La showrunner Lauren S. Hissrich promette che la seconda stagione di The Witcher sarà più facile da seguire

L’attesa per la seconda stagione di The Witcher, show Netflix trasposizione della nota serie di romanzi, è ancora piuttosto lunga.

Nel frattempo emerge qualche nuovo particolare sullo show, grazie a un’intervista recentemente concessa a TVGuide dalla showrunner Lauren S. Hissrich.

Uno dei punti su cui si è maggiormente soffermati nell’intervista ha riguardanto l’introduzione dell’ambientazione. Questo ha implicato parecchi salti temporali per poter dare la giusta dimensione del mondo in cui si muovono Geralt e gli altri personaggi. A tale proposito Hissrich ha assicurato che la nuova stagione sarà molto più semplice da seguire.

“Le tempistiche sono ovviamente uno degli aspetti più controversi dello show. Continuo a innamorarmi di questa tecnica di narrazione e combatterò per il suo inserimento nella trama. Per me è il modo migliore per raccontare le storie che volevo raccontare. Ho sentito che c’era una parte di pubblico là fuori un po’ confusa, come a dire ‘Cosa diavolo sta succedendo? Perché non capisco questo?’ Penso che per quelle persone, la Stagione 2 sarà molto più facile da seguire. Il prossimo ciclo di episodi allinea tutti i nostri personaggi su un’unica linea temporale. Stiamo giocando con i salti temporali ancora un po ‘, ma in un modo diverso, penso che sia più facile da accettare”.

witcher seconda stagione

Proprio sulle linee temporale ci sarà un’altra piccola differenza con i romanzi di Andrzej Sapkowski. Nei romanzi infatti assistiamo a un salto temporale di qualche mese tra l’incontro di Ciri e Geralt e la ripresa della narrazione.

“Non volevamo cancellare questi primi mesi” ha spiegato la showrunner. “Per noi era interessante vedere Geralt in questa condizione del tutto nuova. Lui non sa nulla di cosa sia fare il genitore e vederlo in questa nuova condizione ci sembrava interessante”.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.