Le 7 invenzioni di Star Trek che oggi sono tra noi.

La fantascienza è una cosa meravigliosa, non solo nell’accezione più sognante, ma soprattutto perché è un perfetto veicolo per le meraviglie che ci circondano, sia quelle note che quelle nascoste. Certo, esistono numerose branche di fantascienza (una branca si autodefinisce “hard”, perché davvero “dura” da digerire, iper-scientifica, pericolosa e con la pretesa di essere plausibile) ma oggi vogliamo parlarvi proprio di quella fantascienza sognante e felice, com’era negli anni ’50 e ’60, entrata nell’immaginario collettivo grazie a Asimov e Heinlein e che ha riempito i nostri orizzonti visivi grazie a quella perla di rara bellezza che fu Star Trek. Perché un conto è prendere quel che sappiamo, elevarlo all’ennesima potenza e creare incubi razionali in cui forse ci troveremo intrappolati, ben altro conto è prendere dei sogni, delle invenzioni, dei parti della fantasia illimitata di scrittori, disegnatori e pensatori e renderli reali, tangibili, FUNZIONANTI.

È questo il tema di oggi: cosa abbiamo tra le mani che era stato predetto quasi per sbaglio o per scherzo da quella fucina di soluzioni fantascientifiche che fu ai suoi tempi appunto Star Trek. Seguiteci in questo viaggio tra le meraviglie che alcuni uomini e donne hanno inventato per far divertire e che poi sono divenute realtà, tanto che neanche li consideriamo più fantascienza…

1 – Communicator

comm

Questa è facile. Facilissima. Ormai basta mettersi una mano in tasca, o guardare nella propria borsa per trovare almeno un cellulare, uno smartphone a cui abbiamo subappaltato gran parte della nostra vita e della nostra memoria. Gli smartphone sono quasi un simbolo di questo secolo, con la Apple che millanta di averli inventati. In parte è vero, alcuni concetti non esistevano prima dell’arrivo dell’iPhone, di questo bisogna prendere atto, ma l’idea di un dispositivo portatile per comunicare a distanza, beh, quella è arrivata tanto tempo fa, proprio attraverso Star Trek.

Lo abbiamo visto tutti (o almeno tutti i trekker del mondo): il buon capitano Kirk con un veloce movimento della mano, apre lo sportellino del suo communicator et voilà, dall’altra parte risponde velocemente Scotty per un veloce teletrasporto o Bones con le sue indicazioni mediche. A ben vedere però, il vecchio communicator è un po’ a metà tra le ricetrasmittenti e gli antidiluviani StarTac o Sony Ericsson a conchiglia. Poi, con l’evoluzione della serie, anche i communicator si sono ridotti di dimensioni fino a nascondersi nei distintivi delle divise dell’equipaggio dell’Enterprise. Ovviamente, è facile pensare ai dispositivi bluetooth che ci portiamo attaccati alle orecchie, che si attivano da soli e che possiamo comandare con un solo tocco delle nostre mani.

Vocera Communications, però, è andata oltre, sviluppando una versione perfettamente funzionante di questo tipo di comunicazione via badge, esattamente paragonabile a quella della crew di Star Trek. Si chiama B2000 ed è un dispositivo che permette alle persone in un determinato gruppo o all’interno di un edificio di poter comunicare immediatamente alla semplice pressione di un pulsante. Il B2000 lavora attraverso il WiFi sfruttando un software proprietario via LAN, è possibile impostarlo per chiamare direttamente un singolo utente o un intero gruppo, pesa pochi grammi (meno di un cellulare, comunque) e può essere indossato, esattamente come le medaglie di Star Trek. I suoi metodi di utilizzo sono ovviamente molteplici, tra cui un’ interessante licenza per il suo uso negli ospedali, per due motivi: il primo è che il suo segnale non interferisce con gli apparecchi elettromedicali (a differenza dei telefonini veri e propri) e in più è rivestito da una pellicola speciale detta BioCote che ne evita la contaminazione e la trasmissione di germi.  

