Con Tiger King 2, Netflix continua a raccontare l’epopea giudiziaria di Joe Exotic e dei suoi compagni

In una delle scene finali del capolavoro scorsesiano The Departed, il personaggio interpretato da Jack Nicholson si lamenta di quanto personalmente odii i “ratti”, ovvero le spie, gli infiltrati, tradotti in italiano col sostantivo “talpe”. I due protagonisti del film sono infatti infiltrati uno dell’organizzazione criminale di Frank Costello, e l’altro nella squadra investigativa della polizia di Boston. Alla sua lamentela, il compare di Costello sottolinea come tutto il paese sia una nazione di “ratti”, senza sapere che anche il suo stesso collega è in realtà un informatore dell’FBI. Per la produzione di Tiger King 2, i registi Rebecca Chaiklin ed Eric Goode, sembrano quasi aver voluto raccontare una storia basandosi su questo presupposto: gli Stati Uniti sono una nazione di bugiardi, ladri, violenti e falsari: dei ratti.

La prima stagione di Tiger King, uscita l’anno scorso agli inizi della pandemia globale, ha avuto un successo stratosferico, soprattutto in America. La serie documentarista racconta la storia di Joe Exotic, un eccentrico bifolco proprietario di zoo, e delle sue battaglie (legali e non) contro l’attivista animalista Carole Baskin. Attorno a loro due, decine di deviazioni, sottotrame, intrighi e retroscena che hanno portato alla carcerazione del “re delle tigri” alla fine del 2018.

L’impatto culturale è stato enorme, e ha portato tantissima gente a idolatrare ed odiare i vari personaggi che compongono il variopinto cast di Tiger King. Con la carcerazione di Joe, la serie sembrava essere arrivata a una sua naturale conclusione, ma invece siamo di nuovi tornati in quei tristi territori per raccontare le appendici della storia e le sorti dei vari sopravvissuti.

tiger king 2

L’impatto della prima stagione

La prima puntata è dedicata all’impatto culturale della prima stagione. O meglio, al danno culturale causato. Nonostante la serie mostri chiaramente come tutti i personaggi siano dei criminali, violenti, abusivi e maltrattatori di animali, parte del popolo degli Stati Uniti è stato ben propenso a idolatrare le figure che hanno visto sul loro piccolo schermo. Lettere d’amore a Joe Exotic, campagne per chiedere all’allora presidente Donald Trump la grazia, selfie e interviste con Jeff Lowe e boom di visite agli zoo dei vari protagonisti. La gente, insomma, sembra non aver imparato molto dalla serie, facendo partire anche un bombardamento mediatico nei confronti di Carole Baskin, che Joe Exotic ha cercato di far assassinare negli anni precedenti.

Il secondo e terzo episodio sono dedicati, ancora una volta, ai retroscena della vita di Carole e alla misteriosa scomparsa del suo ex-marito, Don Lewis, avvenuta 23 anni fa. Per Joe Exotic e il suo entourage, Don è stato ucciso da Carole e dato in pasto alle tigri, ma di questo non ci sono ovviamente prove. Molto del contenuto di Tiger King 2 è basato sul gettare fango alla reputazione mediatica di Carole Baskin, dando spazio a congetture diffamatorie di praticamente chiunque abbia voglia di parlarne davanti alle telecamere. Montando di fila anche dichiarazioni palesemente contradditorie, e piantando il seme del dubbio pure nei confronti di figure marginali alla vicenda. Quello che si viene a costruire è un’accozzaglia di testimonianze dove tutti si accusano a vicenda, e alla fine della fiera si rimane con ancora più domande senza risposte. Quello che è sicuro, è che a questo giro Carole Baskin non ha gradito l’utilizzo della sua immagine da parte di Netflix, che ha infatti deciso di denunciare poche settimane fa.

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Le ultime due puntate sono dedicate al duo Jeff Lowe e Tim Stark. Il primo un losco business man accusato di aver “incastrato” Joe Exotic e di averlo ingiustamente mandato in carcere; il secondo un ennesimo bifolco e violento proprietario di uno zoo e noto maltrattatore di animali. Si seguono le battaglie legali che i due criminali devono affrontare, con vari colpi di scena e ribaltamenti che potrebbero portare a Joe Exotic una nuova udienza entro la fine dell’anno. Anche in questo caso, Tiger King 2 pone il suo spettatore davanti a un gruppo di bugiardi patologici e narcisisti che farebbero di tutto per la gloria e il successo. Storie che non coincidono, accuse su controaccuse e punti di vista che diventano sempre meno credibili.

Nella prima stagione di Tiger King non esistevano vincitori. Nella seconda, almeno, parte degli animali esotici intorno a cui ruotano tutte le vicende del caso, sono stati sequestrati dai parchi di Jeff Lowe e Tim Stark e consegnati a una riserva della PETA in Colorado, dove possono finalmente vivere con un po’ più di libertà. Come detto all’inizio, gli autori di Tiger King 2 sembrano pensare vivamente che gli Stati Uniti sia una nazione fondata sulla menzogna e la violenza. Ci mostra un popolo di ratti pronta a litigare e a uccidersi a vicenda, pur di rimanere a galla un altro giorno.

Tiger King 2 è su Netflix.