Una sontuosa lezione di guerrilla marketing

Quando Sony annunciò la sua presenza alla Paris Games Week colse un po’ tutti di sorpresa. L’E3 come ricorderete non fu avaro di emozioni, tuttavia non snocciolò una data che fosse una, mostrando una certa superbia della casa nipponica ormai sicura del suo dominio nella console war. Dunque a che pro fare una conferenza europea? A mente calda non era facile farsi un’idea ma basta pensare ai prossimi tre mesi e oltre per comprendere appieno le intenzioni di Sony: una sontuosa lezione di guerrilla marketing, molto più subdola dello scherzetto fatto a Nintendo il giorno di lancio di Switch. Un’autentica dichiarazione di guerra contro un nemico apparentemente già stremato e che si vuole sbeffeggiare in un modo che potremmo quasi definire oltraggioso. Il tutto, peraltro, condito da un pre-show che ha molto più da dire della conferenza stessa.

Si, il pre-show: quell’oretta scarsa che persino gli addetti ai lavori più instancabili tende a sorvolare ma che, nel caso della presentazione parigina, ha avuto senso di esistere grazie ad annunci mirati perlopiù verso il panorama indie e, soprattutto, Playstation VR . La realtà virtuale per Sony resta un campo più che appetibile da esplorare e, oltre ad uscire recenti come Gran Turismo Sport, vi è una pletora di giochi in sviluppo come l’interessante Moss, ma anche titoli evocativi come Star Child, di cui però non abbiamo ancora un’idea precisa visti i trailer particolarmente criptici.

Ci sono giochi dall’ampio respiro come Megalith e Oure, quest’ultimo già disponibile all’acquisto, oppure azione pura nello stile di James Bond grazie a Blood & Truth e titoli un po’ più frivoli come Bow to Blood, Rec Room e Dead Hungry (titolo più esilarante del carrozzone). Non mancano poi esperienze horror come l’inquietante e visivamente accattivante Stifled, Transferenced e tanti, tanti altri. Un parco titoli davvero vasto e che potrebbe essere l’ideale per un modo di giocare destinato ad essere il futuro del divertimento elettronico, capace di rendere fresche meccaniche di gioco che non riescono più a stupire come si deve e pungolando l’immaginazione con un’offerta variegata e adatta a tutti. Quanto agli indie non mancano sorprese molto gradite, come ad esempio gli annunci di Guacamelee 2 e Spelunky 2, nonché l’affascinante The Hong Kong Massacre che sembra un capitolo di Max Payne in 2D, chiudendo infine il cerchio con l’arrivo di Locoroco 2 Remastered fissato al 4 dicembre (con la speranza che non deluda come il primo), un trailer dedicato a The Sims 4 e l’immancabile Final Fantasy XV e l’ultimo DLC dedicato al personaggio di Ignis che arriverà il 13 dicembre.

Alle 17 in punto, Sony apre ufficialmente le danze del Media Briefing come solo lei sa fare, ovvero con un trailer mozzafiato che mostra il nuovo progetto di Sucker Punch, Ghost of Tsushima. Dopo la lunga parabola urbana e contemporanea, i creatori di Infamous cambiano rotta verso un Giappone feudale coinvolto in una guerra sanguinosa. Il trailer ci immerge alla perfezione nel contesto grazie ad una resa visiva d’impatto, pur lasciandoci a bocca asciutta su qualunque altro dettaglio. Purtroppo o per fortuna Sony ci ha abituato a queste cose e alla fine siamo comunque soddisfatti, consapevoli che in tempi come questi uno studio al lavoro è sempre una cosa buona.

Tra gli altri giochi inediti in programma fanno poi la loro comparsa Concrete Genie e Erica. Il primo è un’avventura dove un’artista introverso riesce a trovare forza e coraggio nei suoi disegni e, entrato in possesso di un pennello magico, crea murales viventi che colorano le grigie aree urbane attorno a lui. Anche qui il gameplay resta un’incognita ma, vista la piega presa dal frangente visivo, potremmo aspettarci un’avventura molto interessante. Erica, al contrario, potrebbe essere facilmente descritta come una visual novel in live action, non dissimile da quelle che popolavano il mercato videoludico anni ’80 e ’90 dopo la scoperta del motion capture. Il gioco offrirà tuttavia sequenze girate dal vivo ed una storia le cui pieghe e risvolti saranno decisi dal giocatore quasi in tempo reale: un esperimento ardito e che ci affascina non poco.

