Nate Fox di Sucker Punch parla delle ispirazioni di Ghost of Tsushima

L’estate si avvicina e con essa anche il lancio di Ghost of Tsushima, nuovo gioco di Sucker Punch atteso per PlayStation 4.

Nel corso di un’intervista il director del titolo Nate Fox ha parlato delle influenze videoludiche sull’avventura ambientata nel Giappone del Secolo XIII. Come avete letto, stando a quando detto da Fox una delle maggiori fonti di ispirazione videoludica sarebbe stata Red Dead Redemption, apprezzatissimo gioco di Rockstar.

“Direi che l’ispirazione numero uno per il titolo sia stata Red Dead Redemption – non Red Dead 2 ma Red Dead Redemption – perché hanno fatto un lavoro assolutamente fantastico, dando vita alla fantasia di essere un cowboy fuorilegge” ha spiegato il director. “Il paesaggio, il modo in cui le persone parlano, il modo in cui ti muovi – tutto ciò ha portato verso quella identità”, ha aggiunto Fox. “Quando pensavo a come far divertire le persone al nostro gioco, mi dicevo ‘pensa al lavoro fatto su Red Dead’.”

Red Dead Redemption 2

Ma anche The Legend of Zelda avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di Ghost of Tsushima.

Quando stavamo realizzando il gioco è uscito Breath of the Wild. Ha fatto un lavoro così straordinario nel mostrare come il potere della curiosità possa alimentare un videogioco, in tanti modi diversi” ha continuato Fox. “Volevamo sempre di più che i giocatori venissero trasportati sull’isola di Tsushima, senza edulcorare e senza rendere finto ciò che avrebbero visto. Penso davvero che Breath fo the Wild ci abbia ispirato a migliorare ancora di più, ad approfondire, a ripulire i dettagli in modo che il nostro giocos potesse essere presente il più possibile nell’isola di Tsushima”.

Sembra quindi che ci siano state ispirazioni importanti sul gioco che, vi ricordiamo, uscirà il 17 Luglio come esclusiva Ps4. Che cosa ne pensate? Lasciateci un commento!

(fonte: LadBible.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.