ATTENZIONE QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FILM 

Dopo aver visto X-Men:Apocalisse ero così arrabbiata che per sfogare la frustrazione ho scritto la recensione più acida della storia. Ovviamente, subito dopo ho scritto la vera recensione. Ma qui a Stay Nerd siamo convinti che anche voi abbiate provato del risentimento, dopo la visione dell’ultimo capitolo della saga dei mutanti e quindi abbiamo deciso di offrirvi questo pezzo scritto col cuore su un film fatto col culo.

Inizia il film e sono confusa: c’è gente che parla in lingue strane, gente che resuscita, complotti ai danni dei più potenti.

Vuoi vedere che hanno sbagliato e hanno fatto partire una puntata di Game of Thrones? Quello è l’Egitto o Meeren? E perché ci sono dei canti gregoriani in sottofondo se siamo nella valle del Nilo?

Comunque c’è il supercattivone con tutti i poteri mutanti del mondo che sta cercando di acquisire l’ultimo, il più importante: l’abilità di un pilota della ribellione di guidare gli X-Wing. Solo che Daenerys Targaryen ha deciso che no, può essere figa solo lei e ha infiltrato degli Immacolati tra le guardie. Questi, dopo essersi ammiccati l’asso di briscola, distruggono la piramide con lo stesso sforzo che potrebbe richiedere togliere il tappo a una penna bic. Il supercattivone resta intrappolato sotto mille chili di polistirolo dipinto per farlo sembrare pietra, ma riesce inspiegabilmente a sopravvivere.

Titoli di testa rubati a un’attrazione di Gardaland e BUM, iniziamo davvero.

Per tutto il film c’è questa alternanza di storyline alla George R.R.Martin e, proprio come succede con GoT, sono una più pallosa dell’altra e non vedi l’ora di arrivare alla fine.

Scott Summers è un adolescente con problemi di vista causati da un onanismo sfrenato che un giorno, chiuso in bagno, non riesce a trattenersi e butta giù la porta senza neanche usare le mani. Il fratello più grande, Alex Bellicapelli, decide di portarlo alla Scuola per Giovani Mutati del Professor Rotelle dove, appena arrivato, si scontra con Sansa GreyStark. La tele/pate/cinetica gli scocca uno sguardo seccato da #mainagioia, ma lui non la vede perché l’hanno bendato con una potentissima fascia al plutonio che gli impedisce di bruciare tutto il mondo (nessuno ha mai capito come funzionino i poteri di Ciclope e in realtà a nessuno interessa).

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Abbraccioni tra Rotelle e Bellicapelli, anche se nessuno nel pubblico si ricorda da dove sia spuntato fuori (era anche negli altri due film, ma è comprensibile che non ve lo siate inculato di striscio), scenette da romcom tra il cieco e la rossa, mentre la Bestia se ne sta in disparte cantando la canzone di Mrs Bric.

Ma veniamo alle cose belle del film: Fassbender.

SassyFassy, o Erik, o l’Uomo Calamita, si è ritirato da qualche parte nell’est a fare il fabbro travestito da boscaiolo, ha una moglie e una figlia che urlano “saremo morte prima dell’intervallo” appena entrano in scena e parlano come il topolino Fievel, perché al direttore del doppiaggio italiano gli stereotipi piacciono davvero tanto. Dopo lo scempio del british di Ajax in Deadpool, qui abbiamo tedeschi che parlano come Crozza quando imita Angela Merkel e arabi con l’accento rumeno. Così, senza un perché.

Un’abile inquadratura ci ricorda che Erik è stato nei campi di concentramento, poi torniamo alle cose importanti: la telefonatissima love story tra Polifemo e Jean Sonfigasoloio Grey. Lui si innamora di lei a prima vista (risata preregistrata) ma lei sembra essere solo un fuoco di paglia (doppia risata preregistrata).

Mentre Mystica salva la versione blu del cantante dei Dari come transfer per la sua storia d’amore finita male con Bestia, in Romania Saudita un gruppo di musicisti folk moldavi rimasti senza una sala prove risveglia per caso il supercattivone grazie alle parole di Dragostea Din Tei. Il tutto viene documentato dall’agente della CIA, nonché sosia di Ambra Angiolini, Moira. Come chi è Moira. Dai, c’era anche in First Class, poi Xavi le cancella la memoria… niente, va bene, non era importante. Comunque lei ha deciso di girare una puntata di Passaggio a Nord-Ovest proprio lì e invece scopre i musicisti abusivi e scoppia un casino, vuole chiamare l’amministratore di condominio che così non si può andare avanti e questa gente non fa neanche la raccolta differenziata.

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Il supercattivone si rompe le palle di quelle lamentele, butta del diserbante sulle piante della signora del piano terra ed esce per le strade del Cairo. Ah, per la cronaca, pure lui è blu.

A Magneto, ovviamente, uccidono moglie e figlia ed è quasi un sollievo sapere che non sentirai più quell’orribile accento. La figlia poi, mutante pure lei, aveva il potere di controllare gli uccelli (come tutte le donne, mi fanno notare). Dai, si meritava di morire.

Il supercattivo blu si scopre parrucchiere e improvvisa una decolorazione totale su un’araba dall’accento strano che passava di lì. “Vieni e sarai un cavaliere dell’apocalisse” dice lui. “Ma io da grande volevo fare l’usciere” risponde lei. Poi fa spallucce e lo segue, dopo che lui si è guardato 48 ore di televisione per comprendere il mondo. Ci credo che poi uno sbrocca male.

