I bambini negli anime e manga: piccoli ma grandi protagonisti

Quando parliamo di anime e manga, non è inusuale pensare anche ai bambini, intesi non tanto come target principale dei prodotti, quanto più come veri e propri protagonisti di tantissime opere.

Che si tratti di personaggi principali, di comprimari o di veri e propri antagonisti, solo a pensarci vengono in mente decine di nomi, molti dei quali noti non solo agli otaku più appassionati, ma anche al grande pubblico, che magari ha conoscenze limitate solo alle opere più grandi o più famose.

Quello che proveremo a fare oggi – approfittando della Kodomo no Hi, ossia il Giorno dei Bambini o la Festa dei Bambini, tradizionale festività nipponica dedicata ai più piccoli – sarà provare a scoprire quali sono alcuni dei bambini più famosi del panorama manga e anime, ben consci del fatto che non basterebbero 10 posizioni per elencarli tutti.

Kodomo no Hi – Il Giorno dei Bambini

Prima di procedere oltre, vale assolutamente la pena spendere qualche parola sulla Kodomo no Hi, la festività nipponica dedicata a tutti i bambini, nota anticamente come Tango no Sekku e celebrata, ogni anno, il 5 Maggio. Inizialmente dedicata prettamente ai figli maschi – per le femmine esiste la festività nota come Hinamatsuri, che, ancora oggi, viene celebrata il 3 Marzo – la celebrazione è oggi estesa a entrambi i sessi, e mira ad augurare buona salute, forza e felicità ai piccoli festeggiati.

Fortemente sentita dalla popolazione nipponica, tanto da esser considerata una vera e propria Festività Nazionale, la Kodomo no Hi vanta una tradizione ricca di simbolismo. Le famiglie, infatti, usano adornare l’esterno delle proprie abitazioni con i Koinobori delle rappresentazioni in carta, cartone o stoffa di una carpa koi, che vengono poi appese a un bastone. Le coloratissime carpe iniziano così a librarsi in aria come se stesse nuotando contro la corrente di un fiume, dimostrando tutta la propria forza e determinazione, qualità che l’intera usanza vuole augurare ai bambini.

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Se nella famiglia è presente un figlio maschio, si usa anche esporre simboli che rappresentino la forza, il coraggio e la disciplina dei samurai come i kabuto (gli elmi tradizionali), le katane o piccole statuine raffiguranti un cavallo. Oggi come oggi si tratta perlopiù di rappresentazioni degli oggetti nominati, ma è ancora possibile trovare famiglie che ne abbiano ancora qualcuno reale, magari tramandato dalle precedenti generazioni.

Terza usanza legata alla Kodomo no Hi è esporre delle bambole di Kintaro, una figura appartenente alla mitologia nipponica, raffigurata come un bambino dotato di una forza straordinaria e spesso rappresentato a cavallo o in compagnia di una carpa koi (che abbiamo già detto essere simbolo di forza).

Come spesso accade nel caso delle grandi feste, anche il Giorno dei Bambini ha i propri piatti tradizionali, anch’essi realizzati con lo scopo di augurare il meglio ai piccoli. Tra i cibi più diffusi troviamo i koshiwa mochi – mochi racchiusi all’interno di una foglia di quercia, un simbolo di prosperità – e i chimaki.

Ogni aspetto della Kodomo no Hi è pensato per celebrare al meglio i giovani protagonisti della festività, quei giovani che tante e tante volte – da spettatori e lettori – abbiamo visto ergersi con coraggio davanti a difficoltà talvolta molto più grandi di loro, siano esse dei giganteschi mostri o una delle decine di ostacoli che la vita mette sul cammino di tutti noi. Il mondo degli anime e dei manga “trasuda” di nomi che potremmo citare in questa sede, tuttavia, come sempre, lo spazio a nostra disposizione è limitato e il nostro invito è quello di prendere questi listoni come semplici spunti per fornirci il vostro parere e, perché no, anche la vostra personalissima lista.

Nobita Nobi – Doraemon

Iniziamo la nostra lista con Nobita Nobi, co-protagonista di Doraemon al fianco del gatto-robot più famoso del mondo dell’animazione giapponese.

