Death Stranding: il sistema di game over spiegato da Hideo Kojima

Manca ormai meno di un mese all’uscita di Death Stranding, e mentre l’hype dei giocatori non potrebbe essere più alto, Hideo Kojima stesso ha spiegato alcune nuove caratteristiche del gioco, tra cui il sistema riguardante il game over.

Durante lo scorso Tokyo Game Show finalmente Kojima e Sony hanno iniziato a togliere i veli che avevano coperto il gioco fino a quel momento, rivelandone nel dettaglio alcune caratteristiche ed il gameplay, in modo che così i giocatori potessero iniziare a capire con cosa avremo a che fare nel videogame.

Death Stranding infatti era rimasto avvolto nel mistero da quando ormai più di tre anni fa fu annunciato l’accordo tra Kojima e Sony, dopo che il game designer decise di abbandonare Konami.

Era davvero difficile capire qualcosa dai primi criptici video che furono mostrati, ad esempio, ed ora il leggendario game designer giapponese sembra aver svelato uno dei misteri proprio del primo trailer che ci è stato mostrato, che prima non avevamo gli struementi per capire.

death stranding game over

Kojima ha infatti parlato del game over, che sarà praticamente assente nel gioco. O per meglio dire, sarà molto diverso da quanto siamo abituati a vedere nei titoli più tradizionali. Stando a quanto dichiarato dall’autore a Famitsu, mentre abitualmente nel game over il gioco viene resettato all’ultimo checkpoint prima che il personaggio muoia, in Death Stranding non è così.

Se Sam muore, la sua anima verrà trascinata in uno “spazio oceanico”. Sam dovrà dunque farsi largo e cercare il suo corpo per ritornare in vita. E proprio il primo trailer mostra una sequenza del genere, in cui l’anima di Sam si trova “dall’altra parte”.

La cosa potrebbe effettivamente avere senso, e spiegare anche perché non si sono più visti filmati del genere da allora, magari per evitare che qualche giocatore iniziasse a capire qualcosa a riguardo.

Voi che ne pensate? Vi attira un tale sistema di gioco o pensate che non potrebbe funzionare sul lungo periodo?

(Fonte: PlayStation Lifestyle)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.