Giochi da tavolo a tema Giappone facili e abbordabili, adatti per tutti

I giochi da tavolo si sono evoluti moltissimo in questi ultimi anni, proponendo ambientazioni, meccaniche e design innovativi e diversificati. L’esperienza di gioco poi si è fatta più duratura, grazie agli alti livelli di rigiocabilità, e i materiali sono diventati sempre più curati, specialmente quando le illustrazioni sono parte integrante del fascino del gioco stesso. Sono così sorte tantissime categorie di giochi da tavolo, che spaziano tra momenti storici particolari e vari Paesi del mondo. Non potevamo ignorare il gran numero di quelli ispirati al Giappone.

Ve ne proponiamo quindici, diversi tra loro ma che scelgono un qualche aspetto o ambiente della cultura nipponica. E non preoccupatevi: sono tutti localizzati in Italia e dunque si trova il regolamento in italiano anche online, ma il vantaggio di questa serie di giochi da tavolo a tema Giappone è che quasi nessuno di questi richiede lettura ma solo voglia di divertirsi e un po’ di concentrazione!

giochi tavolo tema giappone

Haru Ichiban

Cominciamo con giochi da tavolo rilassanti e non troppo impegnativi. Haru Ichiban significa letteralmente “Vento di primavera” ed è tipico del periodo da febbraio a metà marzo. Come vuole suggerire la grafica, si tratta di un gioco piuttosto tranquillo, per una serata in coppia senza pretese. I due giocatori sfrutteranno metaforicamente questa brezza per creare un pattern di fiori sul laghetto che stanno allestendo come giardinieri. In base alla grandezza del pattern che si riesce a creare, posizionando e spostando i boccioli sulle acque del lago, si ottengono i punti necessari per vincere.

Di fatto Haru Ichiban è un gioco astratto che può ricordare altri più classici, in quanto si deve avere una strategia che preveda già qualche mossa futura, oltre a richiedere una piccola dose di buona memoria. Nella sua semplicità e breve durata (una ventina di minuti), merita di essere giocato con una bella tazza di tè.

giochi tavolo tema giappone

Seikatsu

Questo è uno di quei pochi giochi da tavolo che funziona bene con qualsiasi numero di giocatori: si può giocare in solitaria ma anche in due o tre giocatori e funzionerà sempre benissimo. Siamo in una specie di giardino zen, che in Giappone si trovano di solito all’interno dei templi buddhisti. I giocatori pescano ciascuno due fiches dal sacchetto e, a turno, iniziano a posizionarle. Su di esse sono rappresentati diversi tipi di uccello con altrettante varietà di corone di fiori. Il posizionamento sarà appunto condizionato da quali uccelli si trovano adiacenti, poiché questi faranno avere punti immediati. Le corone di fiori invece si guarderanno solo a fine partita, calcolando i punti in base a quante corone uguali ci sono su ogni fila di fiches. Seikatsu, che significa letteralmente “vita quotidiana”, è semplicissimo e di breve durata ma soddisfacente da vedere una volta completata la partita, con tutti quegli uccellini e fiori colorati!

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Kanagawa

In Kanagawa ci troviamo nel Giappone di epoca Edo e i quattro giocatori saranno allievi del maestro Hokusai, il famoso pittore delle Trentasei vedute del monte Fuji, tra cui La grande onda di Kanagawa, che ha deciso di aprire la propria scuola. Scegliendo le carte poste sulla stuoietta che funge da plancia, i giocatori dovranno comporre il loro emakimono, cioè un dipinto che si sviluppa in orizzontale. Le carte mostrano diverse stagioni e vari soggetti: animali, piante, persone o edifici. L’obbiettivo è riuscire a “diplomarsi”, e quindi fare punti, specializzandosi man mano nella rappresentazione di questi soggetti: i token di diploma, infatti, richiedono che ci siano soggetti specifici all’interno del dipinto per poterli ottenere. Dopodiché si ottengono altri punti per la stagione più lunga che si è riusciti a mettere assieme affiancando le carte, segno che il dipinto è stato creato in maniera armoniosa.