Creato nel 1969 da Fujiko F. Fujio e apparso sin dal primo numero del manga, Nobita ci viene descritto come un bambino perennemente in ritardo, pigro, goffo e non di certo il primo della sua classe. Altra caratteristica del piccolo Nobita è quella di essere incredibilmente sfortunato, una sfortuna che si palesa quando lo vediamo vessato dai due bulli della scuola, Gian (Takeshi Goda) e Zippo (Suneo Honekawa).

Fortunatamente ci saranno Doraemon con i suoi chiusky e la dolcezza di Shizuka Minamoto (sua amica del cuore) a dargli manforte nelle vale vicissitudini raccontate nel manga e nelle serie animate.

E poi, ammettiamolo, siamo in tanti a esserci rispecchiati in Nobita nel corso della nostra giovinezza…

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Chibiusa – Sailor Moon

Cambiamo completamente genere e spostiamoci sugli shojo (o meglio sui majokko) dove troviamo Sailor Moon e la piccola Chibiusa.

Introdotta nell’opera di Naoko Takeuchi nel 1993, Usagi Small Lady Serenity è la figlia di Usagi Tsukino (Bunny) e Mamoru Chiba (Marzio), fuggita dal XXX Secolo per rifugiarsi nel XX e chiedere aiuto alle guerriere Sailor.

Inizialmente timida e diffidente, Chibiusa si rivela esser una bambina ottimista, vivace e di indole particolarmente allegra… talvolta anche troppo. La piccola incarna anche tutte le qualità delle guerriere Sailor – non per niente è in grado di trasformarsi in Sailor ChibiMoon – e custodisce dentro di sé il grande sogno di diventare una bellissima Lady, esattamente come la madre.

Conan Edogawa – Detective Conan

Non si può pensare ai manga/anime con protagonista un bambino, senza pensare a uno degli investigatori più famosi del genere: il Detective Conan Edogawa. Certo, Shinichi Kudo forse non sarebbe contento di finire in questa lista, ma non è colpa nostra se è stato trasformato in bambino per volontà del suo creatore, Gosho Aoyama.

Arguto, riflessivo e incredibilmente intelligente, il giovane Conan ci appare spesso anche riservato, timido e occasionalmente goffo, sebbene si tratti di una goffaggine nata dall’imbarazzo davanti a situazioni potenzialmente “romantiche” (sempre di un adolescente nel corpo di un bambino parliamo).

Dotato di straordinarie doti atletiche e investigative, Shinichi/Conan è oggi uno dei più celebri protagonisti di manga/anime shonen che ruotano attorno a tematiche giallistiche, un genere molto raramente trattato nelle opere per ragazzi.

Ash Ketchum – Pokémon

Sebbene al suo esordio abbia appena compiuto 10 anni, Ash Ketchum fa parte di quella fascia di età che sta tra l’infanzia e l’adolescenza. Troppo bambino per esser considerato adolescente, troppo adolescente per esser considerato bambino. Per questo motivo è giusto che abbia il suo spazio in questa lista, anche perché parliamo di un vero colosso del panorama manga e anime.

Protagonista principale delle serie animate dei Pokémon, Ash e il suo berrettino rosso ci tengono compagnia sin dal 1997, anno della sua prima apparizione nell’opera di Satoshi Tajiri.

Originario del villaggio di Pallet Town, al raggiungimento del suo decimo compleanno Ash fece il primo passo nel mondo dei Pokémon diventando il fedele allenatore di un Pikachu in forte disaccordo con le Poké Ball.

L’amicizia tra i due va avanti da anni, anni che hanno visto Ash diventare una leggenda tanto nel mondo (purtroppo fittizio) dei Pokémon, quanto in quello reale, dove migliaia di appassionati sono rimasti catturati dalla determinazione e dalla forza che ha dimostrato in tantissime occasioni.

Pollon – C’era una volta… Pollon

C’è davvero bisogno di presentare Pollon? Quanti, onestamente, possono dire di non conoscerla?

La piccola esuberante, vivace e incredibilmente gioiosa figlia del dio Apollo, creata nel 1982 da Azuma Hideo, è forse una delle bambine più famose del panorama manga e anime mondiale. Rappresentata con lunghi riccioli biondi e un grazioso abito rosa, Pollon, nei suoi primi anni, riesce a cacciarsi (talvolta involontariamente) in un numero indefinito di guai, spinta anche dal grande desiderio di diventare una dea di tutto rispetto.

