Abbiamo scelto per voi alcune delle migliori sigle anime di sempre!

Escono così tante serie ogni anno che è difficile poter stilare una lista di sigle originali giapponesi senza dimenticare i grandi titoli che sono rimasti nel cuore dei fan dopo anni dagli ultimi episodi. Ci abbiamo provato lo stesso, cercando di essere equilibrati fra sigle di anime old school e di nuova generazione. Diteci quali sono le vostre preferite!

UVERworld – Touch Off (The Promised Neverland)

Gli UVERWorld non sono estranei al mondo anime: alcune loro canzoni sono già state utilizzate in passato come sigle per alcune serie anime di successo (Bleach, Blue Exorcist, Boku no Hero Academia) e ora Touch Off è opening della prima stagione del survival shonen The Promised Neverland, arrivato in Italia su VVVVID e pubblicato in cartaceo da Jpop.

La canzone assume subito una marcia in più grazie alla forte presenza del sassofono, che emerge dal rock che predomina la canzone con la stessa energia della voce del cantante, il quale invita anche gli ascoltatori a gridare con lui FIRE!, l’elemento che spicca di più tra le parole della canzone come anche nella storia.

Il testo, infatti, è perfettamente in linea con le motivazioni dei protagonisti dell’anime e ne esprime tutta la volontà di ottenere la libertà, anche se ciò comporta sacrifici e dolore. Nella parte finale, poi, in cui il cantante recita gli ultimi versi con un parlato veloce, furioso, sembra proprio di poter sentire Emma, Norman e Ray parlare di come sia importante non arrendersi pur di salvare la loro famiglia e sé stessi e di come siano pronti a raggiungere il loro scopo finale. Anzi, si potrebbe dire che l’intera canzone è come se fosse cantata da Ray stesso, il ragazzo che ancora prima dei suoi amici si era reso conto della loro condizione di prigionia e del destino che li attendeva.

YUI – Again (Full Metal Alchemist Brotherhood)

Nella canzone di YUI, invece, traspaiono chiare intenzioni, motivazioni e speranze dei due fratelli Elric, che per aver sfidato le leggi dell’alchimia ora cercano un modo per tornare normali. La canzone in pratica si concentra sul loro tormento di fratelli “condannati” a causa di un errore quasi fatale, da cui però traggono la forza per combattere contro chi vuole sfruttare l’alchimia per piani malvagi. In questo modo, così come dice il titolo della canzone, Edward e Alphonse potranno avere un’altra possibilità per condurre prima o poi una vita felice insieme. Una delle sigle più amate e ricordate, anche grazie al grande numero di appassionati di questo anime.

Lenny Code Fiction – Make my story (Boku no Hero Academia)

A proposito di Boku no Hero Academia, questo è un anime che ha ricevuto già numerose sigle essendo ormai alla quarta stagione (che debutterà in Giappone ad ottobre ed è possibile che sarà trasmessa in simulcast anche da noi, visto come è stato per le precedenti grazie a VVVVID). La sigla che riteniamo più interessante, comunque, è questa del gruppo esordiente Lenny Code Fiction, di cui Make My Story è solamente il quarto singolo estratto dal loro album di debutto Montage.

Anche stavolta le parole della canzone rispecchiano principalmente lo stato d’animo del protagonista, Izuku Midoriya aka Deku, che dopo la continua umiliazione di esser nato senza quirk riesce finalmente a inseguire il suo sogno di diventare un hero e “creare la propria storia”. D’altronde, l’intero manga di Boku no Hero Academia potremmo considerarlo un grande flashback con cui Deku ci racconta proprio la storia che lo ha portato a diventare il più grande supereroe di sempre. La melodia della chitarra si sposa bene con il mood da shonen di BNHA, senza risultare troppo dura come la precedente ma mantenendo la grinta che possiamo intravedere in ogni studente dello Yuei!

Linked Horizon – Shinzou wo Sasageyo (Attack on Titan)

Attack on Titan ci ha mostrato fin da subito il grande senso di appartenenza che tutti i personaggi provano nel far parte dei ranghi di difesa della capitale. Il titolo della canzone invita a votarsi anima e corpo per una causa, che in questo caso, come sappiamo, è al 99% dei casi fatale a chiunque si inoltri fuori dalle mura. I sentimenti di orgoglio, coraggio, ma anche di disperazione e terrore trovano qui voce tra le parole che incitano una guerra quasi impossibile da vincere, affidandole alla voce carismatica del cantante dei Linked Horizon, ma anche ad un coro che pare quello di un inno nazionale e un’orchestra, ai quali si aggiungono ad un certo punto anche delle campane, per rendere il tutto ancor più solenne e, dunque, coinvolgente.