I materiali del gioco sono semplici ma fanno bella figura: la stuoietta in primis ma anche le illustrazioni con effetto acquerello, che conferiscono un’atmosfera di pace e tranquillità al gioco. In base a quanto veloci sono i giocatori a scegliere le proprie mosse, può avere una durata massima di 45 minuti che scorreranno molto piacevolmente, soprattutto se si gioca in tre o quattro poiché si avranno anche più scelte per le carte. Questo lo rende uno dei giochi da tavolo a tema Giappone più semplici e adatti anche ai principianti, che dovranno organizzare le proprie mosse ma senza scervellarsi troppo, essendoci comunque un buon equilibrio tra strategia e fortuna. Se poi vi è piaciuto, c’è anche l’espansione Yokai, che aggiunge una piccola difficoltà e nuovi soggetti!

Take no Ko

Passiamo dai fiori alle canne di bambù! L’imperatore cinese fa dono alla sua controparte giapponese di un panda gigante. Tocca ai giocatori/giardinieri badare all’affamatissimo orso, che altrimenti si abbufferebbe facendo fuori tutta la piantagione (il titolo Take no Ko significa infatti “germoglio di bambù”). Per farlo, ogni giocatore avrà due mosse per turno, oltre all’effetto dato dal dado del meteo, che permetterà di accelerare il processo di crescita del bambù, fatto tra l’altro in segmenti di legno. Completando gli obbiettivi per primi, si potranno ottenere anche i punti extra dall’imperatore, che si complimenterà con noi per il nostro duro lavoro. I campi sono salvi e il panda è sazio! Ma ancora non è finita: qualora questo gioco vi sia piaciuto particolarmente, c’è anche l’espansione Chibis in cui arriva, come nuovo regalo dalla Cina, anche un panda femmina, con nuovi obbiettivi e tessere extra.

Hanamikoji

Come Kanagawa e altri giochi da tavolo a tema Giappone, eccone un altro con un titolo che fa riferimento a un luogo specifico di questo Paese. In particolare ci troviamo in Hanamikoji Dori, una delle vie più famose di Kyoto, dove è possibile ammirare le geisha che si recano agli appuntamenti per cui sono state ingaggiate.

Nel gioco i due giocatori saranno clienti di numerose geisha, delle quali si cercherà di ottenere il favore e il rispetto. Per conquistarle, è necessario offrire loro gli oggetti che desiderano ma non sempre saranno già in nostro possesso, perché tra le mosse è possibile far scegliere una carta all’avversario tra due o tre della nostra mano. Il gioco dunque non può essere previsto fino in fondo, anzi, sarà proprio la costante incertezza a stimolare comunque quel piacere che ci provoca il rischio di perdere. E sarebbe un vero peccato non riuscire a entrare nelle grazie delle favolose geisha illustrate in uno stile manga molto elegante.

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Tokaido

La Tokaido invece è una vera e propria strada costiera che univa Kyoto e Tokyo (quando la capitale si chiamava ancora Edo), facente parte delle cinque strade che permettevano allo shogun di controllare meglio i propri daimyo, signori della guerra suoi vassalli.

Anche nel gioco Tokaido sono presenti numerose stazioni di posta, splendidi panorami e templi da visitare e l’obbiettivo dei giocatori sarà quello di vederne il più possibile ed essere quello che più ha esplorato il percorso. La scelta del giocatore quindi dovrà ricadere sulla sua velocità: meglio viaggiare velocemente per arrivare per primi alla fine o vedere più cose rallentando il passo? In ogni caso, è vero il detto che non conta la destinazione ma il viaggio stesso e in Tokaido, con mosse semplici, si potrà godere della maestosità di quei luoghi pacifici e ameni.

Fuji

Ora invece ci inerpichiamo sul Fujisan, così come lo chiamano i giapponesi, per poi correre a rotta di collo verso la valle perché… il monte sta per eruttare! Il Fuji, infatti, è un vulcano in quiescenza dal 1708, quando è avvenuta l’ultima eruzione (insomma, siamo anche un po’ sfigati, bisogna ammetterlo!).

