Il ritorno di Unsolved Mysteries su Netflix celebra e dà nuova vita a uno dei più amati format americani

Tra le novità del catalogo Netflix dal 1° luglio si annovera Unsolved Mysteries, serie antologica true crime che propone di raccontare in ciascuno dei suoi episodi un caso di cronaca attualmente irrisolto. “Novità” non è esattamente la giusta descrizione: si tratta infatti del rifacimento, o della quindicesima stagione volendo seguire una linea temporale, dell’omonimo programma televisivo andato in onda negli Stati Uniti per un periodo complessivo di quindici anni.

Per il ritorno di Unsolved Mysteries su Netflix hanno unito le forze vecchi e nuovi volti legati allo show: se i creatori della serie John Cosgrove e Terry Dunn Meurer ne sono gli showrunner, nel ruolo di produttore esecutivo figura Shawn Levy, già visto nello stesso ruolo per Stranger Things. Il revival promette bene, insomma, ma fa molto di più: mantiene questa promessa.

Poca fantasia, molta sostanza

Trattandosi del reboot di un programma televisivo tra i più amati e seguiti negli Stati Uniti in materia di true crime, non si può dire che Unsolved Mysteries sia un esperimento particolarmente fantasioso. Non solo: di simili serie antologiche ne è pieno il panorama televisivo come dimostra anche il palinsesto televisivo italiano, costellato di Chi diavolo ho sposato?, Crimini del cuore e affini. Nonostante quindi la serie originale, cult negli Stati Uniti, non sia mai arrivata in Italia, anche il pubblico nostrano è ben avvezzo al genere e alle sue declinazioni nel tempo.

Forma a parte, la sostanza resta però quella che ha reso interessante l’originale Unsolved Mysteries. Facendo presa sulla curiosità innata dell’essere umano di fronte a casi non solo di matrice criminale, ma che dichiaratamente non hanno tuttora una soluzione, la serie esplora una vicenda diversa in ciascun episodio con un pout-pourri di delitti piuttosto variegato: da presunti omicidi a rapimenti e stragi, passando per gli avvistamenti degli UFO, i sei episodi del Volume 1 di questo revival ne hanno per tutti i gusti.

Quello che davvero distingue questa versione di Unsolved Mysteries da tutte le precedenti – il format è andato in onda su tre canali diversi con piccole differenze tra le edizioni – è il modo in cui è stata resa attuale. Spogliata del narratore e delle (spesso davvero brutte) ricostruzioni dei delitti con attori e sceneggiatura scritti ad hoc, la serie si regge solo ed esclusivamente grazie a ciò che la rende interessante, ossia i fatti.

Unsolved Mysteries Netflix

Il talento di Netflix per il genere true crime

A parlare sono infatti i testimoni del caso in questione, dai parenti delle vittime a poliziotti, scrittori e giornalisti aventi a che fare con il crimine cui l’episodio è dedicato. Sono le loro parole a guidare lo spettatore mentre la vicenda si dipana di fronte ai suoi occhi, raccontata rispettando l’ordine cronologico degli avvenimenti con una crescente creazione della suspense.

Le testimonianze possono contare sul supporto visivo di immagini di repertorio e, soprattutto, di riprese evocative dei luoghi teatro dei crimini in oggetto. Non brutte ricostruzioni, come già detto, ma piuttosto campi più o meno lunghi di case, dettagli di stanze e altri posti, con riprese di individui dal volto sfocato per per rendere l’idea di azioni, movimenti e altro. Non si tratta quindi una costrizione a guardare ciò che è successo attraverso una recita, ma piuttosto di un aiuto alla fantasia dello spettatore per immergersi ancora di più nell’avvenimento.

Unsolved Mysteries Netflix

È qui, dunque, che emerge il talento di Netflix per il true crime. La piattaforma non è certo nuova a documentari del genere, e ha uno stile tutto suo votato al realismo che anche in questo caso non delude. Questo, unito al fatto che i casi presentati sono davvero interessanti e bizzarri, fa sì che i quarantacinque/cinquanta minuti di ciascun episodio risultino avvincenti e allo stesso tempo quasi frustranti: sapere sin dall’inizio che si tratti di Unsolved Mysteries, ovvero di misteri irrisolti, lenisce solo di poco la volontà di saperne di più alla fine.

Unsolved Mysteries come esperimento riuscito

I primi sei episodi di Unsolved Mysteries sono quindi da considerarsi un esperimento decisamente riuscito, a maggior ragione se si è amanti del true crime di qualità. Con un occhio avido di informazioni ma mai eccessivamente morboso, Netflix fa sfoggio ancora una volta la propria esperienza per questo genere di televisione, restituendo una visione fluida e mai noiosa.

Non resta quindi che aspettare l’uscita del Volume 2 con i suoi sei episodi, già annunciati da Netflix e in uscita prossimamente anche in Italia.

Martina Ghiringhelli
Nasco in un soleggiato mercoledì a Milano, in contemporanea col trentesimo compleanno di Cristina D’Avena. Coincidenza? Io non credo: le sue canzoni sono un must nella mia macchina, e non è raro vedermi agli incroci mentre canto a squarciagola. Altri fatti random su di me: sono laureata in cinema, sono giornalista pubblicista, ho dei gusti musicali che si prendono tragicamente a pugni tra loro, adoro la cultura giapponese, Mean Girls è il mio credo e soffro ancora di sindrome da stress post-traumatico dopo il finale di Game of Thrones.