Copycat

Dopo un primo episodio sorprendentemente sfizioso, che non ha consegnato certo il gioco all’olimpo dei videogame, ma che lo ha fatto entrare nella lista delle piacevoli sorprese, i ragazzi di The Gentlebros ci riprovano con Cat Quest 2, una sorta di action RPG cartoonesco a tema felino, e stavolta anche canino, per quella che è una delle pochissime novità rispetto allo scorso capitolo.

Sarò sincero, quando giocai il primo Cat Quest per scriverne la recensione le aspettative non erano fra le più alte, eppure il gioco riuscì a farmi ricredere. Come detto, non che sia un capolavoro, ma si trattava di un gioco che funzionava davvero bene. Grafica cartoonesca e colorata, gameplay classico ma solido e divertente, elementi da RPG che non guastano mai, insomma un gioco senza pretese, ma che il suo lavoro, ossia divertire, lo faceva egregiamente.

Le sensazioni all’inizio di Cat Quest 2 sono più o meno le stesse, anche perché non è che il videogame sia cambiato così tanto rispetto al primo, anzi. Certo, ci sono alcune differenze abbastanza evidenti, la cui principale è il fatto che ci siano due protagonisti, che va forse a coprire l’unica mancanza del primo capitolo. Si trattava infatti di un gioco talmente divertente e al contempo semplice e adatto a tutti, che sarebbe stato perfetto da giocare in co-op, magari con la propria fidanzata gattara, o con un fratellino o figlio piccolo.

Cat Quest 2 riempie questa lacuna dandovi da subito la possibilità di giocare in due. State tranquilli però: se non avete nessuno a cui affidare il secondo controller, la CPU controllerà il secondo personaggio, concedendovi di switchare tra di loro in partita premendo il tasto triangolo.

cat quest 2

Come cani e gatti

L’altra novità di rilievo, come detto, è la presenza del mondo canino oltre che quello felino. Se in Cat Quest i protagonisti erano, come si può intuire dal titolo, i gatti, qui vediamo per la prima volta anche il mondo dei cani, e anzi, addirittura uno dei due personaggi giocabili è proprio un cane. Dunque le solite battute e giochi di parole con cui vengono chiamati personaggi e luoghi, a cui ci aveva abituati il primo titolo, tornano anche in versione canina. Se è vero che nella Catpitale ad esempio abita il fabbro Kit Cat, nel mondo dei cani troverete Hatto Doggo, o Barkthan Drayke, e insomma avete capito l’antifona. I nomi giocano tutti su queste assonanze qui, e prendono in giro anche personaggi di videogiochi, film e della pop culture in generale.

In sostanza però il gioco è tutto qua. La storia infatti è poco più che un pretesto, con i nostri eroi che dovranno trovare una non proprio originalissima “Spada dei Re” per riportare la pace nel regno, sconfiggendo il cattivone di turno, e le meccaniche sono praticamente rimaste invariate.

C’è una gran quantità di armi ed equipaggiamenti da trovare, che vi permetteranno di modificare il vostro stile di gioco. Non ci sono “classi” come in un normale RPG, la scelta si limiterà sostanzialmente a guerriero e mago, ma anche così è possibile personalizzare un po’ il proprio personaggio, per via degli effetti dei vari equipaggiamenti.

cat quest 2

Se preferite un approccio più fisico e incentrato sulla forza, potete scegliere tra armi leggere e pesanti, che aumentino il colpo critico o l’attacco, o che ad esempio infliggano danno elementale, e la stessa cosa vale per le armature. Particolare in questo senso è l’armatura del Grande Saggio, che toglie gran parte dei punti ferita, ma fa aumentare in maniera quasi spropositata la difesa. Un po’ rischiosa da usare, ma davvero divertente.

I poteri elementali però sono più efficaci se applicati alla magia. Se infatti sceglierete di giocare nei panni del mago potrete scegliere tra diversi tipi di incantesimi, basati su fuoco, acqua, ghiaccio, fulmine, vento e così via, con delle magie principali da imparare man mano che si prosegue nel gioco, dedicate ad ognuno degli elementi. Insomma, sarete voi a decidere la build del personaggio ed a scegliere il tipo di approccio che volete dare alla partita.

Partita che si svolge tra missioni principali e secondarie, affidatevi dai gatti e cani che abitano la mappa di gioco, e che si alternano a numerosi dungeon interessanti, anche se non propriamente difficili, probabilmente perché il titolo vuole strizzare l’occhio soprattutto a un pubblico giovane. Completando i dungeon eliminando tutti i nemici, si sbloccherà uno scrigno che vi darà una ricompensa, in termini di equipaggiamento, soldi (che potrete usare dal fabbro per potenziare armi ed armature) ed esperienza.

cat quest 2

Cat-artico

Cat Quest 2 insomma fa tutto quello che faceva il suo predecessore, aggiungendo un paio di elementi che forse al primo capitolo mancavano, una su tutte la co-op, come detto. Non sapremmo se consigliarvi di prenderlo quando solo pochi giorni fa è uscito il remake di Link’s Awakening su Nintendo Switch, ma di sicuro è un gioco spensierato e divertente, che forse riuscirà a prendervi in una maniera che non sospettavate. Il sistema di progressione è accattivante, i dungeon sono intriganti e potenziare il vostro gatto (o cane, a seconda di quale personaggio avete scelto) si rivelerà sorprendentemente soddisfacente.

Insomma, promosso. Restano alcune perplessità, come il fatto che sia davvero eccessivamente simile al primo capitolo, o la longevità non certo esaltante (si completa in cinque-sei ore). Non stiamo insomma parlando di un capolavoro assoluto, ma di un gioco che riesce a difendersi davvero bene, e soprattutto se avete qualcuno con cui condividere il viaggio gattesco (e cagnesco) di Cat Quest 2, siamo sicuri che non ve ne pentirete.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.