Al contrario dei giochi precedenti, questo è un collaborativo e ogni giocatore contribuisce alla fuga col lancio dei dadi richiesti dalle carte che formano il percorso di discesa prestabilito dal gioco. Il problema sarà il fatto di non poter comunicare coi propri compagni in maniera troppo esplicita, rendendo quindi la fuga dalla lava ancor più difficoltosa. Usando le proprie skill e gli equipaggiamenti, e con una buona dose di fortuna, i giocatori devono riuscire a salvarsi raggiungendo il villaggio.

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Hanabi

Secondo e ultimo collaborativo di questa lista di giochi da tavolo a tema Giappone, Hanabi si ispira ai fuochi d’artificio che vengono sparati durante i matsuri. L’obbiettivo dei giocatori è quello di riuscire a comporre la sequenza da 1 a 5 per ogni colore dei fuochi, per dar vita a uno spettacolo memorabile. Tuttavia, la difficoltà sarà nel non poter vedere le carte che si hanno in mano: ogni giocatore, infatti, terrà le proprie carte in mano ma al contrario, in vista solo per gli altri, vedendo di conseguenza solo quelle dei compagni.

Con i token di aiuto, poi, ciascuno procederà a dare dei suggerimenti per far capire a un compagno che cos’ha in mano, riferendosi però solo al colore o al numero delle carte. Hanabi è quindi sì un collaborativo ma anche un gioco di intuito, dove bisogna ricordare quali carte sono già state utilizzate e quali sono ancora disponibili, comprese quelle di cui non conosciamo il valore.

Kodama

Rimanendo in tema tradizionale, ecco un altro gioco dall’atmosfera tranquilla e anche un po’ magica. Kodama ci permette di coltivare e far crescere gli alberi in cui i kodama, spiriti della foresta, si rifugiano. Ogni carta ramo andrà posizionata in modo tale da rendere felice il proprio kodama: a qualcuno piacciono le lucciole, ad altri le stelle e altri ancora i funghetti, dunque bisogna cercare di metterne in fila sui rami quanti più possibile per fare punti. Intanto le stagioni passeranno, dandoci qualche aiuto in più.

La meccanica di gioco è divertente in quanto permette di girare le carte in modo da far combaciare al meglio i bordi dei vari rami, dando effettivamente l’impressione di un albero in crescita! E poi i piccoli kodama disegnati qua e là sono adorabili!

Machi koro

Ci spostiamo finalmente in città! Machi koro (letteralmente “città rotolante”) è creato da un game designer giapponese, Masao Suganuma, e consiste nel far creare al giocatore la propria città, per renderla più ricca di negozi e attrazioni. Le carte permetteranno appunto di costruire edifici, riscuotere denaro da reinvestire in altre costruzioni e addirittura trarre benefici dalle costruzioni altrui!

Machi Koro è un po’ più complesso e lungo rispetto ai giochi finora citati ma questo perché la sua meccanica si basa sulla lenta ma costante costruzione della propria cittadina. Fidatevi, però, che avrete particolare soddisfazione a prendere i soldi che vi servono dalle attività dei vostri avversari!

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Tokyo Highway

Dopo esser stati a Kyoto all’inizio di questo elenco di giochi da tavolo a tema Giappone, è il momento di visitare la capitale che, come saprete bene, è affollatissima, piena di macchine e treni. Tokyo Highway vuole riprodurre le sue strade intricate e lo sviluppo in altezza dei suoi grattacieli, portando ad un livello superiore il classico shanghai!

Ogni giocatore dovrà riuscire a porre i suoi stecchini-strada, senza che questi cadano dai piedistalli su cui poggiano, e poi metterci sopra i segnalini colorati delle auto. Più si riesce a metterne alla volta, meglio è e chi le finisce per primo ha vinto… a meno che non abbia fatto crollare tutto! Non c’è nessuna particolare riflessione da fare per giocare a Tokyo Highway, servono solo attenzione ed equilibrio per mantenere Tokyo efficiente.

King of Tokyo

Tra i più classici giochi da tavolo a tema Giappone non può mancare King of Tokyo, che sappiamo esser stata spesso teatro di alcune catastrofi, come l’arrivo dei kaiju! Come se non bastassero Godzilla e i suoi nemici più famosi, ora ci sono sei nuovi mostri, robot e alieni che si fanno guerra per conquistare la città.