Il supercattivone che potrebbe chiamarsi Apocalisse, ma anche Ra, ma pure Gianni, ma che noi chiameremo Insalabuh, recluta gli altri tre dell’Ave Maria: Psylocke, una ninja con poteri psichici e le doti recitative di un’action figure; Angelo, l’uomo con le ali della Miracle Blade e Magneto, che in ogni film deve sempre e comunque stare dalla parte del torto solo per poi dare a Xavi la soddisfazione di farlo tornare con i buoni alla fine del film. Infatti parte la solita telefonata mentale intercontinentale a colpi di “tu non sei così – non è vero, non mi hai mai capito – tu mi trascuri – ma se ho anche notato che avevi l’elmetto nuovo” finché Simsalabum si rompe il cazzo e decide di andare a bucare le ruote della carrozzina del Prof.

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Da una parte abbiamo i quattro cavalieri dell’Apocalisse, dall’altra ci sono le nuove leve x-men che, almeno, sono molto aderenti alle loro versioni fumettistiche: Jean Grey ha i capelli rossi, Nightcrawler è molto religioso, Ciclope è un cretino integrale e Jubilee è totalmente inutile. Le simpatiche canaglie vanno al cinema a vedere Il ritorno dello Jedi e si lamentano che di solito il terzo film di una trilogia è quello che fa più cagare. Se non altro Singer ha messo le mani avanti. Tornati a Hogwarts scoprono che qualcuno aveva lasciato il gas aperto e la scuola è saltata in aria. Rotelle è stato rapito dal supercattivone che l’ha portato in vacanza nella valle del Nilo, è morto qualcuno, l’assicurazione non copre i danni provocati da semidei millenari. Una disfatta, insomma.

Nel frattempo, oltretutto, sono comparse in cielo centinaia di scie chimiche e un vecchio comico, su un blog scritto in italiano, incolpa i mutanti e il governo pure di quello.

Per fortuna arriva Pietro, detto Sveltina e fa le stesse cose del film precedente, riuscendo comunque a essere diecimila volte più divertente e interessante di ogni altra cosa successa nel film fino a quel momento.

Infatti, proprio perché il film stava diventando troppo bello, arrivano i G.I. Joe e rapiscono un po’ di gente a caso facendo ambarabà ciccì coccò tra quelli svenuti a terra.

Insalabuh sta provando il discorso della cerimonia di laurea davanti ai suoi scagnozzi e a Xavi, che cerca di autoprocurarsi un aneurisma cerebrale pur di non starlo più a sentire.

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La prossima coproduzione Marvel/Fox sarà Ultron v. Apocalisse, una sfida a colpi di pipponi (non quelli che si fa Ciclope).

Cercando di arrivare al combattimento finale, Xavi manda i messaggi morse nel cervello di Jean GreyStark dandole le coordinate del luogo in cui si trova, lei e gli altri tre sfigati incontrano Wolverine, che purtroppo stavolta non è nudo e a cui si induriscono gli artigli appena vede la tele/pate/cinetica. “Spero di non vederlo mai più”, dice Polifemo. Contaci.

Tutti liberano tutti come in una partita di nascondino e si preparano per il remake di Natale sul Nilo. Prima però indossano delle fighissime tute da combattimento trovate per caso e che per caso sono della loro taglia.

Apocalisse ha finito con il discorso di laurea ed è passato a ringraziamenti che farà il giorno in cui vincerà l’Oscar. Nel frattempo ha raccontato ai quattro dell’Ave Maria di quella volta che l’hanno eletto impiegato del mese alla Folletto, ma c’era un trucco, perché quando bussava alle porte trasformava qualcuno della famiglia in polvere e poi costringeva la vedova a comprare il set completo, quello costosissimo se non voleva fare la stessa fine.

Eh, polvere siete, polvere aspirerete.

MA SIAMO ARRIVATI AL GRAN FINALE!

Il piano di Insalabuh era di prendere possesso del corpo di Rotelle per acquisirne i poteri, ma prima dà nuovamente prova delle sue doti di parrucchiere rapando a zero Xavi.

Vedere McAvoy pelato è l’unico grande trauma provocato da questo film.

Tutti combattono contro tutti, tranne Tempesta che sta nascosta e si fa i cazzi suoi tranne poi spuntare su alla fine, lanciare due fulminetti e volersi anche prendere qualche merito.

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Pietro la Sveltina rinuncia al momento Skywalker, forse troppo impaurito di scoprire che il suo soprannome si riferisce alle modalità del suo concepimento.

Rotelle e Insalabuh combattono nella mente e la scena ricorda molto il dialogo tra Harry Potter e Albus Silente: “non provare pietà per i morti, Harry, ma provane per chi è andato al cinema a guardare X-Men: Apocalisse.”

Alla fine Sansa Stark salva il culo a tutti uccidendo il supercattivone a colpi di urla e uccelli di fuoco, che uno arrivato a questo punto non sa se piangere perché sta succedendo tutto troppo velocemente o gioire del fatto che almeno Singer si ricorda un po’ chi sono gli X-Men, cosa fanno, un fiorino.

E bon, siamo arrivati alla fine.

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Mystica convince Rotelle che il mondo è ancora cattivo buh-uh-uh e quindi la soluzione è addestrare una manica di imbecilli adolescenti.

Il film si chiude con la nuova squadra di mutanti che recita il credo del fuciliere e le lacrime degli spettatori in sala, increduli di quello che hanno appena visto.

Angela Bernardoni
Toscana emigrata a Torino, impara l'uso della locuzione "solo più" e si diploma in storytelling, realizzando il suo antico sogno di diventare una freelancer come il pifferaio di Hamelin. Si trova a suo agio ovunque ci sia qualcosa da leggere o da scrivere, o un cane da accarezzare. Amante dei dinosauri, divoratrice di mondi immaginari, resta in attesa dello sbarco su Marte, anche se ha paura di volare. Al momento vive a Parma, dove si lamenta del prosciutto troppo dolce e del pane troppo salato.