Sapete dov’è il vostro asciugamano? Don’t Panic!

Se anche voi avete provato a rispondere almeno una volta 42 a una domanda di cui non conoscevate la risposta, saprete benissimo che Douglas Adams è l’autore della Guida Galattica per Autostoppisti, pentalogia che getta le basi dell’umorismo fantascientifico (anche se non ci dimentichiamo che in Italia, una decina di anni prima, erano uscite le Cosmicomiche di Italo Calvino, fulgido esempio di come la narrativa “di genere” possa intersecarsi con la Letteratura Italiana) e fucina di idee e personaggi che ancora oggi non smettono di affascinare e ispirare gli scrittori contemporanei. Per esempio Eoin Colfer, autore della saga di Artemis Fowl, ha pubblicato nel 2009, in occasione del trentesimo anniversario del primo libro della Guida, E un’altra cosa, sesto e conclusivo capitolo delle avventure di Arthur, Ford, Zaphod e Trillian (senza dimenticare Marvin). Ma anche un altro autore conosciuto dai più, Neil Gaiman, si è cimentato con l’universo creato da Adams, scrivendo Niente panico. La guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adas secondo Neil Gaiman, saggio sulle origini e i motivi del successo dell’opera più conosciuta dello scrittore (ma anche sceneggiatore).

Opera più conosciuta, sì, ma non unica: Douglas Adams è anche il padre letterario di Dirk Gently, recentemente portato sul piccolo schermo da Netflix dopo un tentativo di serie TV della BBC nel 2010; nella trilogia a lui dedicata, le avventure dell’investigatore olistico si snodano tra divani incastrati e macchine del tempo. E sempre con dei viaggi nel tempo si trova alle prese l’autore negli episodi di Doctor Who da lui scritti: Shada, la città della morte, e Il pianeta pirata, le cui sceneggiature sono state pubblicate in Italia da Mondadori.

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Life, the universe and everything

Del resto anche la Guida nasce come radiodramma: il primo episodio del serial, che inizialmente doveva chiamarsi Le fini della terra, è andato in onda alle dieci e mezzo di sera di mercoledì 8 marzo 1978 e, come racconta lo stesso Adams, “la trama procedette nel più ingarbugliato dei modi. Quando terminavo un episodio non avevo idea di cosa sarebbe accaduto in quello successivo. Ogni volta che tra le svolte e i meandri dell’intreccio un avvenimento pareva all’improvviso illuminarne altri successi prima, io ero il primo a meravigliarmene.”

Dopo il successo di questa prima stagione da sei episodi, Douglas Adams decide di rimaneggiare il testo per pubblicare il primo dei romanzi della saga, che schizza subito al primo posto nella classifica dei best seller del Sunday Times. Da quel momento la Guida si trasforma in un vero e proprio fenomeno crossmediale che conta al suo attivo la forma di romanzo, serial radiofonico, una serie TV trasmessa negli anni ‘80 dalla BBC, due LP leggermente diversi dalla versione radiofonica, un film con Martin Freeman e Zooey Deschanel e un videogioco liberamente ispirato. Niente male per un’opera che deve molto del suo fascino a un titolo nato mentre Adams giaceva, ubriaco, in un prato di Innsbruck, incapace di trovare una persona a cui chiedere indicazioni.

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So long, and thanks

Quando Adams è morto, a soli 49 anni, l’11 maggio 2001, i suoi fan si sono mobilitati per celebrarne la memoria, accordandosi per istituire il Towel Day, il giorno dell’asciugamano. Dopo un lungo dibattimento sulla data, che prevedeva proposte come il quarantaduesimo giorno dell’anno, o il quarantaduesimo giorno dopo la sua morte, è stato deciso di festeggiare due settimane dopo la sua scomparsa, il 25 maggio, che quell’anno, casualmente, era anche il venerdì prima del quarantaduesimo fine-settimana dell’anno, un’altra delle proposte avanzate. Ancora più casualmente, se convertite la somma di 25+5 da esadecimale a decimale, il numero risultante sarà 42.

Cosa fa, dunque, un fan della guida il 25 maggio? Semplice, si porta in giro un asciugamano. Perché? A questa domanda lasciamo rispondere il best seller delle Edizioni Megadodo: L’asciugamano è forse l’oggetto più utile che un autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini–zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); infine potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.

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Di tutte le invenzioni di Adams, dal Gotto Esplosivo Pangalattico all’androide paranoide, l’asciugamano è il simbolo della sua creatività: qualcosa di semplice ma dai molteplici usi, che diventa passe-partout per un universo di avventure e possibilità, un feticcio a cui aggrapparsi per non farsi prendere dal panico ma, soprattutto, un messaggio in codice per gli altri autostoppisti galattici, uniti in questo giorno di maggio per celebrare un grande, indimenticabile scrittore.

Angela Bernardoni
Toscana emigrata a Torino, impara l'uso della locuzione "solo più" e si diploma in storytelling, realizzando il suo antico sogno di diventare una freelancer come il pifferaio di Hamelin. Si trova a suo agio ovunque ci sia qualcosa da leggere o da scrivere, o un cane da accarezzare. Amante dei dinosauri, divoratrice di mondi immaginari, resta in attesa dello sbarco su Marte, anche se ha paura di volare. Al momento vive a Parma, dove si lamenta del prosciutto troppo dolce e del pane troppo salato.