2 – Tablet

tablet

Abbiamo menzionato subito gli smartphone, ma che dire della loro evoluzione a più pollici?

Beh, i nostri amici tablet, la cui invenzione è come sempre oggetto di disputa tra l’immancabile Apple e una più plausibile Microsoft, hanno un’origine, almeno concettuale, ben più antica.

Nel 1987, all’epoca di The Next Generation, Rick Sternbach concepì il PADD, ben prima dell’iPad… L’invenzione (fittizia) di Sternbach era un  Personal Access Display Device (PADD appunto) ed era costituito da uno schermo tattile (in un epoca in cui non era neanche stato ancora inventato il termine touchscreen) con alcuni tasti fisici per aumentarne le funzioni. Il bello è che in Star Trek ogni razza, aliena o umanoide, ha un suo PADD, che sia klingoniano, cardassiano o terrestre. Anche il design si è modificato nel tempo, ma la sua funzione  e il suo concetto alla base, cioè connettersi con gli altri PADD, elaborare report e interrogare le librerie dati tramite l’interfaccia LCARS, sono rimasti sempre immutati.

È facile vedere qui dipinti con oltre vent’anni di anticipo i nostri amici iPad e Tablet tutti insieme connessi all’internet a far ricerche con Google… Inutile approfondire oltre l’aspetto odierno che riguarda l’ideazione e la creazione del PADD, perché è molto probabile che starete leggendo questo articolo proprio nella cornice da 10 pollici del vostro dispositivo. Mandate un pensiero a Star Trek. E ringraziatelo di essere stato così profetico.

3 – Universal Translator

universal translator

Star Trek è un telefilm di esplorazione spaziale in cui la galassia è popolatissima peggio del raccordo all’ora di punta. Questo vuol dire che è sempre facilissimo incontrare chiunque a spasso tra le stelle, e per chiunque intendiamo davvero chiunque, tanto che le razze presenti nel telefilm sono tantissime, oltre a quella umana. Il primo problema che si sono trovati di fronte i realizzatori è stato proprio quello più banale della comunicazione: “E ora come cazzo li facciamo parlare?” Per ovvi motivi fu introdotto il concetto di traduttore universale, un dispositivo sperimentale che permette di tradurre in tempo reale ogni linguaggio parlato.

Ovviamente state già pensando ai vari Google Translate e Skype Translate che permettono di conversare con stranieri abbattendo (più o meno) le barriere linguistiche. E avete ragione, in parte. Questi erano i due esempi più importanti fino a qualche tempo fa ed effettivamente erano molto vicini al traduttore universale di Star Trek, con la differenza che la nostra versione reale aveva bisogno di un computer e di una connessione a internet sempre presente, mentre la versione da telefilm, per il suo essere sperimentale doveva essere usata sotto la supervisione di un linguista professionista. Il risultato era sempre che l’intera galassia parlava inglese.

Ma oggi abbiamo di meglio. Non ci crederete, ma finalmente Waverly Labs,  un’azienda pioniera in questo tipo di tecnologie, ha inventato The Pilot, un dispositivo intra-auricolare che traduce simultaneamente le parole straniere del nostro interlocutore. Assomiglia più al Babelfish di autostoppistica memoria, ma il concetto è drammaticamente simile a quello del traduttore universale. Il risultato mostrato (qui) nella dimostrazione di un prototipo è incredibile: un americano e una francese si parlano, ognuno nella SUA lingua, capendosi perfettamente! Da rimanere a bocca aperta!

4 – VISOR

visor

Dopo l’orecchio, anche l’occhio vuole la sua parte, soprattutto quello di Geordy LaForge, ingegnere capo dell’Enterprise, nato cieco. La sua disabilità viene corretta da un dispositivo che gli copre gli occhi e si connette alle tempie dove due piccole luci al LED ne dimostrano il funzionamento. Il VISOR (Visual Instrument and Sensory Organ Replacement) è una specie di superocchiale che permette a Geordie di riacquisire la vista.

