecamera sia sempre rivolto nel posto giusto al momento giusto e soprattutto segua tempistiche veramente poco credibili tanto sono visibilmente fatte di proposito per creare una certa regia. Potevano fare un film normale a sto punto, soprattutto visto che se è vero che nei film found footage la cifra stilistica e artistica viene annullata proprio per creare un senso di “vero” di “plausibile” qui non c’è ne l’uno ne l’altro. Tutto sembra semplicemente frutto di una fintissima messa in scena in cui quel paio di timidi sussulti vengono provocati solo grazie ad effetti sonori sparati a palla nelle orecchie del povero spettatore e poco altro. Tutto è telefonatissimo, si capisce immediatamente dove si andrà a parare e la nemesi del film, il fantasma di Charlie, è pure ridicolo e per nulla pauroso nelle sue poche e tediose apparizioni. Insomma un vero disastro che non spaventa ma fa solo dormire e che sconsiglio anche agli irriducibili del genere.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!