Ad alimentare il suo desiderio (tentato di limitare i danni…) il saggio e potente nonno Zeus, invita la piccola ad aiutare la razza umana ed è attraverso questo espediente che la vedremo entrare in contatto con la maggior parte dei protagonisti della mitologia greca, a cominciare dalle altre divinità.

Sana Kurata – Il Giocattolo dei Bambini (Rossana)

A meno che non siate particolarmente appassionati di dolciumi (o che conosciate qualcuno con questo nome) il nome Rossana non può che farvi tornare alla mente la giovanissima star creata da Miho Obana nel 1994 e protagonista del manga Il Giocattolo dei Bambini, dal quale è stata tratta la serie anime conosciuta in Italia come Rossana.

Rossana Smith (Sana Kurata) è entrata come un uragano non solo nella propria scuola – già vessata dal decisamente troppo vivace gruppo di alunni maschi, che tormentavano tanto le compagne di classe quanto i professori – ma anche nelle vite di una vasta fetta di appassionati.

Il caso di Rossana è molto simile a quello di Sakura e Ash: nonostante abbiano un’età più vicina alla pre-adolescenza che non all’infanzia, è impossibile non pensare a loro in un contesto come questa lista.

Tra l’altro, con Rossana parliamo di una vera e propria stella del mondo dello spettacolo, capace di mettere in riga anche i bulli più tosti… come detto era impossibile lasciarla fuori da questa lista.

I piccoli protagonisti di Dragon Ball

Il 20 novembre del 1984 il mondo dei manga diede il benvenuto a quella che sarebbe diventata una vera e propria icona, destinata a far conoscere il mondo del fumetto e dell’animazione giapponesi a tutto il mondo: Son Goku.

Protagonista principale dell’intera epopea narrata nell’opera di Akira Toriyama, Dragon Ball, descrivere Goku è quasi pleonastico visto che se state leggendo questo articolo sapete perfettamente di chi stiamo parlando.

Il piccolo Saiyan, tuttavia, è solo il primo di una ricca lista di bambini che dovrebbero (giustamente) avere un posto in questo articolo ed è per questo che li abbiamo racchiusi tutti in un’unica voce.

Se Goku è l’indiscusso protagonista dell’intera saga, al suo fianco troviamo personaggi comprimari di tutto rispetto, a cominciare dai figli Gohan e Goten, capaci di lasciare il proprio segno in più di un’occasione nella storia di Dragon Ball. Basti pensare all’addestramento di Gohan ricevuto da Piccolo, all’epica battaglia che lo ha visto trionfare su Cell, all’incredibile accoppiata formata da Goten e Trunks e alla maggior “conseguenza” scaturita della loro grande amicizia, Gotenks.

Per quanto concerne il capostipite della famiglia, come abbiamo già detto, ogni presentazione è inutile visto che non si contano i momenti epici che lo hanno visto protagonista sin da quanto, da bambino, sfrecciava sulla sua “Nuvola Speedy” alla ricerca delle Sfere del Drago, in compagnia di Bulma, Yamcha e del piccolo Crilin. Tra l’altro, a proposito di Crilin, ricordiamo sempre che anche lui sostenne lo stesso allenamento di Goku sull’isola del Maestro Muten, un traguardo non da poco per un “semplice” bambino umano.

Gon Freecs e Killua Zoldyck

Restiamo per un attimo nel mondo degli shonen, dove troviamo due tra i più amati giovani protagonisti degli anime/manga: Gon Freecs e Killua Zoldyck.

Nati nel 1998 dalla mente e dalla mano di Yoshihiro Togashi, tutti i fan di Hunter x Hunter (e non solo loro) sanno di chi stiamo parlando. Gon e Killua stanno all’opera di Togashi, così come Goku e Vegeta stanno al Dragon Ball di Toriyama, o Naruto e Sasuke stanno all’opera di Kishimoto.