Fantascienza!

Ne siete sicuri? Ve lo dico io: non è affatto fantascienza. Esiste ed è stata approvata dal Food and Drug Administration una protesi retinica, la Argus II, che ha un aspetto molto simile al VISOR. Sviluppato da Second Sight, questo impianto si utilizza in quei casi in cui i recettori retinici sono particolarmente danneggiati a causa della retinite pigmentosa, patologia per cui è stato dato il via libera all’utilizzo di Argus II. Il sistema cibernetico (per usare un termine fantascientifico) utilizza un paio di occhiali muniti di telecamere che riprendono il mondo esterno e lo trasmettono via cavo a una unità computerizzata  che elabora le immagini. I dati visivi vengono decodificiati e rispediti via radio a un chip posizionato dietro la retina (all’interno dell’occhio) e ancorato ai fotorecettori ancora funzionanti. Il segnale proveniente dalla unità computerizzata viene trasformata in impulsi elettrici che stimolano parte dei recettori ancora attivi e quindi a cascata il nervo ottico e la corteccia visiva occipitale.

Per quanto sia avveniristico e sensazionale (e lo è davvero!) questo modo di riportare la vista a una persona che non ce l’ha, dobbiamo ancora scontrarci con delle limitazioni tecniche che permettono di far percepire solo delle macchie colori e luci. Il paziente deve essere educato a riconoscere e interpretare i dati di Argus II, ed è un lavoro difficile e duro, un po’ come imparare una nuova lingua dove la parole sono solo immaginate.

5 – Tricorder

tricorder

Star Trek è quasi sinonimo di esplorazione e ricerca, in giro per un’intera galassia. L’esplorazione porta però pericoli di ogni tipo, soprattutto quando si atterra su ambienti sconosciuti, pianeti probabilmente ostili o semplicemente pericolosi per la sopravvivenza dell’equipaggio. Per far fronte a tutte le eventualità che una vita così avventurosa ai confini della conoscenza umana, l’equipaggio dell’Enterprise, fin dai tempi di Kirk e Spok, portava con sé uno splendido dispositivo: il Tricorder, che permetteva di eseguire ogni sorta di analisi, da quella ambientale a quella medica o ingegneristica in tempo reale.

Troppo bello per essere vero? Beh, sì e no. Indubbiamente un aggeggio che riesce a spaziare tra così tanti dati e dare soluzioni così precise in così poco tempo è ancora al di là della nostra conoscenza, ma ciò non vuol dire che non abbiamo raggiunto qualche importante traguardo. La NASA, che è tanto affezionata a Star Trek (come vedremo in un prossimo articolo), ha realizzato uno strumento di analisi ambientale da utilizzare durante le missioni spaziali, il LOCAD (Lab-on-a-chip Application Development). Questo è una sorta di Tricorder altamente specializzato nel riconoscere la presenza di contaminanti batterici nell’ambiente (asettico) delle stazioni spaziali.

Un’altra versione specializzata del Tricorder è stata messa a punto da Scanadu, un’azienda leader nel creare dispositivi medici per il pubblico. Il loro Scanadu Scout è un mini-monitor che permette di rilevare molti segni vitali, registrarli e mandarli al proprio cellulare. Il funzionamento è estremamente semplice (in teoria) e si avvale di numerosi sensori che leggono la temperatura del corpo, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e la quantità di ossigeno (saturazione) presente nel sangue, in una trentina di secondi, semplicemente stringendo il dischetto di plastica tra le dita e appoggiandolo alla fronte. L’idea è quella di fare sempre un check dei propri parametri vitali e confrontarli con i valori di riferimento per vedere se sono fuori standard e poter quindi contattare personale specializzato per avere una giusta interpretazione di quel che si vede dal dispositivo.

