Quarta stagione di Boris? Dai, dai, dai che la giriamo!

Il ritorno di Boris su Netflix è stato senza ombra di dubbio molto gradito; ecco che sorge quindi la domanda da parte dei fan: perché non pensare a una quarta stagione?

Non sono pochi gli amanti di questo show a chiedere a gran voce uno nuovo capitolo della storia di René Ferretti e della sua troupe. Ma, negli ultimi tempi, sembra che anche il cast della serie sia ben deciso a tornare sul set del set di Occhi del Cuore.

Tra le richieste più forti c’è quella dell’utente Instagram Cesaredelmiranioff, il quale ha scritto un lungo post sulla sua volontà di vedere una nuova stagione di Boris. A colpire è il fatto che diversi attori presenti nello show, come Caterina Guzzanti (Arianna) e Paolo Calabresi (Biascica) hanno condiviso il post, facendo capire di essere pronti a riprendere i vecchi ruoli.

Non molto tempo fa anche Francesco Pannofino, interprete del regista René Ferretti, aveva confermato come il cast fosse molto legato allo show e che da parte sua ci fosse la volontà di tornare per una quarta stagione di Boris. Insomma il pubblico c’è; il cast pure. Manca solo qualcuno che possa produrre la serie per contro della Magnesia.

Boris – la fuoriserie italiana, nacque da un’idea dello scomparso Mattia Torre, in compagnia di Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, imponendosi rapidamene nel cuore degli spettatori. Lo show si proponeva di dare uno sguardo realistico al mondo della tv e della fiction in Italia. Mettendo in scena la disavventure dello stagista Alessandro e della troupe di “Occhi del Cuore” guidata da René Ferretti, lo show era riuscito a creare una vera e propria serie di culto, amata non solo dalle persone del settore ma da tanti appassionati sparsi per la penisola.

La parola adesso passa a voi lettori! Vorreste una quarta stagione di Boris? Smarmellateci un commento mentre noi chiudiamo con la dissolvenza a nero sulla faccia basita!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.