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Yoko Takahashi – Zankoku na tenshi no teeze (Neon Genesis Evangelion)

Tuttavia, se vogliamo parlare di coinvolgimento, crediamo non ci sia nessuna sigla più avvincente e galvanizzante di quella di Evangelion. Conosciuta da chiunque, anche coloro che nemmeno lo hanno mai visto (rimediate subito, ora non avete nemmeno la scusa dell’adattamento di Cannarsi, ormai rimosso da Netflix), è anche una delle canzoni più cantate al karaoke!

Il teeze di questa canzone è un prestito dal tedesco, come altri termini che si trovano lungo la serie, e anche il testo contiene numerosi significati nascosti, che i fan hanno ricondotto, nel corso degli anni, ai fatti della storia. Anche qui la presenza di un coro contribuisce ad attribuire solennità e, considerando la tematica spirituale dell’anime, anche una certa sacralità. La voce da soprano di Yoko Takahashi rispecchia anch’essa questo aspetto, in quanto secondo la volontà di Hideaki Anno, la sigla doveva richiamare il sentimento materno a cui si fa spesso riferimento nell’opera con grande fervore emotivo. Insomma, una sigla ormai iconica sotto tutti i punti di vista.

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L’arc en ciel – Driver’s High (Great Teacher Onizuka)

Proseguiamo sulla scia di vecchie serie, con sigle ancora oggi amate dai fan dell’anime e non solo. Nel caso della opening di GTO, infatti, chi mastica un po’ di Jrock apprezzerà il fatto che si tratti di una canzone dei L’Arc en ciel, in attività dal 1991. Come molte altre band di successo, GTO non è stato il primo anime a cui hanno collaborato con la loro musica, ma Driver’s High è sicuramente la più memorabile per l’energia e il testo che ricordano, più che l’attuale Onizuka professore in una scuola di dubbia reputazione, le gang di teppisti con moto ritoccate come quella di cui faceva parte il protagonista da giovane. Un inno al senso di libertà che l’adrenalina mista a velocità riescono a dare per brevi istanti!sigle anime

Hiroshi Kitadani – We Are (One Piece)

Al contrario delle precedenti, questa è una di quelle sigle create apposta per l’anime, dato che viene citato il tesoro che Cappello di Paglia e compagni cercano come tutti i pirati del mondo! Essendo cantata da più persone l’atmosfera sembra proprio quella di una canzone perfetta per una ciurma affiatata come quella dei Mugiwara, grazie anche alle parole che esprimono tutta l’ambizione di un vero pirata di navigare e scoprire nuovi luoghi da conquistare. Praticamente anche questa sigla, come quella di Eva, non ha bisogno di ulteriori presentazioni!

Kensuke Ushio – Devilman no uta (Devilman Crybaby)

La versione del 1972 aveva strumenti e voci che la rendevano praticamente una canzone dedicata ad un grande eroe, di quelli irreprensibili e potenti. Quella che troviamo in Devilman Crybaby del regista Masaaki Yuasa, pur avendo le stesse parole, possiede invece elementi elettronici, moderni, degni di un anime che riscrive in chiave moderna un antieroe capace di andare oltre le differenze, grazie alle proprie emozioni umane.

Field of VIEW – Dan dan kokoro hikareteku (Dragon Ball GT)

Questo è uno di quei casi in cui, chissà perché, la sigla non ha niente a che vedere con l’anime per cui è stata scelta. È il caso di Dan dan kokoro, che in effetti non è altro che una dichiarazione d’amore, certo non il tema centrale di tutta la serie di Dragon Ball. Allora perché l’abbiamo scelta comunque? Perché per i fan rappresenta appunto una sorta di dichiarazione d’amore per la serie, poiché GT segnava la fine di una saga che ha appassionato tutti, nonostante da molti non sia considerata canonica. In realtà, è possibile considerare GT parte della continuity di Z, dunque anche se non nasce direttamente dalla penna di Toriyama, possiamo considerarlo parte della saga. E poi quell’onomatopeico dan dan, ci fa davvero battere il kokoro.

Anna Tsuchiya – Rose (NANA)

Trattandosi di un anime con due band emergenti come protagoniste, NANA ha diverse canzoni cantate in particolare da Anna Tsuchiya e Olivia Lufkin, che rispettivamente interpretano le voci di Nana Osaki e Reira Serizawa. Fra le varie canzoni usate come sigle dell’anime, dunque, quella più caratteristica e speciale è Rose: una canzone che nasce per caso, nella storia, e che viene cantata da Nana in più di un’occasione per donare speranza ad Hachi, invischiata nelle sue storie d’amore. In realtà, si intuisce dal testo della canzone che questa esprime anche i sentimenti contrastanti di Nana per Ren, che vanno dal desiderarlo intensamente al respingerlo rifiutando la dipendenza che la sua presenza provoca in lei. Non è l’unica ma forse è la canzone più rappresentativa di tutto l’anime. Godetevela ora che è su Netflix!

