Alzi la mano chi ha già Pokémon GO.

Nonostante la release ufficiale europea sia ancora attesa nei prossimi giorni, la presenza su internet dell’APK ha permesso a molti utenti di iniziare a muovere i primi veri passi come allenatori. Tra screenshot e commenti nel web, la Pokémania è alle stelle, coinvolgendo una generazione, quella dei Millennials, da sempre divisa tra la nostalgia e il nuovo che avanza.

Pokémon GO realizza, grazie alla realtà aumentata, il sogno segreto del fanciullino interiore di molti di noi: uscire di casa e imbattersi in un Eevee, invece del pechinese della nostra dirimpettaia, catturare mostriciattoli con cui vantarsi in gruppo, senza neanche dover sopportare le lamentele di quella noiosa di Misty, o consolare Brock per l’ennesima delusione amorosa. Quello che tutti aspettavamo, certo, ma cosa succede nella vita reale, mentre siamo impegnati a fissare lo schermo dello smartphone? Ecco la nostra guida a 7 situazioni, più o meno probabili, realmente accadute e che potrebbero capitare anche a voi, mentre siete alla ricerca di un Doduo o di un Rattata qualunque…

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1) Finire in ospedale o in una stazione di polizia.

Dagli Stati Uniti arrivano le prime notizie di persone feritesi per non aver guardato dove mettevano i piedi durante un’appassionante sessione di gioco. Graffi, polsi rotti, lividi. Non fate come loro e tenete sempre d’occhio quello che vi succede intorno. Avviso che arriva anche  dall’Australia, dove la Northern Territory Police, Fire and Emergency Services si è vista costretta a pubblicare uno stato su Facebook per invitare i giocatori a fermarsi davanti alla caserma, eletta a pokéstop, senza necessariamente entrare a domandare.

“Scusi, ufficiale, ha mica visto un Kangaskhan nei dintorni?”

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2) Camminare e scoprire lati nascosti della città.

Se c’è una cosa che Nintendo è riuscita a ottenere, con questo gioco, è far uscire di casa anche il nerd più pigro del mondo e questo è senza dubbio un elemento positivo di cui prendere nota. Inoltre, come già succedeva ai giocatori di Ingress, cercare nuove Pokéstation e palestre potrebbe farvi fermare davanti a monumenti, statue e angoli dei luoghi dove vivete che in altre circostanze non vi sareste mai fermati a contemplare. In quel caso, dopo aver raccolto le vostre pokéball, prendetevi una manciata di secondi per guardare la bellezza di ciò che vi circonda.

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 3) Trovare un cadavere.

E no, non stiamo parlando di pokémon spettro, stiamo parlando di veri cadaveri. È successo in Wyoming, dove la diciannovenne Shayla Wiggins, avvicinandosi alla riva del fiume alla ricerca di pokémon d’acqua, ha scoperto un corpo, probabilmente annegato. In stato di shock, ha telefonato al 911 per comunicare la macabra scoperta.

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 4) Tornare single.

Forse catturare un Pidgey mentre tua moglie è in travaglio non è una grande idea, ma non lo è neanche chiedere al partner di uscire per una passeggiata e passare il tempo controllando il cellulare. Intorno a me vedo già coppie sull’orlo di una crisi di nervi. Fatevi furbi, offritevi di andare a buttare la spazzatura, per la vostra caccia serale.

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5) Scaricare tutta la batteria.

A meno che non abbiate uno smartphone di ultimissima generazione, Pokémon GO è un vero e proprio killer di batteria. I consigli? Riducete la luminosità al massimo, usate la modalità salva-batteria che spegne automaticamente lo schermo quando viene puntato in basso e dotatevi di un buon Pikachu per le ricariche. In alternativa, le batterie esterne potrebbero essere le vostre migliori alleate.

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6) Cambiare cellulare.

Se sperate di poter partire per l’avventura con il vostro Windows Phone, ragazzi, mi dispiace deludervi. Nonostante stia girando online una petizione, per la Niantic portare Pokémon GO su Windows sarebbe un vero incubo, anche solo per la differenza tra Google Maps e le app Microsoft. Non resta quindi che abbandonare il vecchio cellulare come Ash fa con Charizard, sperando in regali di compleanno, lauree o, nei casi più disperati, Natale.

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7) Stufarvi velocemente.

Vi ricordate Pokémon Pikachu, il tamagotchi giallo a forma di Game Boy? Il PokéWalker? Quanto ci siamo esaltati la prima volta che abbiamo scambiato un pokémon con un nostro amico senza quel cavo infernale? Ma anche Ruzzle, o Dubsmash, o una qualsiasi di quelle app tormentone che tutti devono avere sul proprio cellulare. Certo, l’amore che intere generazioni provano per i Pokémon è indubbio, ma quanto durerà, stavolta, questo folle innamoramento? Saranno abbastanza bravi, gli sviluppatori, da mantenere alto il livello di interesse per quella che è a tutti gli effetti poco più di una collezione di farfalle 2.0?

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 E voi, ora che siete davvero preparati a ogni evenienza, li acchiapperete tutti?

Angela Bernardoni
Toscana emigrata a Torino, impara l'uso della locuzione "solo più" e si diploma in storytelling, realizzando il suo antico sogno di diventare una freelancer come il pifferaio di Hamelin. Si trova a suo agio ovunque ci sia qualcosa da leggere o da scrivere, o un cane da accarezzare. Amante dei dinosauri, divoratrice di mondi immaginari, resta in attesa dello sbarco su Marte, anche se ha paura di volare. Al momento vive a Parma, dove si lamenta del prosciutto troppo dolce e del pane troppo salato.