6 – Hypospray e Jet Injection

hypospray

Sempre in  ambito medico, diamo una veloce menzione, ma solo per una questione di affetto, all’Hypospray, cioè l’iniezione di sostanze (di solito vaccini) o farmaci al di sotto della pelle con una pistola ad alta pressione. La cosiddetta Jet Injection non è stata inventata da Star Trek, visto che si utilizzava già nel 1962, mentre il primo episodio di Star Trek risale al 1966. L’iniezione per mezzo di aria compressa è stata molto gettonata fino a una trentina di anni fa, soprattutto dai militari e per le vaccinazioni di massa, come ad esempio quella contro il vaiolo. Data la possibilità concreta di veicolare malattie da un individuo all’altro tramite la rottura della cute con il getto di aria compressa, i dispositivi per la jet injection furono abbandonati. Ultimamente, una nuova e più sicura versione delle pistole da vaccino, il Pharma Jet Needle-free Injector è stata approvata dalla FDA per la somministrazione di un tipo di vaccino antinfluenzale tra le persone maggiorenni. Questo device riesce a somministrare il farmaco grazie all’uso di un flusso ad altissima pressione e di piccolissimo calibro, tale da superare le barriere della cute e del tessuto sottocutaneo.

7 – Alluminio Trasparente

alluminio

Per concludere questa lunga carrellata di invenzioni provenienti dalla nutrita libreria di sogni targati Star Trek, ci pare giusto citare il famosissimo Alluminio trasparente. Questo materiale, resistentissimo e sottilissimo, è in grado di reggere le pressioni più di una lastra di plexiglass spessa diversi centimetri. Viene menzionato per la prima volta durante quel bellissimo (almeno agli occhi di un trekker) lungometraggio Star Trek IV: Rotta verso la terra. Se vi ricordate, i nostri eroi dovevano trasportare due balene avanti nel tempo per impedire la distruzione della terra. Qui, il ‘professor Scott’ da Edimburgo regala la formula a un ingegnere terrestre n cambio di una vasca in plexiglass in cui mettere i cetacei. L’alluminio trasparente, però, non è rimasto solo una bella soluzione ingegneristica del futuro, ma è stato effettivamente inventato ed è tra noi! Si chiama AlON, e sta per Alluminio OxyNitride, un materiale ceramico, presente sottoforma di polvere, che una volta concretizzato secondo un processo che coinvolge alto calore e alta pressione, assume l’aspetto trasparente di un vetro, ma con una resistenza tale da poter bloccare un proiettile 50 BMG.
Possiamo almeno costruire le vetrate dell’Enterprise!

end

Se siete arrivati fin, Cari Lettori e Care Lettrici, non possiamo che ringraziarvi. Ci piace parlare di queste diavolerie ed amenità tecnologiche, ma ascoltate un momento. Quello che avete letto è solo l’antipasto! C’è altro in arrivo, in materia, perché è facile parlare di qualcosa che già esiste, quello che invece solletica ancora di più il nostro entusiasmo è l’esplorazione di nuove soluzioni, in perfetto stile Star Trek. Aspettateci su questi lidi, perché è in arrivo anche la seconda parte, con tutte le sfide lasciate ancora aperte dal capitano Kirk e il fido Spok.

A presto!

Eugene Fitzherbert
Vittima del mio stesso cervello diversamente funzionante, gioco con le parole da quando ne avevo facoltà (con risultati inquietanti), coltivando la mia passione per tutto quello che poteva fare incazzare i miei genitori, fumetti e videogiochi. Con così tante console a disposizione ho deciso di affidarmi alla forza dell'amore. Invece della console war, sono diventato una console WHORE. A casa mia, complice la mia metà, si festeggia annualmente il Back To The Future Day, si collezionano tazze e t-shirt (di Star Wars e Zelda), si ascolta metal e si ride di tutto e tutti. 42.