Nel Regno Unito un nuovo studio ipotizza un collegamento tra uso dei videogiochi e alfabetizzazione

Un nuovo studio del Regno Unito condotto da National Literacy Trust, Penguin Random House Children’s e UK Interactive Entertainment sta esplorando la relazione tra l’uso dei videogiochi e l’alfabetizzazione, in particolare per quanto riguarda gli studenti della scuola secondaria, per cercare di capire come i videogames abbiano un ruolo nel determinare le capacità di lettura e scrittura degli alunni.

Se ne sta occupando principalmente il National Literacy Trust, con l’aiuto di alcune personalità dell’industria, e i dati ottenuti saranno diffusi nella primavera dell’anno prossimo, per esplorare nuovi modi con cui i giochi possono essere usati per supportare l’alfabetizzazione, e raccogliere fondi per quest’area di ricerca.

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Il National Literacy Trust aveva già condotto un sondaggio che indicava che i videogiochi e i contenuti come i post sui forum, ad esempio, compongono una grande parte delle abitudini di lettura attraverso gli schermi per i più giovani. Un sondaggio condotto tra oltre duemila adolescenti tra gli 11 e i 16 anni, ha rivelato che il 73% di loro gioca regolarmente ai videogiochi, e che il 63.3% li preferisce ai libri perché si sente più coinvolto nella storia.

“Dare ai bambini e ai giovani l’opportunità di leggere testi che riflettano i loro interessi, può aumentare il loro interesse e i loro risultati nella lettura, che siano essi appassionati di danza, sport o videogiochi. I videogame sono parte della vita quotidiana per molti, e la nostra ricerca iniziale mostra che offrono ai giovani esaltanti opportunità di divenire parte di una storia e di leggere con più entusiasmo. Siamo contenti di esplorare la relazione tra videogiochi e alfabetizzazione ulteriormente, attraverso la nostra partnership con UKIE e Penguin Random House Children’s”, ha detto Jonathan Douglas, CEO del National Literacy Trust.

Che ne pensate di questo studio? I videogiochi possono davvero avere un ruolo nell’alfabetizzazione?

(Fonte: Game Reactor)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.