Ai Kayano, Haruka Tomatsu e Saori Hayami – SECRET BASE (AnoHana)

Le sigle finali degli anime, di solito, sono molto più pacate delle opening. D’altronde queste ultime devono stimolare a continuare la visione dell’anime stesso, sono il biglietto da visita della serie, che altrimenti in un minuto o poco più rischia gia di essere accantonata. Nel caso di AnoHana, la opening è sicuramente più allegretta della ending, ma questa in particolare rappresenta di più lo spirito malinconico della storia di Menma e dei Super Busters della Pace. Specialmente la versione cantata dalle doppiatrici delle tre protagoniste femminili, che in realtà è una cover del singolo degli Zone uscito nel 2001. La canzone esprime la nostalgia per i bei momenti vissuti insieme nella base segreta, in cui anche il gruppo di amici si ritroverà riunito e comincerà a rinsaldare quei rapporti andati persi a causa della morte della ragazzina. Un testo che non può non commuovere, specialmente avendo visto l’anime!

Nightmare – The World (Death Note)

Questa è stata una delle scelte più difficili di sempre e vogliamo parlarne in fretta prima di cambiare idea! Perché Death Note ha delle bellissime sigle, sia iniziali che finali. La prima opening e la prima ending furono affidate alle canzoni dei Nightmare, gruppo visual kei attivo dal 2000. The WORLD è un’ottima intro per quello che è il progetto di Light Yagami, un mondo in cui la criminalità non rimanga impunita. Le parole del cantante sembrano un discorso che potrebbe aver pronunciato Light, quando nei primi episodi comincia a convincersi sempre di più della propria missione.

Tuttavia, siamo rimasti indecisi fino alla fine, perché meritano tantissimo anche le altre sigle dell’anime, cantate dei Maximum the Hormone e utilizzate per la seconda metà dell’anime. Zetsubou Billy è forse quella più apprezzata tra le due (l’altra è What’s up People?) ma entrambe, con il growl e la rabbiosità che trasmettono, sono perfette per la seconda parte dell’anime in cui Light è ormai ebbro del proprio potere e soddisfatto della morte di Elle. Considerate questo punto variabile, insomma!

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Seatbelts – Tank! (Cowboy Bebop)

Ecco un’altra sigla che si riconosce fin da subito, grazie a due cose che la rendono unica.

Innanzitutto, il sound jazz nel quale possiamo trovare strumenti particolari, come bonghi e maracas, insieme ai più classici basso, tromba e sassofono, che raggiungono il climax proprio sul finale dopo un fenomenale assolo. In secondo luogo, al contrario di tutte le precedenti, questa sigla non ha testo, se non un breve parlato all’inizio: è la musica quindi a trasmetterci tutto il fascino del nostro space cowboy preferito, non serve altro.

JAM Project – THE HERO!! (One Punch Man)

Questa canzone, invece, ha come particolarità la band da cui è cantata: i JAM Project infatti potrebbero essere considerati una specie di versione giapponese dei nostri Cristina D’Avena e Giorgio Vanni, poiché il loro nome sta per Japan Animationsong Makers. THE HERO!! infatti è stata scritta apposta per l’anime di One Punch Man ed è solo l’ultima di numerose altre a cui il gruppo ha lavorato per altri anime, videogiochi e live-action. Ciò che caratterizza la band è che sono tutti artisti che possiedono una loro carriera da solisti (ad esempio, tra la formazione attuale ci sono Hiroshi Kitadani, che abbiamo citato più su, e Hironobu Kageyama che si è occupato, tra le altre, delle sigle di Dragon Ball Z). Insomma, se non vi convince venire a conoscenza della fama dei membri del JAM Project, sicuramente sarete rimasti già convinti dal ONE PUNCH! urlato ad inizio canzone.

Bonus

RADWIMPS – Zenzenzense (Your Name)

Questa canzone è amatissima anche grazie all’anime di cui ha fatto da colonna sonora. Vogliamo includerla proprio perché tutte le altre scelte sono ricadute su serie anime, mentre qui si tratta di un film d’animazione. Tuttavia, non potevamo esimerci dall’includere almeno una delle canzoni dei RADWIMPS, che hanno contribuito al successo di Your Name.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.