Dopo le polemiche per il programma “Tale e Quale Show”, Rai fa marcia indietro e dice stop alla Blackface in TV

Stop al Blackface in Rai: l’azienda ha deciso di rispondere così alle varie polemiche piovute negli scorsi mesi da diverse associazioni impegnate contro discriminazione e razzismo (oltre che tantissimi “semplici” spettatori) che protestavano per via in particolare della trasmissione Tale e Quale Show, ma in generale per l’utilizzo dell’offensivo trucco scenico nelle trasmissioni di intrattenimento offerte dal servizio pubblico.

Si tratta di una discussione che in Italia è relativamente “giovane”, ma che in ambito internazionale è già da tempo discussa e particolarmente sentita, soprattutto dopo le durissime proteste del movimento “Black Lives Matter” susseguenti all’omicidio di George Floyd.

Rai ha così risposto con un comunicato diffuso a mezzo stampa, rivolto alle associazioni di cui sopra.

Stop al Blackface: il comunicato della Rai

“[…] Assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – ad evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento perché le vostre osservazioni sulla pratica del Blackface diventino consapevolezza diffusa.”

rai stop blackface

Nel mirino, come detto, era finita un’imitazione del rapper italiano di origini tunisine Ghali, per la quale era stato utilizzato un trucco scuro per imitare il colore della pelle del cantante (che peraltro intervenne sui social, dimostrando di non aver apprezzato particolarmente l’ “omaggio”), ma anche in passato la trasmissione aveva utilizzato il discusso espediente, per le imitazioni di Aretha Franklin, Beyoncé, Stevie Wonder e Whitney Houston, ad esempio, scatenando già all’epoca diverse proteste.

Proteste che evidentemente sono servite per far prendere questa decisione, a suo modo storica, alla Rai. Che ne pensate della situazione?

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Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.