Dal 16 aprile arriva su Disney+ la serie Cambio di direzione con John Stamos, tra campo di basket e politiche sociali, giovanili e femminili

Apple TV e Disney + offrono nel giro di poco tempo due prodotti perfettamente complementari. La prima piattaforma ha riscosso un grandissimo successo grazie alla leggerissima comedy Ted Lasso, mentre la seconda si affida agli insegnamenti del coach Korn nella liceale Cambio di direzione. Se nella prima serie il protagonista non aveva minimamente idea delle più basilari regole del calcio pur essendo diventato allenatore di una squadra inglese, nell’operazione di Disney + il personaggio di Marvyn Korn conosce fin troppo bene il mondo del basket, avendogli donato la sua intera vita.

Ma le differenze diametralmente opposte non finiscono qui. Ted Lasso è l’emblema della gentilezza fatta essere umano, mentre in Cambio di direzione è la totale mancanza di empatia del coach a renderlo una macchina da guerra e, perciò, il più premiato allenatore di college americani. È infatti partendo dall’atteggiamento di entrambi che si sviluppano i rapporti personali e le dinamiche sportive delle loro serie tv, lasciandosi contaminare da un universo che non conoscevano, cercando di migliorarlo e spronarlo a propria volta.

Cambio di direzione: come ci si approccia al nuovo. E a un gruppo di adolescenti

Sicuramente qualsiasi atleta preferirebbe trascorrere il proprio tempo a suon di incoraggiamenti e incentivi promossi dal buon cuore del caro Lasso, mentre alle studentesse di un liceo privato femminile è toccato soccombere al gelo e all’austerità di un allenatore finito controvoglia in una squadra di adolescenti.

È stato proprio l’atteggiamento di Marvyn Korn (John Stamos) a condurlo a questo percorso di pulizia della propria immagine a causa di un disguido avuto durante una partita di basket, discussione con l’arbitro conclusasi ad urla e sedie lanciate addosso, tanto da estromettere l’uomo dal proprio ruolo e vederlo riassegnato nell’unico posto pronto ad accoglierlo. Ma il liceo privato in cui finirà ad allenare la squadra delle sue allieve, future CEO, non è assolutamente come se lo era immaginato, catapultandolo in una realtà di cui era stato fino a quel momento all’oscuro, dovendo rivedere il proprio modo di essere allenatore e allo stesso tempo uomo.

Sebbene Ted Lasso si avvale di un lavoro di fino applicato alla scrittura comica capitanata da un esperto come Bill Lawrence e affiancato dalla vena ironica della star del SNL Jason Sudeikis, anche Cambio di direzione riesce a raccontare qualcosa di estremamente importante nella sua semplicità. La produzione è pur sempre Disney e quindi l’esplorazione di determinate tematiche o l’utilizzo di specifici umori saranno sempre riservati ad altri tipi di prodotto, ma nel computo generale la serie è in grado di porsi con decisione su una linea di pensiero precisa, evidenziando i tempi che si stanno vivendo e come bisogna comportarsi al riguardo. Anche – e soprattutto – con un gruppo di ragazzine.

Quando il rispetto è tutto

Le liceali di Cambio di direzione non sono le atlete impaurite che sottostanno alle sevizie psicologiche e fisiche del severo allenatore, accettando tutte le sue critiche considerandole solamente istitutive. Il rispetto è alla base di un rapporto che le ragazze si aspettano paritario, cosa che va scontrandosi con la visione di Marvyn Korn non per l’entrata in collisione con la dimensione femminile, bensì per un mondo inedito che le studentesse vogliono cambiare. E, per farlo, scelgono di partire proprio dalla scuola e da quel campo di basket.

La motivazione è sempre alla base di qualsiasi dramma o commedia sportiva, così come nella vita di tutti i giorni e nella quotidianità degli atleti. Ma se gli anni passano e la società muta allora lo fanno anche i rapporti che vanno creandosi negli spogliatoi, in panchina e durante gli allenamenti. Ed è con questa consapevolezza con cui il protagonista comincerà ad entrare in confidenza, dopo un’intera carriera passata a relazionarsi con un solo tipo di “essere umano”, pronto adesso a confrontarsi con una realtà del tutto inesplorata e in continua trasformazione.

Dicendo moltissimo pur condensandolo in un’unica puntata, prendendo dalla contemporaneità per adattarla ai canoni del racconto sportivo, Cambio di direzione fa un tiro da tre punti già al suo arrivo dettando le sorti della partita che gli si prospetta davanti. Una serie che sembra fedele alle proprie argomentazioni che ci si augura potranno evolvere durante il rilascio delle puntate. Un percorso che è piacevole intraprendere accanto a coach Korn, di una prepotenza tale da nascondere al suo interno chissà quante fragilità.