“Se Rocket muore sarà rivolta”: James Gunn commenta il movimento dei fan dei Guardiani della Galassia

If Rocket Dies we Riot” è uno dei messaggi più comuni in questi giorni tra i fan dei Guardiani della Galassia, serie di film diretta da James Gunn. E proprio lo stesso Gunn è intervenuto sulla vicenda attraverso un messaggio su Twitter. Ma andiamo con ordine.

L’espressione in questione “if… we riot” è abbastanza comune, tanto da potersi definire idiomatica. La minaccia di una rivolta se un evento non andrà per il verso giusto è molto comune in ambito sportivo, ma anche in quello politico e nell’intrattenimento. Ecco quindi che arrivare anche una possibile rivolta dei fan di fronte alla morte di Rocket. Il tutto ci appare come qualcosa di abbastanza ironico, un modo per ribadire l’affetto verso il personaggio che, nelle quattro comparse viste fin qui al cinema, ha conquistato il cuore degli spettatori.

james gunn rocket

Inevitabile quindi il commento di James Gunn sulla questione “If Rocket Dies We Riot”: ma la risposta potrebbe non essere consolatoria per i fan. E potrebbe contenere qualche SPOILER su The Suicide Squad. Siete pregati di non proseguire, nel caso.

James Gunn avverta i fan di Rocket: il precedente di The Suicide Squad

“Non sto dicendo nulla su nulla, quindi non pensate che io stia insinuando qualcosa su ciò che vedrete in Guardians of the Galaxy Vol 3. MA sono stato minacciato almeno di trecento sommosse quando ho scritto The Suicide Squad e ho ucciso quasi ogni personaggio senza vedere alcuna rivolta fin qui”.

Insomma, i fan di Rocket sono avvisati: James Gunn non guarderà in faccia a nessuno e non permetterà loro di dormire sonni tranquilli nella prossima pellicola de I Guardiani della Galassia. Cosa ne pensate voi lettori? Qual è il vostro timore per il futuro di Rocket? Lasciateci un vostro commento al riguardo!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.