Non può poi mancare una carrellata di titoli di terze parti di una certa levatura, partendo dal trailer del DLC Not a Hero di Resident Evil 7, disponibile gratuitamente dal 13 dicembre e che fa da apripista alla Gold Edition del gioco, passando poi alla presentazione della modalità cooperativa di Far Cry 5 che permetterà di condividere con un amico l’esperienza della campagna completa senza restrizioni di sorta e Destiny 2, con la rivelazione ufficiale del primo DLC del gioco intitolato La Maledizione di Osiride e disponibile dal 5 dicembre per i possessori del Season Pass dedicato. A chiudere, un gameplay di Call of Duty: WWII dedicato alla celeberrima mappa multiplayer Carentan.

Il microfono torna nelle mani di Sony e si torna ad un ritmo decisamente più sostenuto: vengono infatti passati in rassegna Monster Hunter World che, insieme ad un gameplay esaltante, mostra in azione Aloy, eroina di Horizon: Zero Dawn che sarà giocabile nel titolo e annuncia una beta pubblica in arrivo il 9 dicembre, per poi volteggiare tra i grattacieli di New York grazie allo Spider-Man di Insomniac che, in un inedito story trailer, mostra il backgound che farà da sfondo alle avventure di Peter Parker, per poi farci cadere rovinosamente con l’assenza di una data di uscita. Dai supereroi si passa invece ai super androidi con un crudissimo trailer di Detroit: Become Human, dove facciamo la conoscenza di un nuovo personaggio, Kara, il cui lavoro come domestica viene reso difficile da un padre dalle tendenze violente ed una bambina in cerca di protezione.

Ovviamente la storia sarà nelle nostre mani e nelle nostre decisioni, alimentando ancor di più l’attesa di questo titolo che non riesce mai a lasciarci senza forti emozioni. A quello ci ha invece pensato God of War, la cui apparizione in platea si rivela talmente breve da poter essere paragonato ad una brusca interruzione intima: il gameplay mostra infatti una brevissima sezione di combattimento che sembra confermare la riuscita del gioco nelle fasi che più ci preoccupavano a causa dell’inedita telecamera alle spalle di Kratos ed un Early 2018 che delude ampiamente, per quanto potrebbe confermare un’uscita prima della chiusura dell’anno fiscale fissata alla fine del febbraio prossimo. La carrellata si avvia poi alla sua conclusione mostrando un breve gameplay della rimasterizzazione di Shadow of the Colossus semplicemente magnifica, al punto da crearci dei problemi nel riconoscere l’ambientazione per via dell’estrema pulizia visiva. Le rocce sono ora ben definite e il colosso mostratoci giova indubbiamente del gran lavoro svolto e non vediamo l’ora di immergerci nuovamente nella gloriosa avventura creata dal team ICO.

Tolti i vari nomi dalla lista, non resta che un ultimo gioco: The Last of Us Part II. Il trailer inedito mostrato a Parigi ci fa intuire principalmente due cose: la prima è che la qualità grafica del titolo rasenta il fotorealismo, superando persino l’incredibile lavoro svolto nell’ultimo capitolo di Uncharted. Il secondo è che, se queste sono le premesse, ci troveremo davanti ad un titolo ancor più grottesco del precedente, con scene di violenza molto forti e che mostreranno le varie sfumature del male umano durante un’apocalisse. Non sappiamo se i personaggi in scena faranno parte della storia che verrà raccontata ma, in ogni caso, il trailer confezionato da Naughty Dog è una brutale dimostrazione di forza che, oltre a lasciarci senza parole per l’ennesima volta, ci fa tornare al discorso del guerrilla marketing accennato nell’introduzione.

La conferenza Sony della Paris Games Week potrebbe aver deluso molti giocatori, soprattutto perché ancora una volta le date di uscita sono ignote o svelate solo parzialmente ma, nell’ottica di una console war che non sembra voler finire mai, assesta un colpo molto forte a Microsoft e l’imminente Xbox One X che arriverà guarda caso tra una settimana esatta, con tanta potenza a disposizione ma una libreria software che appare ancor più debole dopo questo main event parigino. Per molti i giochi sono chiusi, altri sperano ancora ma alla fine, confidiamo in un 2018 combattuto fino all’ultimo teraflop.

 

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.