Sono, quasi, due co-protagonisti della stessa opera, sebbene Killua si differenza da Gon per alcune… “sfumature” caratteriali: la difficile infanzia vissuta ha lasciato delle ferite profonde nell’animo del giovane personaggio, ferite che emergono quando perde il controllo e si lascia andare a momenti di rabbia e brutalità. Ah… è anche un accanitissimo appassionato di dolciumi, roba da far invidia anche al celebre L di Death Note.

Gon e Killua fanno parte di quel gruppo di bambini e giovani protagonisti che fatichiamo a considerare ancora bambini. Le sfide e le difficoltà che si trovano ad affrontare, vanno ben oltre la loro età anagrafica e, nel caso di Killua, ci troviamo anche davanti a un’ifanzia indubbiamente traumatica.

I bambini delle opere dello Studio Ghibli

Trovare un appassionato di anime che non abbia mai visto un’opera dello Studio Ghibli o di Hayao Miyazaki è particolarmente raro. Al contrario, invece, non è assolutamente raro vedere dei bambini protagonisti delle pellicole animate create dallo studio d’animazione e dal suo fondatore.

Dalle piccole Satsuki e Mei Kusakabe di Il Mio Vicino Totoro, a Chihiro di La Città Incantata, passando per Ponyo di Ponyo sulla Scogliera e Ronja di Ronja, la Figlia del Brigante (serie diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro Miyazaki) l’impatto avuto e il segno lasciato nel mondo dell’animazione dai giovani personaggi e dalle storie che li hanno visti protagonisti, sono troppo grandi per farli rimaner fuori da questa lista.

Ovviamente nominarli tutti o descriverli uno per uno richiederebbe troppo tempo, dunque, esattamente come avvenuto con i Saiyan, li abbiamo racchiusi tutti in un’unica voce e, se siete tra coloro che non li conoscono, accettate il nostro consiglio e correte a recuperare le opere dello Studio Ghibli, magari seguendo anche la nostra guida alla visione.

Arale – Dr. Slump

Concludiamo con lei, la sola e unica Arale Norimaki, indimenticabile personaggio principale dell’universo del Dr. Slump creato nel 1996 da uno dei mangaka più celebri al mondo, il già citato Akira Toriyama. Sebbene si tratti di un androide con l’aspetto di una bambina creata dal geniale Senbei Norimaki – anche noto come Dr. Slump – Arale è un personaggio al quale non si può fare a meno di voler bene.

Rappresentata con lunghi capelli viola e grandi occhiali rotondi, la piccola ci viene descritta come una bambina ESTREMAMENTE vivace ma molto ingenua, un’ovvia conseguenza dell’esser stata “creata in laboratorio” condizione che non le ha permesso di apprendere molte delle cose già note ai suoi coetanei. Altra caratteristica a renderla unica è la straordinaria forza sovrumana datale, per errore, dal Dr. Slump.

Insieme ai suoi amici, Akane, Pisuke e Taro, la piccola Arale è un vero e proprio uragano che si abbatte sul piccolo e pacifico Villaggio Pinguino, portando con sé avventure che vanno avanti da anni e che sono, ormai, diventati un vero e proprio cult dell’animazione nipponica.

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Siamo così giunti all’ultima delle nostre 10 posizioni, posizioni che, ricordiamo, non essere una “top” ma un semplice elenco di alcuni dei bambini più famosi del panorama manga e anime.

Heidi, Holly e Benji, i fratelli Elric e la piccola Nina di Fullmetal Alchemist, Pollyanna, Sakura di Card Captor Sakura (Pesca la tua carta Sakura) sono solo alcuni dei tantissimi nomi che avrebbero potuto far parte di questa lista, a ulteriore dimostrazione di come i bambini, negli anime e manga così come nella vita vera, siano capaci di cose che vanno ben oltre la loro statura e di quanto possa essere importante celebrare una festa come quella della Kodomo no Hi.

Federico Barcella
Romano di nascita, nerd per passione, amante di Final Fantasy, di Batman e dei Cavalieri dello Zodiaco. Parla poco ma ascolta e osserva molto, sente un’affinità smodata con i lupi e spera di rincarnarsi in uno di loro. Cede spesso alle tentazioni della rabbia con picchi che creano terremoti in Cina per l’Effetto Farfalla e odia la piega che sta prendendo l’Universo-Videoludico negli ultimi anni.