Black Ops Cold War: il nuovo Call of Duty si mostra nel primo trailer

Il nuovo capitolo di Call of Duty, intitolato Black Ops Cold War, ha finalmente una data di uscita, resa nota grazie al nuovo trailer.

Il nuovo gioco trasporterà i giocatori nel pieno di quella che viene definita la “Seconda Guerra Fredda”, nei primissimi anni Ottanta, quando il conflitto tra URSS e USA sembrava pronto a scoppiare. Gli anni roventi dell’invasione russa in Afghanistan, della crisi degli ostaggi in Iran e dell’ascesa di Ronald Reagan. All’interno del titolo vi saranno missioni in diverse parti del mondo, tra cui Berlino Est e la Turchia, ma anche flashback ambientati nel 1968, durante la Guerra del Vietnam.

Qui di seguito potete vedere il trailer del gioco, caricato sulla pagina YouTube italiana di CoD.

 

Qui di seguito il messaggio di presentazione che ha accompagno il trailer.

“Benvenuto sul filo del rasoio.

L’iconica serie di Black Ops torna con Call of Duty: Black Ops Cold War, seguito diretto del primo capitolo da cui tutto è iniziato, Call of Duty: Black Ops.

Black Ops Cold War immerge i giocatori nell’instabile conflitto geopolitico della Guerra Fredda, nei primi anni 80. Nell’avvincente Campagna, i giocatori si troveranno nel mezzo di un’oscura cospirazione globale insieme agli iconici personaggi Woods, Mason e Hudson, decisi a fermare insieme a nuovi operatori una macchinazione avviata da decenni.

Oltre alla Campagna, Black Ops Cold War includerà la nuova generazione delle esperienze Multigiocatore e Zombi, che avranno inizio il 9 settembre con l’anteprima mondiale del Multigiocatore.

Il nuovo Black Ops Cold War arriverà il 13 novembre 2020″.

call duty cold war

Come sempre è il momento di lasciare la parola a voi lettori! Che cosa ne pensate di questo nuovo CoD ambientato nel bel mezzo della Guerra Fredda? Diteci qual è il vostro parere lasciandoci un commento e partecipando con noi alla discussione.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.