Sei anni sono lunghi per aspettare, soprattutto quando riguardano un titolo agognato come Cyberpunk 2077. Non che l’attesa sia finita, visto che ancora non abbiamo alcuna data d’uscita ufficiale, ma sapere che l’ultima opera dei CD Projekt Red esiste e promette bene dà sollievo al cuore. Infatti, dopo un lungo periodo di silenzio, Cyberpunk 2077 è apparso in splendida forma durante la conferenza Microsoft all’E3 2018, attraverso un trailer di circa un minuto e mezzo.

Un futuro cruento…

Le scene ci portano a Night City, il peggior posto dove vivere in America. Così esordisce il protagonista, chiamato V, mentre cammina in un vagone della metro. Quei pochi passi in quel luogo angusto ci permettono di carpire i primi dettagli della società di cui facciamo parte, tra colletti bianchi e, per l’appunto cyberpunk, come possiamo vedere dai dettagli del loro viso e del loro corpo.
Ma questo non è niente, perché non appena la musica fa la sua comparsa con dei toni aggressivi e graffianti, inizia una panoramica densa, incalzante, adrenalinica, in cui l’atmosfera di gioco di Cyberpunk diventa tangibile. Night City sembra una metropoli in cui non ci sono regole, e quando ci sono sembrano imposte dall’alto dai magnati delle corporazioni. Ne deriva una popolazione spaccata a metà, tra gente ridotta in totale miseria e ricchi miliardari.

Nel 2077 la società è diventata cinica e soprattutto cibernetica. Come ogni distopia che si rispetti, gli umani oramai vanno oltre alle semplici carni ed ossa, e puntano alla perfezione grazie alla tecnologia. Un concetto di perfezione altamente soggettivo, per cui ognuno utilizza il suo (o i suoi) power-up cibernetico per raggiungere i propri obiettivi. Ecco perché Night City è un posto in cui vige la regola del più forte, tra poveri e ricchi, ribelli e conformisti. Questa percezione è tangibile nelle scene che si susseguono nel trailer, le quali mostrano la tensione che impregna le strade e i vicoli della città. Facile ripensare a opere come Ghost in the Shell e Blade Runner, vista la cupezza che caratterizza l’atmosfera. Una cupezza che non avrà alcun filtro. Al di là delle sequenze di violenza mostrate in video, gli sviluppatori hanno affermato che nel gioco saranno presenti delle rappresentazioni crude, senza alcuna censura. Per cui possiamo aspettarci scene di nudo e buone dosi di gore.
Ciò non può che farci piacere, perché denota la volontà di CD Projekt Red di regalare agli utenti un’esperienza matura, in grado – ancora una volta- di esaltare il videogioco come medium. D’altronde, dai creatori della serie The Witcher ci aspettiamo un mondo vivo, pulsante, colmo di personaggi e situazioni.

… da vivere in prima persona

Nonostante la bellezza del trailer, Cyberpunk 2077 è stato assalito dalle critiche dopo la notizia che il gioco sarà basato sulla visuale in prima persona. Questa scelta ha causato l’ira degli aficionados dei lavori di CD Projekt Red, abituati a giocare con personaggi totalmente visibili su schermo. A tranquillizzare gli animi, è intervenuto Kyle Rowley, design director del gioco, il quale ha affermato che la prima persona è stata la scelta più opportuna visto l’elevato dettaglio del mondo di gioco. L’obiettivo degli sviluppatori è quello di garantire un’immersione profonda nel contesto, per tale ragione la visuale in prima persona è apparsa più congegnale. Anche perché, sempre a detta del buon Rowley, Cyberpunk 2077 avrà degli elementi shooter. Ciò non vuol dire che il titolo sarà un FPS, ma aggiungerà alla struttura portante GDR elementi sparatutto.
Accanto alle pallottole, vi sarà quindi un sistema di customizzazione del personaggio molto approfondito, sia in termini estetici, sia narrativi, che soprattutto ludici. La  progressione di V si baserà su skill e abilità passive, che saranno a loro volta legate ai  preziosi pezzi di equipaggiamento disseminati a Night City, come armi e oggetti. Ognuno di essi avrà un colore ben specifico, volto a indicare la sua abilità, oltre che la sua rarità.
Insomma, queste meccaniche poliedriche, fatte di elementi GDR e shooter, potrebbero ricordare titoli come Borderlands o Fallout, ma siamo certi che CD Projekt RED saprà caratterizzare con il suo stile e la sua incredibile cura il mondo di Cyberpunk 2077.
Ricordiamo comunque che il titolo si basa sul gioco da tavola Cyberpunk 2020, entrato in commercio nel 1988. Non sappiamo quanti richiami ci saranno tra il videogioco e la sua controparte analogica, ma sempre affidandoci al rispetto che il team di sviluppo polacco ha avuto nei confronti della saga di Andrzej Sapkowski per la realizzazione della trilogia di The Witcher, siamo abbastanza certi che sapranno accontentare anche i nostalgici di Cyberpunk 2020.

Il resto è ancora avvolto nel mistero. Lascia l’amaro in bocca pensare che non ci sia ancora una data per Cyberpunk 2077, il che potrebbe far pensare al suo approdo su console next gen, o comunque un arrivo nel mercato non prima del 2020. Fortunatamente, è stato confermato comunque che il titolo arriverà in ogni caso anche sulla attuale generazione di console. Tuttavia quella manciata di secondi di trailer, e le affermazioni degli sviluppatori, hanno riacceso la lampadina dell’hype, oltre che aumentare le nostre aspettative, perché la possibilità di avere presto (più o meno) il videogioco cardine della cultura cyberpunk è davvero alta.

Lorena Rao
Deputy Editor, o direttigre se preferite, assieme a Luca Marinelli Brambilla. Scrivo su Stay Nerd dal 2017, per cui prendere parte delle redini è un’enorme responsabilità, perché Stay Nerd è un portale che punta a stimolare riflessioni e analisi trasversali sulla cultura pop a 360° tramite un’offerta editoriale più lenta e ragionata, svincolata dalle dure regole dell’internet che penalizzano la qualità. Il mio pane quotidiano sono i videogiochi, soprattutto di stampo storico. Probabilmente lo sapete già se ascoltate il nostro podcast Gaming Wildlife!