“Tu cosa fai? Io guido”

Ryan Gosling è senza dubbio uno dei migliori attori della sua generazione e si è guadagnato questa etichetta sul campo, dimostrando attitudine sin da bambino partecipando al Mickey Mouse Club e poi recitando in Young Hercules.
La sua carriera sul grande schermo prende il via nel 1997, all’età di 17 anni ne Il mio amico Frankenstein diretto da Robert Tinnell, in cui interpreta Kenny. I primi sprazzi di notorietà arrivano però nel 2000 con The Believer di Henry Bean, in cui veste i panni di Daniel Burros (si tratta tra l’altro di fatti ispirati ad una storia vera), un ragazzo di famiglia ebraica che diviene un membro dell’American Nazi Party.

È qui che si spiana la strada, nonostante a volte risulti dissestata, inanellando performance importanti intervallate da qualche film minore, fino alla definitiva consacrazione nel 2011 con Drive di Nicolas Winding Refn, grazie al quale diventa universalmente riconosciuto come un grande attore, anche per il grande pubblico.

Abbiamo deciso di ripercorrere un po’ la sua carriera, effettuando qualche salto temporale, e stilando una lista di quelle che sono probabilmente le sue migliori interpretazioni o comunque alcune tra le più riuscite. Per non fare un listone enorme abbiamo dovuto, a malincuore, escludere anche delle performance di assoluto valore, come ad esempio Solo Dio perdona di Winding Refn o Lars e una ragazza tutta sua, ma abbiamo voluto operare delle scelte differenziando un po’ il target e il genere di personaggio, inserendo quelle in cui l’attore è riuscito a stupirci maggiormente.

Drive (di Nicolas Winding Refn)

Come preannunciato, non possiamo che partire dal film che l’ha definitivamente consacrato: Drive. Il masterpiece di Winding Refn si basa per buona parte sulla performance dell’attore, che dà un nuovo significato al ruolo di protagonista, un driver senza nome, con un’interpretazione carica di silenzi e di sguardi, di mimica facciale, attraverso cui l’attore canadese sa gestire perfettamente le proprie emozioni e riesce a trasmetterle al pubblico in maniera potente e viscerale. Grazie a questa prova Ryan Gosling si mostra come uno dei migliori in assoluto a recitare con lo sguardo, ed è una caratteristica che farà sua nel corso della carriera, a volte persino abusandone un po’, ma che gli permetterà di ottenere altri importanti ruoli e di regalarci altrettante memorabili performance.
A margine di tutto ciò, chi non ha provato alcuna emozione nella scena dell’ascensore è una brutta persona.

Love & Secrets (di Andrew Jarecki)

Se Drive è il film dell’investitura, Love & Secrets di Jarecki è quello che ha iniziato a farci capire il reale valore di questo attore. Come detto, l’avevamo già apprezzato in molte altre opere, tra cui il già citato The Believer, ma anche in produzioni in cui ci aveva dimostrato ulteriore maturità, come l’intenso Half Nelson (che per un attimo abbiamo anche pensato di inserire in classifica), o recitando al fianco di Anthony Hopkins ne Il caso Thomas Crawford, o ancora in Lars una ragazza tutta sua, ma la sua prova attoriale in Love & Secrets è un qualcosa che esce dagli schemi a cui ci aveva abituato ed è più che abile a mettere in scena il forte cambiamento di personalità del proprio personaggio.

Il film non ha ricevuto critiche particolarmente positive, ed in parte siamo anche d’accordo, ma di certo non si può parlar male della performance di Ryan Gosling, poiché la caratterizzazione del suo David è ben riuscita, anche sopperendo a qualche difetto di sceneggiatura. La sua trasformazione, fisica e comportamentale è a tratti inquietante, ed insieme alla Durnst diviene l’elemento di punta di questo strano ed imperfetto psico-thriller.

Blue Valentine (di Derek Cianfrance)

A poca distanza da Love & Secrets le sale accolgono Blue Valentine, un’opera che parla sempre d’amore ma in maniera differente, facendo vivere allo spettatore tutta l’intensità del dramma, dei tormenti della coppia, del cambiamento, del tempo che passa. Anche qui, seppur su un binario parallelo, il mutamento è sia fisico che comportamentale, e Gosling è bravissimo a portare in scena queste trasformazioni, con cambi di atteggiamento anche repentini ma in cui ravvisiamo una forte componente di credibilità. A differenza del film di Jarecki, qui di certo l’attore è favorito da una pellicola strutturata in maniera decisamente migliore, nonché più semplice, ma al di là questo la sua interpretazione è fantastica.
Non è un caso che il regista Derek Cianfrance lo vorrà anche due anni dopo in Come un tuono (The place beyond the pines).

Come un tuono (di Derek Cianfrance)

E già che ci siamo, arriviamo proprio all’intrigante opera di Cianfrance, che cambierà anche la vita sentimentale dell’attore, il quale sul set conosce e si innamora di Eva Mendes, sua attuale compagna e madre delle sue due figlie.