I giocatori si contenderanno quindi il territorio a colpi di dadi, che permetteranno di raccogliere punti vittoria, forza d’attacco, energia e cure dalle rappresaglie che si subiranno se si riuscirà a entrare temporaneamente in possesso della metropoli. Tuttavia, con le carte si può tentare di resistere aggiungendo nuove parti al nostro equipaggiamento (o addirittura al nostro corpo mostruoso), con effetto permanente o poco duraturo. Vince colui che riesce a sopravvivere su tutti gli altri o a conquistare ben 20 punti vittoria.

Se poi vi piace particolarmente distruggere Tokyo, c’è l’espansione a tema Halloween, con due nuovi mostri e otto carte evoluzione a testa, oltre ad altre dodici con nuovi poteri da aggiungere al mazzo generale. E per finire, proprio quest’anno è uscita la Dark Edition, con componenti dalla lavorazione speciale, nuovi artwork e un nuovo meccanismo di gioco che va ad aggiungersi alle regole classiche, per una esperienza molto più elettrizzante!

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Sushi Go Party

Combattere così alacremente non può che stimolare l’appetito. Sushi Go Party si ispira al tipico ristorante di sushi giapponese col nastro trasportatore e ci offre ad ogni partita la possibilità di variare il menù. La sua meccanica è quella del draft: ogni commensale ha un numero di carte in mano, ne sceglie una, quindi passa tutte le altre a quello alla sua destra, ricevendo quelle del giocatore alla sua sinistra. Si continua così finché non sono state scelte tutte le carte, rivelando così quanto e cosa abbiamo mangiato (anche qui non si avanza niente!).

Ogni pezzo di sushi, piatto, condimento o utensile ci farà avere punti in maniera diversa, dunque bisogna già sapere in anticipo a quali pietanze puntare, perché può darsi che qualche giocatore le prenda prima di noi, lasciandoci a bocca asciutta, proprio come succede quando sul nastro vediamo superarci proprio quel pezzo di sushi che desideravamo. Ah, naturalmente non bisogna dimenticarsi del dolce, che darà punti extra a fine partita a chi non aveva ancora lo stomaco così pieno da rinunciarvi!

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Natsumemo

Dopo una bella mangiata, ci meritiamo una vacanza no? Peccato che abbiamo anche tantissimi compiti da fare! Natsumemo (che unisce le parole natsu “estate” e memo “memories”) è il gioco estivo perfetto, che rispecchia un po’ quello che devono vivere gli studenti giapponesi in questa stagione: scegliere se uscire con gli amici o studiare come disperati per gli esami al loro ritorno.

In Natsumemo, nuovissimo tra i giochi da tavolo a tema Giappone, tutti i giocatori avranno una pagina di diario e un calendario. Su quest’ultimo segneranno gli appuntamenti a cui decideranno di partecipare, mentre sul diario segneranno le pagine che riescono a studiare nei giorni in cui rimangono a casa e daranno dei punti agli amici con cui sono andati a divertirsi. Dopotutto, l’estate è proprio il periodo in cui certi legami diventano ancora più forti rispetto ad altri, quindi alla fine della partita si scoprirà non solo se siamo stati degli studenti diligenti, anche andando a divertirci, ma pure quali sono i nostri amici più stretti!

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Neko-In

Infine, prima di andare in vacanza, è bene ricordarsi di sistemare un po’ la casa. Basta vedere le plance di Neko-In per capire che il padrone di casa non è proprio ordinatissimo. Dopotutto ci sono sei gatti che vivono con lui (vi abbiamo già parlato della passione per i gatti in Giappone, vedete?) e che amano nascondersi negli anfratti di ogni stanza della casa. Questo party game fa affidamento sulla velocità dei giocatori, che dovranno scacciare gli altri gatti dalla stanza per potercisi nascondere al posto loro, altrimenti il padrone li butterebbe tutti quanti fuori in giardino per pulire! Se riusciamo ad appropriarci di un nascondiglio della nostra stanza preferita, possiamo darne via un altro di quelli in nostro possesso e che non amiamo particolarmente. Vince il gatto che conquista per primo tutti i nascondigli della stanza prescelta.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.