Un altro grido lontano

L’immobilismo videoludico spesso può mettere a rischio la sopravvivenza di un brand, come ad esempio è accaduto ad Assassin’s Creed o Call of Duty. Nel caso in esame oggi, però, la voglia di fare qualcosa di nuovo si è sempre palesata, a volte in modo evidente, come nel caso di Primal, a volte con meno incisività del previsto, come in Far Cry 4 (fin troppo simile al suo predecessore, fatta eccezione per il setting). Far Cry 5, in tutto ciò, decide di passare ad ambienti più familiari, quantomeno per gli americani, tornando a puntare i riflettori su un nuovo carismatico villain che, anche solo per le numerose controversie che sta causando, potrebbe davvero essere un punto di forza e autentico mattatore di questo nuovo episodio.

Purtroppo nella demo disponibile in quel di Colonia non abbiamo avuto modo di incontrare Joseph Seed, il reverendo a capo della setta religiosa del Project at Eden’s Gate che porterà scompiglio nella pacifica regione di Hope County nel Montana, ma ci siamo fatti un’idea del suo modo di agire, “abbastanza” improntato sull’uso della forza. Nei panni del vice-sceriffo, la prova si apre con una scelta che mostra una delle nuove introduzioni del titolo, ovvero un compagno di viaggio: avremo infatti modo di selezionare un personaggio specifico che ci seguirà durante il nostro peregrinare, fornendo supporto in combattimento. In questo caso la selezione era limitata a tre personaggi, ovvero il pilota Nick Rye, con il suo aereo dotato di mitragliatori e bombe;  Boomer, un simpatico cagnolone che non mancherà di assaggiare tibie e peroni dei nostri nemici, creando scompiglio tra di essi; e poi c’è stata la nostra scelta, ovvero Grace Armstrong, dotata di un fucile di precisione e che potremo guidare verso posizioni sopraelevate per fornirci di prezioso fuoco di copertura, soprattutto qualora ci trovassimo circondati da nemici. Ognuno di questi personaggi sarà sempre al nostro fianco, ma sarà possibile anche dargli ordini di vario tipo, ad esempio selezionando un nemico in particolare da colpire, previa classica “marcatura” da parte nostra.

All’avvio vero e proprio della demo ci siamo ritrovati in un piccolo paesino assaltato dalla setta, armati il giusto e con una bella mazza da baseball in stile yankee, cercando di fermare un piccolo massacro in atto sulla piazza antistante una classica chiesa americana di legno.  Dopo aver marchiato i nemici con il binocolo, come da tradizione della serie, abbiamo mandato Grace sopra un serbatoio d’acqua per farla intervenire al momento opportuno. Ovviamente, al primo headshot della nostra amica lo scontro si è subito infiammato e i proiettili hanno iniziato a piovere in ogni direzione.

Il feeling con il sistema di controllo si è rivelato ottimo, grazie ad una reattività dei comandi eccellente e decisamente migliorata rispetto al già valido passato: questo ci permette di cambiare arma con rapidità ed essere efficaci in ogni situazione, ad esempio mitragliando un nemico per poi passare in scioltezza all’Uzi ed eliminare con scaltrezza un cultista un po’ troppo vicino per i nostri gusti, ovviando ai tempi di ricarica della nostra arma principale. Restano invariate le varie modalità di approccio all’assalto: possiamo cercare di essere silenziosi e letali oppure, al contrario, mandare in paranoia i nemici facendo esplodere casualmente un camion pieno di benzina, con vampate di fuoco e conseguente scioglimento dei ranghi.

Proseguendo nella prova, una volta liberata la zona facciamo la conoscenza di alcuni personaggi secondari come Mary May Fairgrave, barista e proprietaria del bar The Spread Eagle, con una storia personale abbastanza tragica da motivare il suo dissenso nei confronti del Project at Eden’s Gate. Il suo consiglio sarà di andare a trovare il già citato Nick Rye che, con il suo aereo, in cambio di un piccolo aiutino ci metterà direttamente in cabina di pilotaggio.

Come vuole la tradizione, andare in giro per la mappa di gioco comporterà sempre qualche pericolo, sia esso di natura animale (che tuttavia non abbiamo avuto modo di constatare, durante la demo), o di natura umana, come ad esempio pick-up carichi di cultisti pronti a farci a pezzi alla prima buona occasione. Ad ogni modo, una volta saliti sull’aereo ci ritroveremo come missione aggiuntiva quella di bombardare dei silos carichi di nitrato di ammonio, un composto chimico utile per la fertilizzazione e per la creazione di esplosivi. Gli aerei sono sicuramente un’introduzione gradita all’interno della serie, di indubbia comodità per esplorare al meglio la grande mappa a disposizione. Quest’ultima, dobbiamo ammettere, al colpo d’occhio per ora non ci ha impressionati, ma promette comunque di essere ricca di elementi, abbastanza da portare Ubisoft a rimuovere la classica mini-mappa dall’HUD di gioco.

Altra piccola perplessità ha riguardato il sistema di controllo dell’aereo, che non ci ha convinto a pieno, mostrando ancora qualche problema rispetto alla citata reattività mostrata nelle fasi a piedi. Per capirci, il nostro aereo era governabile attraverso l’uso esclusivo dell’analogico sinistro, cui vengono affidati tutti i movimenti possibili, mentre con X e O era possibile gestire accelerazione e frenata. Non sappiamo dirvi se fosse colpa anche dell’aereo a nostra disposizione, non esattamente una novità del mondo dell’aeronautica, ma ci siamo schiantati ben più di una volta a causa di controlli molto rigidi e che non ci hanno mai permesso di condurre a dovere il mezzo.

Al netto di alcuni problemi, però, Far Cry 5 fa bella mostra di un comparto tecnico in ottimo stato, soprattutto se si pensa che all’uscita del titolo mancano diversi mesi, con bei giochi di luce ed effetti particellari notevoli, oltre ad un livello di dettaglio molto buono sia nelle ambientazioni che nei personaggi. Anche il comparto audio si e rivelato all’altezza della situazione, grazie ad effetti sonori ben realizzati, un doppiaggio inglese di qualità e una soundtrack che mescola atmosfere tipicamente country a canzoncine religiose discutibili ed inquietanti, senza pero farsi mancare dei pezzi un po’ più aggressivi per dare il giusto piglio alle situazioni più adrenaliniche, di stampo rock o elettronico.

Come tutte le belle cose, comunque, anche la nostra prova si e interrotta sul più bello, fermandoci nel mezzo di un duello aereo che, sorprendendoci, apre nuove prospettive ed orizzonti, controlli corretti permettendo, e ci lascia sensazioni positive. Resta ancora molto da sapere sul gioco, ma questo battesimo di fuoco made in Gamescom 2017 ci farà sicuramente fantasticare, segno che il gioco è sulla strada giusta.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.