Come un tuono è un film controverso, strutturato in tre parti e la prima di esse si basa fortemente sull’interpretazione di Ryan Gosling, come al solito magistrale anche nei panni di un uomo dalla vita complicata ma disposto a tutto per suo figlio. Il concetto di amore viene trattato in maniera inconsueta, persino distruttiva, ma i sentimenti sono la parte preponderante del film, seppur fuoriescano sempre con una violenza in grado di annichilire tutto.

In quest’opera registriamo una netta differenza di ritmo tra primo, secondo e se vogliamo anche terzo tempo, e non per caso il ruolo di Gosling trova spazio nella parte iniziale, supportato poi da un Ben Mendelsohn sugli scudi.
Su alcune sequenze di Come un tuono c’è poco da dire, vanno semplicemente vissute per poter apprezzare sia la prova attoriale di Ryan Gosling che tutto il contorno che Cianfrance e la sua troupe architettano, dalla colonna sonora in cui figura una fantastica traccia di Ennio Morricone che crea dipendenza, sino alla fotografia mirabile di Sean Bobbitt.

La La Land (di Damien Chazelle)

Cambiamo totalmente registro per parlarvi del Sebastian di La La Land di Chazelle, film che ha fatto incetta di Oscar e che è valso il primo Golden Globe della sua carriera al buon Gosling. Del film in sé ne abbiamo parlato parecchio, ma quello su cui ci preme soffermarci ora sono quei pochi secondi finali, quello sguardo denso di significato e capace di suscitare un tripudio di emozioni anche nello spettatore.

È qui che Ryan Gosling dimostra l’ennesima volta ciò che abbiamo detto di lui in apertura, ovvero di essere tra i migliori in assoluto (se non il migliore) a recitare con lo sguardo. Anche qui le parole sono spesso un elemento accessorio, nonostante alcune sequenze – come quella della cena – siano memorabili e di una potenza sbalorditiva, è con gli occhi che l’attore canadese riesce a comunicare tutte le emozioni del suo Sebastian Wilder in un modo che, come abbiamo segnalato, non è passato inosservato neppure alla critica. Inoltre riesce a far sfoggio di tutte le sua abilità, dimostrando di essere un artista a tutto tondo. Vedere (e metabolizzare) per credere.

migliori interpretazioni gosling

The Nice Guys (di Shane Black)

Poco prima di La La Land avevamo potuto apprezzare Ryan Gosling sul grande schermo in compagnia di Russel Crowe (per l’occasione avevamo anche scambiato qualche chiacchiera con loro), in un film e in due ruoli assolutamente inediti per entrambi. La strana coppia è stata accostata ad alcune delle più grandi della storia del cinema, tra cui i “nostri” Bud Spencer e Terence Hill o anche ad una sorta di nuovi Val Kilmer e Robert Downey Jr di Kiss Kiss, Bang Bang, e specie in quest’ultimo caso il paragone risulta quantomai calzante.

Parliamo naturalmente di The Nice Guys, una commedia molto particolare, fatta di rimandi e citazioni agli anni ’70 e ad un certo tipo di atmosfera, con un Gosling in grande spolvero ed in grado di stupirci, a partire dal look sino alla caratterizzazione del suo personaggio, un super detective quasi matto supportato da un altro folle ma eccezionale Russel Crowe. In pochi avrebbero scommesso su di loro, ma fu uno dei film più apprezzati del 2016. Se non l’avete visto recuperare immediatamente questa perla, e rimarrete favorevolmente stupiti dalla particolare performance di Ryan Gosling.

First Man (di Damien Chazelle)

Chiudiamo con un’altra grande performance dell’attore canadese. Interpreta Neil Armstrong in First Man di Damien Chazelle, un’opera pervasa da uno sballottolio continuo, da quel senso di nausea che a volte percepiamo anche dalle nostre poltrone e che è lo stesso che assale il protagonista, ma soprattutto il fil rouge che avvolge magistralmente tutto il film, senza disturbare ma conquistandoci e lasciando i nostri occhi incollati perennemente allo schermo.

È eccezionale il modo in cui Chazelle riprende silenziosamente i momenti di vita quotidiana dei suoi protagonisti, temporeggiando su quegli sguardi a cui il suo cinema è legato e su cui lo straordinario Ryan Gosling ha messo in piedi una carriera. La maniera in cui cerca e trova la complicità di sua moglie Janet (Claire Foy), anche nei momenti di estrema difficoltà, e l’intensità delle loro comunicazioni non verbali è un qualcosa di tremendamente riuscito e che dona alla pellicola un plus consistente, facendola uscire quel tanto che serve dai canoni del genere e tratteggiando la personalità di Neil Armstrong, facendoci apprezzare il personaggio interpretato da Gosling.

L’amore e la purezza totalizzante dei sentimenti di La La Land qui diventa ossessione, a tratti straziante. Peccato che in una cerimonia degli Oscar leggermente sottotono, come quella del 2019, non abbia trovato il giusto spazio un film così (salvo la statuetta per gli effetti speciali) e, perché no, una nomination per Ryan Gosling.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.