Perché i dialoghi di Cavill in The Witcher sono stati tagliati?

Mentre i fan continuano a parlare della trasposizione Netflix di The Witcher, goungono novvità relative alla sceneggiatura dello show.

Lauren Schmidt Hissrich ha avuto modo di tenere su Reddit un Q&A con i fan, durante il quale ci si è concentrati molto sulla figura di Geralt e, nello specifico, sulle battute del personaggio.

Internet non ci ha messo molto a ironizzare sui lunghi silenzi e le imprecazioni del Witcher, nell’interpretazione mostrata da Henry Cavill.

Interpretazione che in parte cozza con il Geralt dei libri di Andrzej Sapkowski. Il Lupo Bianco è infatti un personaggio dotato di una bella parlantina, che spesso si lascia andare a lunghe considerazioni sulla propria situazione. Qualcosa che nella serie Netflix si è perso del tutto, per una precisa scelta della sceneggiatrice.

Semplicemente, per i gusti della Schmidt Hissrich, Geralt parlava davvero troppo!

the witcher trailer lucca

“Geralt è incredibilmente loquace nei libri”, ha ammesso la Hissrich. “Funziona molto bene per me, ma ricordo di aver letto Voice of Reason e di aver pensato: “Ma Lola non dovrebbe ignorare il suo voto di silenzio e gli dirgli di smettere di parlare così tanto?”

“Nella prima stesura dell’episodio pilota Geralt parlava molto”, ha continuato la sceneggiatrice. “Abbiamo finito per tagliare molti dei suoi dialoghi perché, una volta che l’abbiamo messo in piedi, non sembrava reale. Non era come una persona avrebbe effettivamente parlato. Henry (Cavill ndr) e io abbiamo lavorato intensamente insieme per assicurarci che sembrasse incredibilmente intelligente. Ha ancora la sua arguzia asciutta, e può ancora reggere il confronto con Calanthe e gli altri – ma sembra anche come dovrebbe essere una persona che non vuole sempre essere parte della conversazione o far entrare gli altri in ogni suo pensiero”.

Già rinnovato per una seconda stagione, The Witcher è ora disponibile su Netflix. Cosa ne pensate? Ditecelo con un commento!

(fonte: ComicBook.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.