Ecco i migliori documentari true crime da vedere su Netflix

Gli amanti dei documentari o docuserie true crime possono trovare pane per i loro denti su Netflix, con un catalogo che si arricchisce continuamente di prodotti di questo genere, anche per via di una evidente richiesta del pubblico. Molti di questi show infatti sono seguitissimi, ed alcune serie sono in effetti realizzate molto bene.
Andiamo insieme a vedere, quindi, quali sono i migliori documentari true crime presenti su Netflix.

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Giù le mani dai gatti

Ne avevamo parlato già tempo fa, poco dopo l’uscita su Netflix. Giù le mani dai gatti è senza dubbio uno dei prodotti di genere più interessanti della piattaforma, e in tutto ciò gioca a suo favore un titolo assolutamente fuorviante, che attira l’attenzione dello spettatore.
Questa miniserie true crime ci racconta la storia di Luka Rocco Magnotta, un individuo alla spasmodica ricerca della notorietà, che diventa per lui una vera e propria ossessione, e che inizia a pubblicare video a volto coperto, in cui tortura e uccide dei gattini, provocando l’ira del web, che dà vita a gruppi Facebook in cui gli utenti si improvvisano investigatori per arrivare a scoprire l’identità dell’uomo. Ci riusciranno, ma lui alzerà il tiro passando dai gatti agli esseri umani.

The Starcaise

Lo abbiamo suggerito già in un altro listone, quello dedicato ai migliori documentari da vedere su Netflix, ed ora lo inseriamo anche in questo sui true crime.
Questa serie, diretta da Jean-Xavier de Lestrade, affronta il processo a carico di Michael Peterson, giornalista e scrittore americano, accusato dell’omicidio della moglie, Kathleen Peterson. Si tratta di tre stagioni da 13 puntate, ma solo la prima ne conta già 8. Una volta iniziata non potrete fare a meno che proseguire la visione, alla ricerca della verità. Un prodotto davvero interessante per gli amanti del genere.

Making a murderer

Proseguendo questa lista dei migliori documentari true crime presenti su Netflix, dobbiamo rigorosamente menzionare Making a Murderer, una serie in due stagioni per un totale di 20 puntate, che narra la storia di Steven Avery e della sua famiglia, durante i processi penali per stupro e omicidio.
La particolarità più grande dello show è che la prima stagione è stata realizzata nel corso di dieci anni, documentando tutto ciò che avveniva.

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Evil Genius

Senza dubbio gli amanti del true crime troveranno intrigante anche Evil Genius. Si tratta di una miniserie in 4 puntate tra i 45 e 55 minuti circa, basata sull’assassinio di Brian Wells, un caso del 2003, spesso definito come il caso del “collare bomba” o del “pizza bomber”.

Brian Wells, un fattorino porta-pizze, rapina una banca con una bomba legata al collo attraverso un lucchetto, consegnando alla cassiera un biglietto con un testo molto lungo e bislacco. Subito dopo viene fermato dalla polizia con ottomila dollari di bottino, ma Wells dice agli agenti che la bomba al collo gli è stata messa da un “gruppo di neri” i quali gli avevano ordinato di rapinare una banca e seguire una lista di azioni da compiere, prima di farsi disinnescare l’ordigno.
Non vi diciamo altro, ma vi suggeriamo la visione di Evil Genius su Netflix.

Conversazioni con un Killer: il caso Bundy

Il caso Ted Bundy è senza dubbio uno dei più noti e importanti legata alla cronaca statunitense e non solo. Per chi né all’oscuro, ricordiamo che si tratta di un serial killer apparentemente insospettabile, autore di almeno 3 omicidi di giovani donne, a metà degli anni ’70, sebbene si ritiene – pur non avendo prove certe – che potrebbe aver colpito anche più volte in precedenza, già dagli anni ’60, ed è infatti sospettato di oltre 30 omicidi.

La sua storia è finita adattata sul grande e piccolo schermo in ben 4 film, di cui l’ultimo nel 2019: Ted Bundy – Fascino criminale, con Zac Efron nei panni del killer.
Anche Netflix ha contribuito a far conoscere alle persone questa storia, e lo ha fatto attraverso un documentario in quattro episodi, con immagini d’archivio, registrazioni audio nel braccio della morte ed interviste.

La scomparsa di Maddie McCann

Di recente Netflix ha inserito in catalogo un altro interessante documentario true crime legato ad uno strano ed inquietante fatto di cronaca di cui si è molto parlato negli ultimi anni, ovvero quello della scomparsa di Maddie McCann.

È il maggio 2007. Maddie è una bimba di tre anni, in vacanza a Praia da Luz con i genitori, Kate Healy McCann e Gerry McCann, il fratellino Sean e la sorellina Amelie.
Mentre i genitori sono a cena in un tapas bar a pochissimi metri dall’appartamento, scompare nel nulla.

Da qui scattano repentine le indagini, che dapprima si concentrano sul rapimento, individuando dei sospettati, per poi spostarsi direttamente sui genitori, poiché alla polizia sembrano non tornare alcune dinamiche. Tutto però si risolve in un buco nell’acqua, e al momento nessuno ha ancora pagato per la scomparsa della piccola Maddie, della quale non si hanno tracce.
La miniserie si svolge in ben 8 puntate da quasi un’ora ciascuna.

The Confession Tapes

Innocenti accusati di omicidio: cosa c’è di peggiore?
Con due stagioni, la prima di 7 e la seconda di 4 puntate, Netflix mette in catalogo un documentario true crime che senza dubbio affascina gli amanti del genere.
Ci vengono narrati, tramite filmati d’archivio ed interviste, le storie di persone condannate o accusate per via di confessioni ottenute con metodi coercitivi.

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The Confession Killer

The Confession Killer ci racconta la storia di uno dei più spietati serial killer americani. Si tratta di Henry Lee Lucas, accusato di ben 214 omicidi, ma condannato soltanto per gli 11 accertati, avvenuti in un ampio raggio d’azione negli States, tra il 1960-presumibilmente e il 1983.
Anche qui abbiamo filmati d’archivio ed interviste, soprattutto allo stesso Lucas, da sempre ben disposto a parlare con la stampa ma anche con la polizia.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.