Etna Comics 2019 – L’intervista a Keiichiro Toyama

Durante Etna Comics 2019 abbiamo avuto modo di fare una breve intervista a Keiichiro Toyama, uno degli sviluppatori più celebri del panorama giapponese videoludico, e autore di giochi di culto come Silent Hill e Gravity Rush. Ecco cosa ci ha detto.

Intervista Keiichiro Toyama

Quali sono state le tue più grandi fonti di ispirazione artistiche per lo stile di Gravity Rush? Noi ci abbiamo visto un po’ di Miyazaki, ma siamo convinti ci sia molto altro ancora che ti ha influenzato, come ad esempio il fumetto francese.

Moebius è molto famoso in Giappone e molti artisti giapponesi hanno tratto ispirazione dalle sue opere, compreso me ovviamente. Certamente c’è una influenza anche nei riguardi di Hayao Miyazaki che a sua volta si è ispirato a Moebius spesso. Quindi tutto torna.

 

Ti vedremo mai di nuovo alla direzioni di un titolo horror?

Non posso dire ancora nulla in proposito però sono a conoscenza del fatto che ci sono moltissimi fan che mi chiedono di realizzare opere legate al mio passato, tra cui titoli horror. Ho diverse idee che rispondano alle esigenze e desideri di questi giocatori, ma al momento non posso essere più specifico.

 

Sappiamo che hai molto apprezzato un titolo italiano, Remothered, noi che lo abbiamo giocato ci abbiamo trovato qualcosa si Silent Hill. Nello specifico, il senso di utilizzare un protagonista indifeso e vulnerabile all’interno di un ambiente minaccioso e grottesco. Pensiamo che il tuo lavoro da questo punto di vista sia stato un modello che ha influenzato il concept di molti horror contemporanei. Tu come la vedi?

Quando divenni director di Silent Hill, andavano molto i survival horror nel mercato, primo tra tutti Bio Hazard (Resident Evil). Ho pensato però che di approcciarmi al genere in maniera molto diversa da quella serie. Ho preso molta ispirazione dalle opere di Stephen King in cui il protagonista è uno che combatte nella “quotidianità”, questa è la parola chiave che definiva quindi la caratterizzazione e anche la “vulnerabilità” del personaggio principale, in quanto persona “normale”.

Intervista Keiichiro Toyama

Oltre a questo, quali sono secondo te gli elementi principali per fare un grande horror?

Una delle caratteristiche principali è avere un personaggio che è angosciato ed è molto sensibile al terrore che lo circonda, è una cosa importante che attraverso il protagonista deve  poi arrivare anche al giocatore.

 

Cosa pensi della direzione che stava prendendo la serie Silent Hill e in particolare quello che stava facendo Kojima con il compianto P.T.?

Posso dire solo che avrei voluto vederlo.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!