Big Mouth: la doppiatrice di Missy sceglie di lasciare il cast

La situazione negli Stati Uniti e la rinnovata sensibilità alle questioni razziali ha portato a coinvolgere anche le serie TV, ultima delle quali Big Mouth.

La serie animata Netflix (qui la nostra recensione) creata da Nick Kroll, Andrew Goldberg, Mark Levin e Jennifer Flackett, è stata rinnovata per altre tre stagioni. Ma a cambiare sarà la voce di Missy, una dei quattro protagonisti, che ha scelto di lasciare il cast.

In una lunga nota rilasciata su Instagram Jenny Slate ha reso nota la sua volontà di lasciare lo show. Le motivazioni? Da donna bianca non sente di avere il diritto di doppiare una bambina afroamericana.

 

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La doppiatrice ha comunicato di voler lasciare il posto a una doppiatrice che sia della stessa etnia del personaggio. Ha anche aggiunto di aver realizzato che il ruolo ottenuto è una forma di “white privilege“, chiedendo scusa nel caso in cui la sua interpretazione abbia offeso qualcuno. Ha quindi concluso il messaggio sostenendo che avrebbe continuato a lavorare per migliorare il suo ambiente di lavoro e la sua volontà di sensibilizzare il mondo dello spettacolo alle tematiche razziali.

big mouth

Rapido è arrivato anche il comunicato dei creatori della serie che, tramite l’account di Nick Kroll, hanno detto di aver accettato la scelta compiuta dalla Slate, augurandole il meglio e dichiarandosi onorati di aver lavorato con lei.

Nel rispetto della scelta compiuta dalla Slate i creatori hanno assicurato che la prossima doppiatrice sarà di colore. Cambierà così la voce del personaggio a cominciare dalla quarta stagione, già prevista su Netflix ma la cui data di rilascio non è ancora stata resa nota.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.