I numeri di Crudelia su Disney Plus sono inferiori a quelli di Mulan a Natale, ma etichettarlo come un fallimento è sbagliato. Vediamo perché

Disney ha condiviso i dati relativi all’esordio di Crudelia sulla propria piattaforma streaming, e ci sono alcune interessanti riflessioni da fare: il film ha infatti guadagnato meno di Mulan nello stesso periodo di tempo, ma questo dato va analizzato e non significa assolutamente che la pellicola con Emma Stone sia stata un flop.

Stando a quanto riportato infatti, Cruedelia è stato guardato da 686.000 nuclei familiari circa negli Stati Uniti durante la sua finestra di lancio, ossia il weekend del Memorial Day, per una differenza in negativo di circa il 39% rispetto a Mulan, che ha fatto registrare nello stesso periodo di tempo 1.12 milioni di famiglie. Non si tratta però di una mancanza di entusiasmo del pubblico nei confronti del film.

crudelia mulan disney plus

A differenza di Mulan infatti, Crudelia è stato distribuito anche nelle sale, in circa 4000 cinema negli Stati Uniti e in Canada, dando agli spettatori una scelta che all’epoca non avevano avuto. Per cui se Mulan ha chiaramente vinto la battaglia dello streaming, con 33.58 milioni di dollari guadagnati nel weekend d’apertura, contro il 20.57 milioni di Crudelia, quest’ultimo ai botteghini ha portato a casa altri 26.5 milioni di dollari, raggiungendo un totale di 47.07 milioni che lo portano nettamente in testa.

Un altro dato che va tenuto in considerazione è il costo: entrambi i film costano 29.99 dollari extra, vale a dire che anche chi è abbonato a Disney Plus deve comunque sborsare quella cifra per poter vedere in anteprima il film (21.99 euro in Italia). Se all’epoca dell’uscita di Mulan questa cosa era vista come abbastanza accettabile, adesso che i numeri della pandemia stanno iniziando a calare grazie ai vaccini, che i cinema hanno riaperto e che la gente inizia a sentirsi più sicura a uscire di casa, è chiaro che quella del cinema diventa una scelta molto interessante, anche dal punto di vista del portafogli.

(Fonte: Game Rant)

Leggi anche:

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.