Anche Koei Tecmo tra gli sviluppatori di Fire Emblem

In attesa dell’uscita di Fire Emblem: Three Houses sorgono novità sullo sviluppo del gioco: Koei Tecmo avrebbe svolto un ruolo di primaria importanza sotto questo aspetto.

Koei Tecmo è una casa di sviluppo nota tra le altre cose per Team Ninja’s Dead or Alive e Ninja Gaiden, la serie Dynasty Warriors e i suoi numerosi spin-off e, più di recente, per Nioh, videogioco ispirato a Dark Souls. In Giappone è tra le case di sviluppo più note per la storica saga videoludica basata Romance of the Three Kingdoms, il cui debutto sui PC giapponesi risalte al lontano 1985.

La notizia di oggi è quindi che una casa di così grande importanza avrebbe contribuito in maniera massiccia allo sviluppo di Fire Emblem: Three Houses per Nintendo Switch.

Fire Emblem koei

A rendere nota la notizia è stato Toshiyuki Kusakihara, responsabile di Intelligent Systems, lo studio che ha curato oltre a Fire Emblem anche Advance Wars. “Intelligent Systems ha fornito a Koei Tecmo un team composto da alcuni designer, un compositore e un consulente per i programmatori” ha spiegato Kusakihara. “Tuttavia abbiamo lasciato a Koei Tecmo lo sviluppo del gioco di base”. Sembra quindi che Koei abbia ottenuto una importante libertà creativa per quanto riguarda lo sviluppo del gioco.

“Sono il meglio del meglio”, ha detto ancora Kusakihara. Secondo quando ha affermato è stato affidando a Koei il progetto di Fire Emblem che Intelligent Systems ha intravisto tutte le potenzialità per questo nuovo titolo. Lo scopo era di portare l’equilibrio presente nella costruzione del mondo di Romance of Three Kingdoms nel mondo di Fire Emblem: Three Houses.

Con Three Houses Fire Emblem farà il suo debutto su Nintendo Switch. La famosa saga videoludica, arrivata ormai al tredicesimo capitolo della sua storia, sarà sulle ibride della grande N a partire dal 26 luglio 2019.

(fonte: PCGamer.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.