Pubblicità sessista: scoppia la polemica sulla App Immuni

Sin dalla sua nascita la nuova App Immuni è stata al centro di una forte polemica, che ora ha toccato anche un nuovo aspetto. La pubblicità con cui questo particolare strumento di prevenzione sarebbe stata presentate è infatti stata giudicata sessista.

L’immagine criticata (che potete vedere qui di seguito) mostra due utilizzatori della App: mentre l’uomo è viene mostrato al computer, la donna sta invece badando a un bambino. L’immagine, fin troppo tradizionale, non è passata inosservata.

app immuni

La polemica si è sviluppata in seno alla maggioranza di governo: è stata la deputata Dem Anna Paola Concia a lanciare la protesta, pubblicando su Twitter un messaggio di biasimo nei confronti dell’immagine promozionale scelta. Potete leggere qui di seguito il Tweet.

La rivendicazione dell’attivista e deputata chiama in causa direttamente Elena Bonetti, ministro delle Pari Opportunità. Da parte del ministro Bonetti è arrivata la rassicurazione che l’immagine sarebbe stata cambiata il prima possibile. A lei si è unita anche Paola Pisano, ministro dell’innovazione tecnologica, che ha rassicurato di aver sentito la sua parigrado per provvedere alla sistemazione della pubblicità.

Mentre vi scriviamo Immuni è l’app più scaricata del giorno, con oltre 500.000 downaload all’attivo. Nonostante il suo scopo sia lodevole, molti hanno criticato questa scelta da parte del governo. Lasciamo la parola a voi lettori: cosa ne pensate di questa app? Pensate anche voi che la pubblicità sia inappropriata? Fateci sapere che cosa ne pensate lasciandoci un commento e partecipando insieme a noi a questa discussione!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.