Fortnite inserisce il celebre discorso “I have a dream” di Martin Luther King nel gioco

Una nuova lodevole iniziativa all’interno di Fortnite ha coinvolto una delle più importanti figure del Novento e nella lotta per i diritti civili, Martin Luther King.

Il titolo ha lanciato una nuova esperienza interattiva chiamata March Through Time, in collaborazione con Time Studios, che si basa sulla celebre March on Washington for Jobs and Freedom del 1963. Se siete digiuni di storia sappiate che si è trattato di un enorme raduno per i diritti civili, capace di ottenere un ampio sostegno pubblico, aiutato non poco da Martin Luther King, Jr. che ha tenuto il suo discorso più iconico sulla causa. Quel suo famoso «I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the colour of their skin, but by the content of their character. I have a dream today!»

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March Through time: cosa sappiamo dell’evento Fortnite in cui è citato Martin Luther King?

March Through Time è ambientato in ‘D.C. 63’, una versione di Washington DC reinventata dai creatori di Fortnite. I giocatori possono visitare il Lincoln Memorial, il National Mall degli Stati Uniti (il luogo dove il Dr. King ha tenuto il suo discorso) e vari edifici museali contenenti media su e dall’epoca. Ci sono anche mini-giochi collaborativi, che apparentemente hanno lo scopo di “far progredire i giocatori attraverso l’esperienza, dando vita a temi importanti del discorso del Dr. King: andiamo avanti quando lavoriamo insieme”.

Non resta che lasciare a voi lettori e giocatori la parola: che cosa ne pensate di questa lodevole iniziativa del gioco? Siete curiosi di partecipare a questo evento? Diteci che cosa ne pensate! Lasciateci un commento e partecipate insieme a noi alla discusisone su questo titolo!

(fonte: PCGamer)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.