“La palla è dentro… il parcheggio!” Ammazza che Mazza diventa un videogioco vero

Ammazza che Mazza è un nome che i fan dei Simpson difficilmente avranno scordato. Nell’episodio della settima stagioneMarge non essere orgogliosa” Bart vorrebbe mettere le mani sul videogame Tempesta d’ossa. Alla fine dell’episodio natalizio il giovane Simpson riceva dalla madre un videogioco, che tuttavia non è quello desiderato.

Si tratta di Ammazza che Mazza, titolo italiano di “Lee Carvallo Putting Challenge”, un videogioco di golf di scarso successo che Bart gioca nelle sequenze finali dell’episodio. Si tratta senza dubbio di un elemento secondario dello show, che tuttavia ha avuto un discreto successo tra i fan, diventando un meme nell’era del web 2.0.

ammazza che mazza

La notizia eccezionale di oggi è che il titolo è divenuto realtà. Bill Oakley, ex produttore esecutivo della famiglia più famosa degli States, ha collaborato con Aaron Demeter per realizzare questo breve gioco, disponibile al momento solo su PC. Lo stesso Oakley ne ha dato l’annuncio tramite un post su Twitter, che potete vedere qui di seguito.

La particolarità del titolo ovviamente non consiste un gameplay eccezionale, ma nel poter ripercorrere in tutto e per tutto la scena finale del famoso episodio natalizio della settima stagione. Forse non sarà il gioco dell’estate 2020, ma di certo è uno di quelli che maggiormente potrebbe fornire agli spettatori qualche bel momento di distrazione, specie ai fan dei Simpson.

Se siete interessati a giocare potete seguire questo link e spedire qualche pallina nel parcheggio. E, come sempre, lasciamo a voi la parola! Avete mandato qualche palla in buca? Oppure vi siete solo divertiti a replicare la scena finale dell’episodio? Ditecelo lasciandoci un vostro commento!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.