Se il saggio indica la luna, il mondo guarda Youtube

In questi ultimi anni abbiamo assistito al fenomeno straripante prima dei  blogger e poi degli youtuber.
Ho letto numerose polemiche di vario genere su queste nuove star del web, ma posso dire che tutto ruota attorno ad una sola domanda “come hanno fatto a diventare famosi?”.

Visto il blog dove sto scrivendo potrei citarvi il “stay hungry, stay foolish”, ma credo sia un concetto già abbastanza noto. Quindi mi limiterò solamente a farvi notare uno dei fattori che ha contribuito al loro successo (non parlo del talento perché secondo me è di pochi):  la riprova sociale.

Che cos’è? Si tratta di un comportamento istintivo che gli uomini utilizzano per prendere decisioni. Ossia, in mancanza di informazioni o confusione, uno dei mezzi che usiamo per decidere cosa è giusto è cercare di scoprire che cosa gli altri considerano giusto.
Se state pensando alle pecore che seguono sempre la prima pecora del gregge, la risposta è si. Siamo tutti “pecore” in fondo. E più perdiamo i nostri punti di riferimento, più ci comportiamo come pecore.

1225611_applausi_thumb_bigNon ci credete? Immagino che quasi tutti voi, una volta nella vita, abbiate partecipato a uno spettacolo teatrale. Alla fine siete sempre sul punto di applaudire ma non lo fate perché nessuno lo sta facendo, appena parte il primo, subito tutti iniziano ad applaudire. Ecco che si crea il principio di riprova sociale: poiché tutti lo fanno allora è giusto applaudire (su questo fenomeno si fondano le claque).
Ma ci sono tantissimi altri esempi collegati a questo fenomeno e alcuni hanno portato anche a definire particolari situazioni come l’effetto Bystander fenomeno che fa riferimento alle persone che non offrono il loro aiuto di fronte ad una situazione di emergenza quando vi sono anche altre persone presenti sul posto insieme a loro.

Quello che ho notato in questi ultimi anni è che questo principio si applica molto spesso su internet.

In una situazione dove siamo storditi dall’eccessiva quantità di informazioni che riceviamo, spesso ci affidiamo alla riprova sociale come unico nostro riferimento, creando delle situazioni paradossali in cui non è più importante la notizia che si sta condividendo, ma il fatto che tante persone hanno dato importanza a quell’evento.
Così la viralità di un post si può tradurre con una candid camera che ho visto tempo fa, dove un uomo si mette a guardare il cielo in un punto e dopo poco tempo tutte le persone si mettono a guardare lo stesso punto senza un motivo particolare.

Come replicare su internet questo fenomeno? Una possibilità è continuare a condividere in modo costante la stessa informazione o qualcosa di simile (oppure replicare lo stesso atteggiamento/comportamento) fino a farla diventare talmente ripetitiva da non poterla ignorare (il concetto del Tormentone), raggiungere una fan base e vedrete scatenarsi il fenomeno della riprova sociale.

Toto_CutugnoAnche in questi casi gli esempi sono tantissimi, dalle foto di Toto Cutugno (se non la conoscete “La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno”) al video del “ma io sono giapponese” (talmente usato e condiviso che nessuno si è accorto che il video era datato 2013).

Ora io sto semplificando tantissimo (se qualche esperto mi sta leggendo chiedo perdono alla Non ci resta che piangere con “la testa sotto i tuoi piedi che ti puoi anche muovere”), ma nelle mie riflessioni una domanda ritorna prepotentemente: in questo caos chiamato internet, dove ogni giorno siamo bombardati da quantità stratosferica di informazioni, siete sicuri che i contenuti siano importanti?

Untitled-1
Figure 1 vignetta di Punch, edita da William Hewison, St. Martin’s Press, Inc. copyright 1979

 

Davide Migliore
Nasce Ingegnere informatico e rimane incastrato in un computer finché un giorno, chiamando i suoi genitori, annuncia "Pare che ho un dottorato di ricerca". Dopo tre anni passati a giocare con carrozzine guidate dal pensiero e robot bambini, ha una crisi mistica e decide di abbandonare tutto per scoprire il segreto di Steve Jobs. Studia tutto ciò che riguarda la mente e il suffisso -ologia, e un giorno arriva l'illuminazione, co-fonda il Coffee Tree Studio e si scopre ancora incastrato dentro un computer. Ha l'abitudine di morire una decina di volte all'anno e ha un nano da giardino armato di ascia.